martedì 30 maggio 2023

Bagatelle e benzodiazepine.

Domenica 28 Maggio 2023, 16 e 39. Ascoltando il sesto Brandeburghese da un vecchio, vecchissimo, disco di Otto Klemperer, una versione molto poco filologica. Ascolto piacevole, niente di più.

"E mi viene da pensare": ma quanto scriveva Alda Merini? Troppa roba. Io stesso, che non l'amo più da anni, ho decine di suoi volumi e volumetti.



16 e 47

Adesso l'aria dello studio è pervasa dal Brandeburghese numero sei diretto da Karl Münchinger, edizione ancora più antica della precedente.


Cinque minuti dopo le otto di sera.

Mi piacciono tanto i registratori a bobine, ne ho tre e ne vorrei qualcun altro ancora, magari un Revox o il Pioneer del Settantasette.

Appunto scritto dopo aver bevuto una birra di bassa qualità ad alto grado alcolico. Mai mischiare le benzo e la birra!



23 e 17
Quasi dimenticavo - sono giornate pesanti - stamani leggevo su L'Unità una lettera di Crosetto, il cofondatore del partito dei fascisti ripuliti. Egli, pur chiacchierato, fa il ministro della difesa e nel suo scritto dice di ispirarsi a don Lorenzo Milani.
Nel nostro paese l'ipocrisia è coltivata come una forma d'arte.

Lunedì 29 Maggio, 6 e 25 del mattino.
Prima battuta della giornata.
Allora, cosa facciamo? Continuo a straparlare o incomincio a usare il cervello?

Sarà sarcasmo o ironia? Ma chi se frega, di questi tempi dove lo trovi qualcuno che conosca la differenza?

6 e 34
Guardo la prima pagina del CdS ed ecco la pubblicità del libro in uscita di Susanna Tama.
Questo spiega perché si agitava così tanto e sparava belinate su Verga.
Che paese meschino!
Secondo Michela Marzano "legge solo il 15% dei ragazzi". Mi sembrano tanti.
Adriano Galliani ha scritto un libro di memorie e, peggio, lo ha pure pubblicato.
Vittorio Feltri discetta sull'idiozia naturale. Battuta troppo facile.

***

Il tutto ispirato al Piccolo Karma di Carlo Coccioli.

martedì 23 maggio 2023

Racconto di un minuto (facciamo anche due).

Era un millantatore cacciaballe di livello mondiale. Gestiva una piccolissima agenzia immobiliare - divideva l'unico locale con un ragioniere o qualcosa di simile -.

Diceva di dover vendere il Bristol - un albergo a cinque stelle con, per buon peso, una stella cometa a intermittenza - ai "giapponesi". Quando feci notare alle sue ammiratrici stupefatte che l'albergo ai giapponesi lo faceva vedere dall'Aurelia perché se entrava il direttore del Bristol chiamava la polizia le ragazze mi guardarono malissimo, proprio come un invidioso sociopatico pieno di livore.

Raccontava anche di abitare "al mare", questo era quasi vero (tipico caso di realtà abbellita). Il mare era a duecento metri da casa sua ma lui non lo vedeva, le sue finestre davano sulla ferrovia, i treni passavano proprio di là dalla strada. Poteva guardare la vecchia stazione abbandonata da decenni.