giovedì 29 maggio 2025

29 Maggio 2021, Claudia.

Noi due non abbiamo avuto un futuro, solo dieci anni di stallo e di attesa pregna di un'angoscia sempre celata. 

Se credessi alla fortuna o al destino scriverei che siamo stati sfortunati o che il destino ci lanciava sguardi maligni, ma non ci credo, non credo in nessuno di questi fantasmi consolatori.

Credo che la vita, questa truffa senza scopo, questo gioco crudele e inutile, sia sopportabile solo se ci si abbandona a una quieta disperazione e uso questa parola nel senso di non attaccamento a nessun genere di speranza. Per quel che mi riguarda non ho mai coltivato, non coltivo e non coltiverò più speranze.

Questo lo scrivevo quattro anni fa, a Settembre, in memoria di mia moglie Claudia. La persona più buona che io abbia mai conosciuto, forse non la meritavo e, di certo, lei meritava un uomo migliore di me.


martedì 27 maggio 2025

Risveglio all'alba.

Piove.
Piove piano e non so se c’è un po’ di vento, sono chiuso nella mia camera da letto al buio. Proprio ora lo sgocciolio della pioggia scompare, ma il silenzio è increspato da un colpo lento di campana, sono le sette e mezzo. La luce fioca dell’alba entra dalla finestra passiva, alta sulla parete verso Est e io penso a una poesia di Carver appena letta: “Ti amavo, pensò. Ti amavo tanto. Prima di non amarti più”.