Un giornalista, glisso sul suo nome per
carità di patria, ha scritto che Nilde Iotti "era una bella emiliana
simpatica e prosperosa come solo sanno esserlo le donne emiliane. Grande in
cucina e grande a letto. Il massimo che in Emilia si chiede a una donna".
Si renderà conto, il tanghero, di quello che scrive? o fa esperimenti di scrittura a libero flusso di coscienza?
Chiaro, è soltanto un bischero
pennivendolo.
Certo che nel Terzo millennio è triste essere ancora prigioniero di
stereotipi così frusti, volgari e squallidi.
E poi, scusate, come fa a sapere che
era "grande a letto"? Glielo raccontò Togliatti? In sogno o durante una seduta spiritica?
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