In questi ultimi giorni mi sto dedicando alla lettura del Ciclo di Cthulhu di H.P. Lovecraft, non chiedetemi perché lo faccio, non saprei cosa rispondere. Possiedo il cofanetto da anni, un regalo messo in libreria e poi dimenticato e rimandato a tempi che non arrivavano mai.
Devo essere sincero, di Lovecraft preferisco i racconti scritti su commissione e firmati da altri, in queste storie è costretto, per non farsi riconoscere, ad ammorbidire il suo stile e ad abbandonare i dieci dodici aggettivi che ripete in maniera ossessiva nei suoi racconti ufficiali. Sono aggettivi che dovrebbero caratterizzare l'atmosfera delle trame raccontate ma dopo tre, quattro, cinque ripetizioni subentra un vago senso di noia.
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