venerdì 21 gennaio 2022

Sputiamo sui padri (due al prezzo di uno).

Un paio di anni fa lessi, non ricordo su quale rivista (brutto approccio per un aspirante storico non ricordare le fonti ma sono anziano e il lettore perdonerà la mia lieve demenza senile), un dialogo tra William Burroughs e David Bowie, una cosa della metà degli anni Settanta spacciata come irrinunciabile per tutti quelli che vogliono risolvere il problema vita, da leggere assolutamente pena l'inabissamento nell'irrilevanza culturale.

Mai letta una riga così assurda di banalità e di belinate vuote e pure un pochino tossiche.

A proposito, nel frattempo, in uno sprazzo insolito di lucidità mi sono ricordato le fonti. L'intervista-colloquio tra i due guru, vuoti, di due o tre generazioni era pubblicata da Rolling stone e Vita. Giunta finale, se proprio non riuscite a resistere e siete di quelli che sanno "tutto sull'ultimo Strega" oggi il quotidiano Domani pubblica un lungo articolo dedicato a Burroughs ma, se non siete abbonati al sito, dovete muovervi e andare dal vostro depressissimo giornalaio e comprare il cartaceo.

Sono ben conscio di aver urticato varie irascibilità.






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