sabato 30 settembre 2023

Appunti dal diario digitale (quelli meno intimi).

Cerco di ammazzare il tempo nell'attesa che lui ammazzi me.


Oggi ha riaperto, dopo le ferie, il bar dove vengono ad arenarsi i ciucchettoni del paese dopo che i locali scalcinati del centro storico hanno cambiato gestione e target obbligandoli a emigrare verso altri lidi. Poco fa sentivo voci impastate contrastarsi e anche ora, proprio mentre scrivo, sono rimbombate un paio di bestemmie.

“Tutto è normale in questa inutile sarabanda che chiami vita”, non è proprio il caso di preoccuparsi.


"...vorrei mostrare come noi, nati negli anni Cinquanta, siamo stati capaci di adeguarci a un presente così diverso da quello che avevamo pensato; diventati spesso la nuova borghesia soprattutto professionale, abbiamo rivisto le nostre convinzioni ma non abbiamo  smesso di cercare la felicità né di avere un’etica.", così dice Francesco Fiorentino nell’intervista di presentazione del suo romanzo “Cinque giorni fra trent’anni” (Marsilio, Venezia 2023).

Non mi sembra di essere stato così capace di adeguarmi a un presente tanto diverso da quello che pensavo, speravo, volevo e aspettavo in gioventù, anzi direi che questa mia incapacità ha contribuito, insieme ad altre cause, a sconciarmi la vita. Dall’incapacità di adeguarmi è nata la convinzione che la felicità non esiste e quindi chi l’ha mai cercata? Io no, mi sono accontentato di brevi momenti di tranquillità psicologica e spirituale. Brevi, molto brevi e subito svaporati nel grigiore di un tipo di vita non voluto e imposto dalla contingenza...


Una lunga profonda, innaturale, dormita pomeridiana sul divano, dopo è chiaro non ho fatto nulla, ho solo aspettato l’ora di cena. Non esco più ma in una piccola città, se non hai vita sociale, se non hai persone da incontrare, dove vai? Fai il giro dei supermercati e dei bar? Non è il caso, muori di noia, tanto vale annoiarsi comodi in casa.


Che vizio la scrittura notturna, non serve a nulla.

Valerio Varesi ha un concetto del tempo e dell’età particolare, nel suo romanzetto giallo c’è un personaggio che ha fatto la Resistenza e che “oggi”, ancora in affari, si suicida. L’autore non dice quando si svolge la storia, peraltro interessante, ma parla della città piena di immigrati e piena di negozi gestiti da pachistani, marocchini ed extracomunitari, quindi è credibile sia ambientata nell’adesso. Il suicida, anche se giovanissimo partigiano, ora dovrebbe avere quasi cento anni. Come fa a essere ancora attivo nel mondo del lavoro? Anche sull’età del commissario nasce qualche dubbio, era  liceale o universitario nel 1974, diciamo attorno ai venti anni, ora dovrebbe essere molto vicino, se non oltre, ai settanta. A che età vanno in pensione i commissari della Mobile? Mah, peccato perché, lo ripeto, l’ambientazione è interessante, uno svarione così la rende incredibile, se non ridicola.


Pochi minuti dopo la mezzanotte.

Ormai Autunno conclamato, anche se il grillo in giardino canta ancora. Penso alle cicale ormai morte o agonizzanti.

Volevo scrivere un po’, come ormai consuetudine, ma d’improvviso me ne è scappata la voglia. Sarà perché mi sono addormentato sul divano, credo di aver dormito quasi un’ora, sarà perché sento freddo e ho impostato la casa per la notte in modalità autunnale, sono sotto le lenzuola e addirittura pensavo di mettere la maglietta del pigiama, sarà che non ho più niente da dire...

venerdì 29 settembre 2023

Fine Settembre. La pesca è un frutto fuori stagione.

La pesca è un frutto fuori stagione, ormai siamo in Autunno, tra poco iniziano le castagne.


Negli ultimi tempi i social mi annoiano in una maniera insopportabile o sono io che proietto "la mia noia già usata" verso l'esterno?


Volevo commentare le prime pagine dei quotidiani ma, arrivato all'articolo di Mario Giordano, mi sono accorto che non ne valeva la pena.

Sarà un sepolcro imbiancato, un pennivendolo o solo un guitto?


Quando scendo per fare colazione da La Riviera - un semplice orzo macchiato caldo - passo davanti al portone a vetri delle Suore benedettine e vedo seduta al tavolo della portineria una suorona debordante. Come passa il tempo e come cambia il paesaggio. Ai tempi delle mie elementari all'entrata ci stava suor Pietrina, uno scricciolo minutissimo sempre impegnato a recitare Rosari, se non ricordo male aveva novantadue anni o anche di più, la suorona all'epoca era suor Stefanina, una maestra vociante e sempre pronta alla caciara festosa.


Un generale morto ma che si rivede in giro il giorno dopo.

I fogli di destra che si ingioiano per una pubblicità, una cosa stupidina fatta per vendere e fare soldi non per mandare messaggi morali.

Senaldi sembra quasi orgasmare di fronte allo spettacolo, Che finta anima candida!

...e sullo sfondo appare il viso ironico di George Orwell.


Abbiamo già dichiarato guerra alla Germania?

Oppure le ricordiamo Mexico '70, Spagna '82, Del Piero 2006?

...e muta!


Il filmato è di una paraculaggine indecorosa ma alla Esselunga la pubblicità, gratis, gliela facciamo noi popolo dei social.


A proposito, nel mio paesello in quel negozio che racconta di essere una libreria continua a non esserci il romanzo di Raffaella Romagnolo ma, in compenso, oggi ho visto due copie del libello del generale dei parà.


Come lettura serale ho un giallo - Mondadori, non Quagliarulo editrice - dove, per una svista dell'autore e per l'assenza micragnosa dell'editor, tutti i personaggi hanno attorno ai settanta anni ma vivono come ne avessero massimo cinquanta, c'è addirittura un quasi centenario - ha fatto la Resistenza - che ancora dirige la sua azienda.

La trama sarebbe anche interessante, il commissario sguazza e annega nei ricordi e nei rimpianti della sua giovinezza anni Settanta, ma tutto risulta un pochino ridicolo.


Già, quasi dimenticavo: la questione It-Alert.

Come ormai d'uso, nel Terzo millennio si danno troppe cose per scontate, in questo caso che tutti posseggano uno smartphone.

Per scelta personale non ne ho mai avuto uno, non saprei nemmeno come usarlo e da quasi un anno non ho nemmeno il cellulare normale.

In caso di calamità o attacco nucleare sono spacciato ma, sempre per scelta personale, sono un reietto appena uno scalino o due sopra ai senzatetto dello scalo merci (questi comunque, incoerenti, lo smartphone ce l'hanno) e quindi sacrificabile.


Speriamo che nei prossimi giorni qualcuno, Fedez o Ferragni, il cognato della capa o Giovanardi redivivo - mi accontento anche del generale -, spari qualche belinata nuova, così la smettiamo di parlare della pesca. Frutto, come già dico nel titolo del post, fuori stagione (parola di ex besagnino).

lunedì 4 settembre 2023

Sono tornato! - Un'altra volta, non ci libereremo mai di questo...

Sono tornato, sto bevendo una birretta di bassa qualità e aspetto l'ora di andare a letto. Non vi emozionate o preoccupate, non credo di avere qualcosa di interessante da dire, la mia situazione mentale è la stessa di qualche mese fa.

Un caro saluto agli internauti russi che in questi mesi hanno continuato a visitare il mio blog neglettissimo e fermo. Chissà perché? Chissà cosa temevano scrivessi contro il loro capo?

PACE E BENE A TUTTI (Padre Mariano da Torino).