È tornata Silvana De Mari!
"Ma la castità e la fedeltà proteggono dalle malattie più del condom".
Nico Piro, inviato speciale del Tg3 a Mariupol', da ieri ripete con molta nonchalance, quasi fosse una cosa normalissima, che nella città ucraina opera il reggimento Azov, un gruppo armato dichiaratamente neonazista nato da gruppi di tifosi ultras e ora inquadrato nella Guardia nazionale dell'Ucraina.
Tanto si doveva.
Avverto e ribadisco, per evitare accuse e insulti vari, che non sono filorusso, figurati, che Putin mi fa abbastanza schifo (mi dava la nausea anche Eltsin) e che, in gioventù, mi faceva schifo pure l'URSS.
Vorrei fare una domanda all'ascoltatore spezzino che telefona a Prima pagina e chiede un forte programma di riarmo dell'Italia.
Quando parti per il fronte?
Libero scrive a tutta pagina: "Quel figlio di Putin" e tocca il massimo del ridicolo.
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Francesco Storace, Il Tempo:
"Berlusconi alla Farnesina
Solo lui può trattare con Putin".
La stupidità... la stupidità...
Il Riformista, un giornale non schierato e sobrio.
"RENZI INCHIODA I PM DI FIRENZE E IL SENATO CONFERMA: SON FUORILEGGE".
Her majesty queen Elizabeth II è positiva da un paio di giorni, il Covid-19 non sa in che rogna si è andato a infilare.
Appena sveglio mi misuro la pressione, mi preparo la colazione e poi pulisco casa - lavo e disinfetto il pavimenti di bagno e cucina - ma l'avvenimento principale della mattinata, quello atteso con ansia, è l'andare di corpo. Controllo la produzione, la forma: cremosa o a tocchetti? Attività imprescindibile per l'ipocondriaco.
Poi, sì, leggo fino a fare l'ora di pranzo, magari sono letture rapsodiche, ecclettiche o derivate da suggestioni occasionali. Il piano di studi serio è disperso da mo. Oggi, ad esempio, ho letto un paio di articoli dedicati a Nancy Cunard, una delle poetesse più maledette del Novecento, ho scorso qualcosa che parlava di Asja Lācis (intellettuale rivoluzionaria?) e poco fa, prima di essere preso dal furore, inutile, di questa scrittura, leggevo la recensione di un memoir pubblicato da una protagonista della scena punk bolognese di fine anni Settanta - suppongo sia ormai una matura signora ultracinquantenne -. Per calarmi meglio nell'atmosfera del tempo ascoltavo un'antologia di gruppi punk su piazza in quegli anni così sfatti e dementi. Definirli dementi non è un atteggiamento o una forzatura, chi non mi crede può guardarsi i video di Castel Porziano 1979 oppure quelli di Lambro 1976 per capire perché li definisco così.
Tra un paio d'ore prenderò una quindicina di gocce di Valium e cercherò di passare indenne il pomeriggio.
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In realtà ho poi evitato di prendere il Valium, già mi assopivo sul divano al naturale, quindi le gocce sarebbero state inutili.
Da qualche giorno ragiono sui quasi quaranta anni vissuti qui. In questa casa mai amata - infatti, nel sogno, la casa è sempre quella rossa, quella dell'infanzia e della giovinezza -, questa casa mai sentita mia, questa casa che non ci ha mai voluto e infatti ci ha sterminato. Lo so, non sono stupido, in quaranta anni una famiglia può estinguersi in qualunque posto viva ma le tragedie vissute qui sono insopportabili.
Da un paio di giorni sto preparando un nuovo post molto lungo e molto intimo, lo scrivo con uno stile un po' diverso dal mio solito e devo limarlo ancora e capire se mi piace rappresentarmi così. Bisogna comunque sperimentare ed evolversi. Per ora non riesco a chiuderlo e non so se troverò il coraggio di pubblicarlo.
Libero riscrive la storia. Erano una vergogna i corrotti e i corruttori o chi cercava di fermarli?
Volevo dedicare un post più lungo alla prima pagina di questo foglio ripugnante ma non avevo l'antiemetico e ho desistito.
Un ascoltatore di Prima pagina, Rai Radio3, propone il referendum via social e io penso che l'umanità sia perduta.
I titoli sobri e per niente di parte de Il Riformista.
"TRENTA ANNI FA IL GOLPE DEI PM.
ORA COMANDANO LORO".
C'è il libro postumo di Pansa in uscita, in prima pagina dei fogli della destra nostrana sono tornati i partigiani cattivissimi e sanguinari.
Grazie alle suggestioni di Tuttolibri de La Stampa e di Rai Radio3 mi è venuta voglia di rileggere La vita agra di Luciano Bianciardi. Grande scrittore, anche se si dice che abbia trattato malissimo la sua compagna Maria Jatosti.
Grande scrittore, chissà se si trova ancora il suo Antimeridiano? Magari su Ebay o al Libraccio.
Renato Farina, detto anche Agente Betulla, ci spiega "da vittima" gli "inganni" di quei comunisti di RaiTre.
Sento di decadere. Dopo l'adrenalina e la rabbia della Primavera e dell'Estate, ora sprofondo nel pozzo dello sconforto.
Ghiaccio e buio.
Una coppia di no-vax rifiuta di far operare al cuore il proprio figliolo se non sarà trasfuso con sangue no-vax.
L'ipocondriaco non è che si senta male, passa tutto il suo tempo ad aspettare di sentirsi male. Non fa nulla, è sospeso in un limbo grigio e appiccicoso, spreca la sua vita.
Depressione e ipocondria sono sorelle o madre e figlia?
Lettura di metà settimana, non molto indicata per un ipocondriaco. Spesso, non spessissimo, mi dedico a questa letteratura ultracontemporanea non mainstream - per intenderci meglio: non integrata completamente nell'industria culturale dominante - e spesso prendo delle cantonate terrificanti, leggo sciatti e stupidi figli di Bukowski o tardi epigoni orecchianti del Gruppo 63 e piango per lo sciupio di carta e del mio tempo.
Verso la scelta di questo librettino mi ha attirato una recensione letta non ricordo più in quale rivista culturale, ho scoperto che t_w_i_g cita, a un certo punto del suo lungo "flusso di coscienza", Sarah Kane, la parecchio disturbata drammaturga inglese morta suicida appena fuori dai limiti del Club dei 27 (ammesso che esista un club simile dedicato ai letterati). Ora mi rendo conto che dovrei dire qualcosa sul mio rapporto con Sarah, quando e dove la ho conosciuta, ma la cosa diventerebbe un pochino troppo lunga per un post domenicale pubblicato in un blog che si chiama Bagatelle e che, forse per fortuna, è letto da pochissima gente. Un'altra volta, magari...
Non so se lo ho notato solo io, contrariamente a quanto si può credere, durante i fine settimana l'attività nei social si fa fiacca. Almeno, sui miei profili cala il silenzio, non passa nessuno, si sentono i grilli (quando è stagione).
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Nel frattempo Meta crolla in borsa.
L'ultima volta che ho seguito il Festival di Sanremo per scelta era il 1971, i vincitori furono Nada e Nicola di Bari, ero molto giovane e inconsapevole. Qualche mese dopo, diciamo Estate dello stesso anno, grazie a Carlo Massarini ascoltavo già i Genesis, i Traffic e i Deep purple - giusto per dire che musica girava all'epoca -.
Anni e anni di disinteresse fino a una sera di inizio 1990, ero ospite da amici, ora non più amici, la padrona di casa voleva guardare la serata finale della gara. credo vinsero i Pooh ma non ci metterei la mano sul fuoco.
Al giro di boa tra i due millenni mi trovavo a casa della mia fidanzata dell'epoca, mentre tentavamo di fare l'amore lei voleva ascoltare le canzoni del festival, doveva essere molto presa dal mio corpo ancora parecchio erotizzante, io non capivo se facevo sesso con lei o con Antonella Ruggero - in realtà non lo facevo proprio -.
Questi i miei ultimi contatti con il Festival di Sanremo, spalmati su più di cinquanta anni, e con questi ricordi minimi, chiudo i miei post dedicati alla gara di canzonette. Se sarò ancora vivo, la cosa non è garantita, l'anno prossimo racconterò gli stessi fatti, magari con altri particolari per renderli più interessanti.