Lettura di metà settimana, non molto indicata per un ipocondriaco. Spesso, non spessissimo, mi dedico a questa letteratura ultracontemporanea non mainstream - per intenderci meglio: non integrata completamente nell'industria culturale dominante - e spesso prendo delle cantonate terrificanti, leggo sciatti e stupidi figli di Bukowski o tardi epigoni orecchianti del Gruppo 63 e piango per lo sciupio di carta e del mio tempo.
Verso la scelta di questo librettino mi ha attirato una recensione letta non ricordo più in quale rivista culturale, ho scoperto che t_w_i_g cita, a un certo punto del suo lungo "flusso di coscienza", Sarah Kane, la parecchio disturbata drammaturga inglese morta suicida appena fuori dai limiti del Club dei 27 (ammesso che esista un club simile dedicato ai letterati). Ora mi rendo conto che dovrei dire qualcosa sul mio rapporto con Sarah, quando e dove la ho conosciuta, ma la cosa diventerebbe un pochino troppo lunga per un post domenicale pubblicato in un blog che si chiama Bagatelle e che, forse per fortuna, è letto da pochissima gente. Un'altra volta, magari...
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