Una rivista culturale on line, di quelle che con somma saccenteria vogliono convincerti che se le leggi sei molto colto e intelligente, dedica un breve saggio a Romain Rolland e in questi tempi di guerra vuoi che non ci dia un'occhiata? Ho del tempo libero, poi mi piace vellicare il mio narcisismo e sentirmi acculturato.
L'autore del saggetto mi informa che Rolland era specializzato in autobiografie - mi domando subito: ...ma quante vite ha vissuto? -, le dedicò a Michelangelo, Beethoven, Haendel e, naturalmente, a nonno Tolstoj. Una volta, quando eravamo brutti e stupidi, queste non si chiamano biografie?
Sarà un refuso...
No, non è un refuso, qualche riga sotto vengo informato che nel 1924 Rolland dedicò un'autobiografia anche a Gandhi e io, dopo una controllata al vocabolario Treccani e al sito della Crusca - mai essere troppo sicuri di se stessi, sono o non sono un semianalfabeta? - smetto di leggere la, supposta, rivista culturale.

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