Secondo Gianni Riotta gli italiani detestano l'Ucraina. Non mi sembra, anzi. Per quel che mi riguarda non detesto mai un paese o un popolo in toto. Certo, lo ammetto senza problemi, detesto in pari misura Putin e Zelensky, penso che siano pessimi e insulsi individui, anche qui nasce il dubbio che russi e ucraini amino farsi rappresentare e guidare da loro.
In Oklahoma, da oggi, le donne possono abortire solo dopo uno stupro o un incesto oppure se in grave pericolo di vita. In Texas entri in un negozio e, se hai diciotto anni, puoi comprarti un'arma da guerra proprio come da noi, in Italia, puoi entrare al supermercato e comprarti un bottiglione da due litri di Coca Cola. La domanda che nasce spontanea è: ma gli Stati Uniti hanno qualcosa da insegnarci?
Io, che ho amato e sognato l'America, che America ho sognato? È mai esistita? e se sì quanto è minoritaria rispetto alla brodaglia puzzolente che è venuta in superficie?
Guido Zaccagnini apre la sua trasmissione - Rai Radio3 - con un saluto "a tutti" e aggiunge, dopo una pausa di un paio di secondi, "e a tutte". Chissà perché non ha usato l'asterisco o quella specie di "e" rovesciata o, meglio ancora, la "u": un saluto a tuttu (esilarante il sardo o il rumeno maccheronico). Forse ha detto tutti e tutte perché è una persona seria?
Un ascoltatore di Prima pagina - sempre Rai Radio3 - paventa il rischio che il welfare all'europea, già parecchio massacrato, tra trenta o cinquanta anni sarà sostituito dal modello americano - tipo darwinismo sociale -. Mi rilasso, io non ho trenta anni di vita, certi sconci non li vedrò.
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