lunedì 11 agosto 2025

Cose viste, incontri e pedinamenti IX-X-XI. Numero triplo.

11.08.25.
PENNIVENDOLI A DISPOSIZIONE.
Nel frattempo, ieri la "compagna de il Manifesto" che mi accusa di scrivere "false volgarità", visto che in Palestina, secondo lei, non succede nulla di grave, ha pubblicato un articolo di colore, non scientifico, sull'attività sessuale degli anziani. (Vedi: La Stampa).
"Sei così ipocrita, che come l’ipocrisia ti avrà ucciso,
sarai all’inferno, e ti crederai in paradiso.".
Pier Paolo Pasolini.
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08.08.25.
Sciocchezzando in Fb.
Robert F. Kennedy Jr è la degna fine della storia di una famiglia controversa e di molto sopravvalutata, piena zeppa di brutte persone.
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Tajani è un pupazzo di cartone messo lì per non fare implodere il partito dopo la morte del padrone, niente di più.
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Mi chiedo perché qualcuno continua ad ascoltare e, grave, a dare agibilità politica a questo ultracinquantenne ritardato che si atteggia ad adolescente.
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Insomma, quante storie per la partita contro Israele. Non siamo mica delle vergini pudibonde, al massimo siamo come le vergini ancelle di Ifigonia in Culide (*), nessuno si ricorda quando giocammo la finale di Coppa Davis contro il Cile di Pinochet a Santiago? Non ricordiamo più quando andammo in quel mattatoio a cielo aperto che era l'Argentina nel 1978 per giocare i Mondiali?
(*) Cito a memoria, le ancelle di Ifigonia sono "vergin davanti e rotte di dietro", noi italiani siamo così. Ipocriti fino al midollo.
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07.08.25.
"La lunga e tempestosa strada mi porta sempre qui, davanti alla tua porta...".
Non confesserò mai chi c'è dietro a quella porta, chi è la persona che mi lega così tanto da logorarmi la vita e ridurla come una piana sterile.
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06.08.25.
Volevo lasciar perdere, evitare, anche perché come dissero Claudio Lolli e Franco Berardi "il mondo è diventato un posto incompatibile con la felicità e speriamo di andarcene presto" (citazione virgolettata ma fatta a memoria).
Hiroshima, 6 agosto 1945. Poco dopo le otto e un quarto del mattino.
129.558 tra morti, feriti e dispersi, e 176.987 senzatetto - nel 1940 a Hiroshima risiedevano 343.698 persone -. (Fonte: Comando supremo interalleato).
Scrivo verso otto e trenta, ottanta anni fa in questo momento erano quasi tutti morti, in pochi agonizzavano e i sopravvissuti si chiedevano cosa fosse successo.
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04.08.25.
Mi affaccio dalla finestra verso levante, un gattone tigrato color rosso mattone prende il fresco sotto la bougainville. È seduto a sfinge, lo guardo e risponde al mio sguardo con indifferenza.
‹‹Rosso malpelo, sei a caccia di uccelletti?››.
Lui, immobile, finge di assopirsi ma, ne sono sicuro, aspetta i passeri.
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02.08.25.
Ho speso migliaia di euro per i denti nuovi, ora ho recuperato il mio sorriso da malandrino sciupafemmine, mi resta un unico problema e sembra irrisolvibile. Gli apparecchi sono inservibili per masticare, ogni volta che mi metto a tavola si staccano e il fatto è molto increscioso. Se una ragazza mi invitasse a cena, con sottintese tutte le promesse per il prima e il dopo, dovrei rifiutare per paura di scene assolutamente antierotiche, non induce nessuna voglia di sesso selvaggio un uomo che prima di baciarti si toglie e rimette l'apparecchio dei denti.
No, no, proprio no!
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31.07.25.
A diciotto anni ero veramente stupido ma nel corso del tempo, vivaddio, sono anche peggiorato.
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Al mercato del Giovedì, sul Lungomare.
Seduto su una panchina guardo le signore e le ragazze indaffarate attorno ai banchi, senza un motivo chiaro incomincio a pensare a Franco Serantini poi a Carlo Giuliani e ancora a Valerio Verbano. Quante vite bruciate alla ricerca di un altro mondo possibile e per arrivare a questo risultato repellente.
Senza resistere, mi lascio sommergere da un grande senso di nausea verso me stesso, forse soffro della Sindrome del sopravvissuto (senza meriti per sopravvivere).
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Una coorte di dubbi e scrupoli assale il fortino diroccato della mia mente.
Sto preparando le condizioni per il disastro finale?
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29.07.25.
Ci rendiamo conto che Trump non è un cancro, un accidente esterno, ma il modello statunitense portato al suo livello estremo?
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Oggi è il compleanno dell'asino di Predappio, quel tanghero, uomo limitatissimo, vigliacco come pochi e senza nessuna qualità, che pezzo a pezzo tolse l'onore al nostro Paese.
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A tutti è successo di cullarsi in un ricordo sbagliato o nel desiderio di una persona mal ricordata.
Per anni mi sono cullato nella convinzione di aver vissuto la scena finale di Come eravamo (Barbra Streisand e Robert Redford), va bene io sono meno affascinante di Redford ma il concetto era quello, invece ho vissuto la scena della scuola di C'eravamo tanto amati, anche qui meno affascinante di Gassman ma, almeno quello, molto meno stronzo e arrivista di Gianni Perego.
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27.07.25.
Ho fatto terra bruciata attorno a me, ora sono completamente solo.
Va bene così.
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Poco prima di Mezzogiorno.
Sono preoccupato, ho scoperto di avere poteri divinatori. Qualche giorno fa ho avuto un'intuizione sulla situazione personale della ragazza che mi piaceva fino al mese scorso, ho interpretato tutto come il risultato della solita pratica di raccontarmi favolette in cui indulgo molto, mi sono dato botta da sognatore illuso e ho accantonato tutto, l'ho lasciato scorrere. Oggi scopro che è tutto vero e...

Va bene, mi fermo qui, ché non posso e non voglio raccontare fatti abbastanza critici di altre persone, non sono perfido come Dorothy Parker e non ho nemmeno la volontà di esserlo.
[Anzi, non so nemmeno se pubblicherò questo appunto volante, devo pensarci bene e tanto].
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Cose perse.
Il lei e il "buongiorno", sostituiti da "ciao" e dal tu anche quando un ragazzo si rivolge a una persona matura.
Il passato remoto quando si raccontano fatti lontani nel tempo e il congiuntivo ma, qui è colpa nostra, nessuno li insegna più da tempo immemorabile.
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L'aria delle Variazioni Goldberg, se suonata come si deve, rivela tutto il dolore della vita. Solo la musica è in grado di fare ciò.
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26.07.25.
Come direbbe la mia amica Barbara, donna sessualmente molto promiscua e generosa, nonché perversa ma questa è un'altra storia, "tra un belino e l'altro ci siamo fatti Luglio".
Forza dai, coraggio, tra cinque mesi ci siamo tolti dalle scatole anche Natale.
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25.07.25.
Temo di essermi arreso, se non autoaffondato. Tra l'altro, oggi è il 25 Luglio. Do you remember 1943.07.25?
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Lo ricordo fin da piccolo, era un ragazzino molto problematico e ora, giovane uomo, mi sembra anche peggiorato. È probabile che nessuno lo abbia seguito e aiutato. Sfoggia sulle braccia una quantità di tatuaggi inintelligibili, almeno per me, invece è chiaro, molto chiaro, il braccialetto di gomma nera, al polso destro, con scritto "BOIA CHI MOLLA".
È diventato un fascista ignorante e inconsapevole, ammesso esistano, ma non è certo, fascisti colti e consapevoli.
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24.07.25.
La psicologa junghiana da cui mi faccio seguire parla di miei sospesi sentimentali e mi ammonisce a superarli perché, dice, anche se non confessati, vengono percepiti dalle ragazze con cui sto o cerco di stare.
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La tabaccaia mi apprezza più di te, infatti ha comprato il libro di poesie di cui le ho parlato.
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Passeggiata al mercato del Giovedì, incrocio una mamma islamica velata con la figlia adolescente, sedici o diciassette anni, in canottierina minimale e con le cosce lasciate scoperte dai pantaloncini corti.
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Le mie tasche sono piene di baci impossibili da consegnare.
Una destinataria è sprofondata in una dimensione per me improbabile, una è lontanissima nello spazio e nel tempo, non richiede i miei baci da troppi anni, l'ultima li ha rifiutati in maniera sdegnosa, non mi ha permesso nemmeno di offrirglieli.
È un peccato, i baci non dati non hanno senso e piano piano svaniscono e non esistono più, non rimane nemmeno il ricordo.
Anche il bacio dell'immagine a corredo di questo mio sbrodolamento non esiste, in realtà la foto è "lavorata", Doisneau chiese alla coppia di fidanzati di passeggiare e, ogni tanto, baciarsi mentre lui li pedinava e aspettava la posa giusta.
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23.07.25.
Bivaccando nel Cimitero degli elefanti.
Tre panchine affiancate, io da solo in quella di mezzo leggo una raccolta di haiku di Issa Kobayashi, in quella alla mia sinistra un sugar daddy insieme alla sua sugar baby, da quella alla mia destra arrivano lacerti di discorsi: ‹‹Ho appena fatto una call... ...mi interfaccio con la dirigente››. Il vecchio infoiato appoggia la mano sulla coscia della ragazza, lei palpa la pelle rugosa e i muscoli senza tono del braccio dell'uomo.
Sospetto che i due "manager" alla mia destra siano al limite dell'orgasmo nel mostrarsi occupati in una riunione on line sul Lungomare di una cittadina turistica (un po' ciancicata, ma ancora meta di turismo).
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22.07.25.
Poco prima di mezzanotte.
Se una mail brevissima - "Come stai? A***". -, scritta dopo tre mesi di silenzio reciproco, riesce a destabilizzarmi così tanto, temo che noi due si sia ancora arenati nel mezzo della palude.
...ma c'è un "noi due" o siamo solo due naufraghi dispersi?
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Ascolto Schlongo!!!daLUVdrone, appunto, come dice il titolo, un drone per organo a canne di Charlemagne Palestine. È musica di ventisette anni fa, abbastanza dura e mi fa riflettere sulle prove recenti di Kali Malone e Sarah Davachi, con gli organi a canne, all'epoca le musiciste non erano nemmeno adolescenti, quindi non hanno inventato nulla, si sono limitate a perfezionare l'idea.
Mentre scrivo ricordo i droni composti per organo a canne da Éliane Radigue in età matura.
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Ho pubblicato sul mio profilo Fb questo post: "Ti ho salvaguardato, non era giusto coinvolgerti nel mio disastro esistenziale". Era un post mirato a una persona e credo sia arrivato, la persona ha messo un "mi piace".
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L'unico modo sano per usare i social è guardare le figure ma nemmeno tutte e leggere smagati i titoli, anche questi non tutti.
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21.07.25.
Devo smettere di bivaccare nel Cimitero degli elefanti, è desolante.
Ero seduto sulla panchina all'ombra, quella sovrastata da un pittosporo potato molto basso per tenerla, appunto, protetta dai raggi del sole, ho appoggiato la fronte alla mano destra, mi reggevo il capo e coprivo gli occhi, percepivo sotto la pelle il duro del cranio e mi sembrava di essere non so più quale poeta crepuscolare. Tutto appariva arenato e senza senso, la mia vita e il suo poco resto, il mio passeggiare senza scopo e meta.
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Proprio vero, invecchiando non si diventa saggi, al massimo e per non infierire molto più sciocchi e sempre sul limite del ridicolo.
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A me stesso. Prendi un appunto, segnatelo bene: tu non sei in gara, la stai guardando dal marciapiede e sei in seconda o terza fila. Fattene una ragione. Tra l'altro, quando sei arrivato il gruppetto dei gregari in fuga era già passato e ora aspetti arrivi il gruppo della maglia rosa.

lunedì 21 luglio 2025

Cose viste, incontri e pedinamenti VIII.

Senza orario, né bandiera.
Un'avvertenza.
Tutto il post è stato scritto sotto una pioggia torrenziale di tristezza appiccicosa, per favore, siate clementi con me.

20.07.25.
Ognuno deve seguire la strada che ha scelto in gioventù, non sono previsti o accettati ripensamenti, la mia è senza sbocco.
***
Chissà perché ci innamoriamo sempre delle rivoluzioni sudamericane?
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19.07.25.
La favoletta consolatoria abbracciato alla quale ho sprecato tutta la serata di ieri me la sono portata dietro anche nel sogno, che non ho vissuto come sogno ma come riflessione da sveglio (sogno nel sogno: sognavo di essere sveglio).
A*** mi raccontava vari episodi della vita di *** e io consideravo il racconto credibile.
[Questo appunto mi rivela troppo stupido, annaspo nel ridicolo, non so se lo pubblicherò, forse è meglio autocensurarmi e cancellarlo].
*
"È mezzanotte, anzi lo era..." .
Peggioro, ho cominciato a credere alle favolette consolatorie che, di tanto in tanto, mi racconto.
Ho passato la serata aspettando accadesse un fatto che mi ero raccontato possibile.
Un vero fesso integrale.
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18.07.25.
I grandi misteri del cosmo.
Domande che affiorano passeggiando nel Cimitero degli elefanti, mentre il sole picchia martellate di calore sui neuroni attempati.

Quante volte puoi crederti innamorato nel corso della tua vita e quante volte puoi dire "ti amo" a una persona, prima di sentirti ridicolo o, peggio, un falsone?
***
17.07.25.
Non capisco, con un orecchino da pirata come quello che sfoggio da qualche giorno, le turiste mature che bivaccano nel Cimitero degli elefanti e anche quelle giovani della Spiaggia dei cavallini dovrebbero offrirsi naturalmente e dirmi "prendimi dammiti, dammiti e prendimi, cuccurucù", invece niente.
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Nemmeno ti avessi mandato la foto del mio membro virile teso in un gesto plastico verso il cielo, se si potesse ammazzare con lo sguardo sarei già morto da mo'.
Io non ti chiederò mai perché, di punto in bianco, hai cambiato atteggiamento nei miei confronti.
Va bene così, se scrivo ancora di te è solo per prendermi in giro.
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La consapevolezza di essere, forse, la prima generazione a lasciare il mondo peggiore di come lo ha trovato dovrebbe sprofondarci nella disperazione assoluta e nel silenzio più desolato e vergognoso.
"La nostra generazione ha fatto veramente schifo", diceva Gianni Perego, nel 1974, perché non poteva immaginare quanto schifo avremmo fatto noi.

Un giorno, se ne avrò l'energia, scriverò quali sono le prime due parole che mi vengono in mente al momento del risveglio. La sequenza dipende da se penso prima alla vita o a me stesso.
Aggiunta che non c'incastra niente con quello scritto sopra:
ho vissuto la scena della nottata davanti alla scuola, con il chiarimento fuori tempo massimo tra Gianni Perego e Luciana Zanon. Ho vissuto anche un'altra scena del film, ma questa è ancora inconfessabile anche se chi conosce la mia storia può intuire quale sia.
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Appunti manoscritti presi mentre agonizzo nel "Cimitero degli elefanti", il Lungomare del paesello, dal 14 al 17 Luglio.

La mia vita decade sempre più in uno squallore infinito, sono sempre fuori sintonia e mi sento sempre fuori posto. Un vero reietto.

Israele è in mano a una banda di canaglie. I sionisti vogliono la terra dal mare all'Eufrate, sono convinti che il loro dio gliela abbia promessa migliaia di anni fa.

Certo, leggere le Rubʿayyāt di Omar Khayyâm e non bere vino o altri alcolici da più di undici anni è una cosa un po' inquietante.

Ho reso la mia vita un inferno, sguazzo nel mio Stige con gusto e ormai non c'è più tempo per recuperare.
Niente e pace così.

Sono stato contemporaneo di questo Signore, se non lo riconoscete è inutile che vi spieghi chi era e cosa faceva in questa foto, adesso sono contemporaneo di un gruppo di rozzi sociopatici mezzi gangster, di un deficiente che gira con la motosega, di un drogato che fa figli come un coniglio, di un altro bel gruppo di macellai criminali assassini, possono girarmi un po' le scatole?
È evidente, qualcosa non è andata per il verso giusto.

...e già e già.
Il 14 luglio (1789) i francesi hanno preso la Bastiglia, in pratica hanno fatto la Rivoluzione, il 14 luglio (1938) in Italia abbiamo promulgato le leggi razziali.
Per questo motivo, con buona pace di tutti i nazionalisti e patrioti nostrani, dirò sempre Vive La France!
A proposito, mi piace la baguette e il Brie è uno dei miei formaggi preferiti.

Perché le nostre azioni, anche se siamo in buonafede, creano sempre dolore?
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14.07.25.
Questo è un reperto trovato in un cassetto della scrivania, siamo liguri e non buttiamo via nulla.
Ieri, nel tardo pomeriggio, chattavo bonariamente per fare l'ora di cena quando la mia corrispondente, una romantica donna inglese (*), mi ha accusato di non essere più "sessualmente attivo".
Io preferisco definirmi casto per scelta e, in parte, contingenza.
*) Qui casca il boomer: film di Joseph Losey del 1975 da un romanzo del 1971 di Thomas Wiseman.
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Il dolore è solido, liquido o gassoso?
È appiccicoso come il miele, come il bitume.
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Già sveglio dalle cinque, sento tutto il peso di una vita vuota e, quindi, senza senso. È un correre sul posto e il respiro è sempre più affannato.

domenica 13 luglio 2025

Cose viste, incontri e pedinamenti VII.

13.07.25.
In realtà siamo tutti più o meno infelici, ci sono quelli che, come faccio io, lo ammettono e quelli che raccontano e si raccontano favolette consolatorie.
È un'infelicità nemmeno troppo insopportabile, è come un brusio continuo di sottofondo, basta abituarsi.
***
12.07.25.
Sabato sera tardi e ormai sfebbrati.
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Cascami e materiali di risulta recuperati da Fb e rielaborati.

Non ho mai requie, anzi quando dormo i miei demoni, non più controllati, hanno campo libero, cantano in coro e mi urlano contro, sperando di farmi cadere dal ponte tibetano dei morti.
Non so più chi sono, ammesso di averlo mai saputo, cosa sono, cosa voglio, se voglio ancora qualcosa e cosa posso volere.
Leggo e studio in modo ossessivo, ma senza un vero e serio progetto, Non so perché faccio quel che faccio, forse per ammazzare il tempo prima di essere ammazzato da lui.
 Lunedì andrò a Genova a sottoscrivere l'abbonamento alla nuova stagione del teatro, ma in realtà non so se lo userò mai.

Ho finito l'antidepressivo e la ricetta è scaduta da dieci giorni.
*
VANVERISMO DADAISTA.
Da qualche giorno chatto spesso con Cecilia, una vedova quarantasettenne canadese portata dagli avversi casi di un destino cinico e baro a vivere nel Midi della Francia, mi ha mandato anche delle foto caste, è carina, ma sospetto che il suo vero nome sia Ernesto o Ugo.
**
Sfoglio il mio diario manoscritto per passare il tempo e, datato 20 Luglio 2022, trovo questo appunto quasi consapevole:
"...(Chissà se quello che sto scrivendo ha un senso?)".
***
11.07.25.
Da quanti anni non ti tocco? Da quanto le tue mani non scorrono sulla mia pelle? Da quanti anni non riempi il mio abbraccio e io il tuo?
Perché il desiderio continua a mordermi? Perché non si affievolisce mai? Perché non ho ancora trovato un sorriso luminoso come il tuo, perché mi manca la tua risata cristallina? E i tuoi discorsi lievi?
Perché non riusciamo a lasciarci liberi?
Così è una condanna, è solo disperazione.
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A un piccione morto.
Maledetta nonviolenza. Ti ho lasciato agonizzare tre giorni, quando era evidente che non avevi speranze, era un gesto più pietoso finirti, ma non ne sono stato capace.
*****
10.07.25.
Mi parli perché devi e cerchi di non guardarmi, io ogni volta che posso tento di inchiodare i miei occhi nei tuoi, ma oggi, questo gioco inutile, mi induce ilarità e ho un sorriso sardonico mentre facciamo questa sciocca pantomima.
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Consapevolezze mattutine.
Sì, è vero, con lei per mesi sono stato un accattone. A mia difesa e a mio merito, ho smesso immediatamente quando sono arrivati i segnali negativi e mi sono allontanato senza piagnucolare.
Accattone, sì, ma sempre con dignità.
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09.07.25.
Per ammazzare il tempo prima che lui ammazzi me guardo una trasmissione dedicata all'ansia e alla depressione. Una signora racconta della sua ansia e dei medicinali assunti nel periodo del Covid.
Sorrido come un ebete, magari aiutato dalle amiche Benzo, il Covid nel momento massimo dell'epidemia per me era poco più di un forte raffreddore con sinusite e un po' di catarro, io vivevo con una persona che aveva quarantatré metastasi sparse nei due polmoni.
...ma cosa te lo racconto a fare?
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Passeggio nel giardino tra le piante morenti, morente anche io schiacciato dalla depressione e dal senso di colpa per non saper reagire, per essermi lasciato sommergere dall'inerzia e dal dolore.
*
Faccio lo stordito, mi diverte, ma non sono scemo e le cose le intuisco.
Sapevo di andare verso un disastro cosmico, una specie di esplosione di supernova esistenziale, vedevo tutte le condizioni avverse e nessuna a favore, ma tant'è! Ho stretto bene tra le mani il timone, ho puntato la prua verso quella secca evidente ed evitabile e l'ho centrata in pieno.
Peggio del piroscafo Sirio.
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Metti insieme due capricorni e, i casi sono due, passano tutta la vita insieme, non si perdono mai più di vista e muoiono entrambi nello stesso momento oppure fanno a cornate fino a scoperchiarsi il cranio e a distruggersi. Non credo ci siano misure intermedie.

Detto questo, lo ribadisco ancora, io condivido l'opinione di Margherita Hack sull'astrologia: "So' tutte bischerate".
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08.07.25.
Dubbi notturni, è quasi mezzanotte, sulla mia intelligenza e sulle mie tecniche di seduzione, ovvero: sono o sarò mai uno sciupafemmine?
Non so decidere. È normale durante una telefonata a una ragazza raccontare che leggi tomi seri e impegnativi sul Lungomare, proprio davanti alla Spiaggia dei cavallini e, spesso, ti distrai dalla lettura perché guardi le turiste in bikini a perizoma e spiegare, per buon peso, anche la natura del tuo turbamento?
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Conversazioni assolutamente vere e inutili.
Mi dice:
‹‹Se hai bisogno di qualcosa avvertimi››.
‹‹Avrei bisogno di tornare alla Primavera del 1974, devo dire delle cose importanti a una ragazza fragile, puoi aiutarmi?››.
‹‹Eh...››.
‹‹Allora, non mi serve niente...››.
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Dubbi mattutini.
Che fine ha fatto il mio quasi coetaneo Marco Minniti, quel tizio che faceva il piacione con "GIORGIA, DONNA, MADRE, ITALIANA, CRISTIANA!" e che fine avrà fatto quella ragazza tunisina, militante Femen, che si fotografava a seno nudo e salutava con il pugno chiuso durante il suo processo?
Notizie di Sibilla, quella cantante che non pubblica un disco da trenta anni?
Gary Glitter sarà ancora in galera o è tornato nel Sud est asiatico a fare danni?
Di Marco Rizzo invece si sa tutto, è molto presente in Rete, da comunista a rossobruno ed ora, a mio modo di vedere, direi bischero comune. 
Mah! Ora arrivano le mie amiche Benzodiazepine e mi rimettono in bolla.
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0.7.07.25.
"...and in the end the love you take is equal to the love you make".
Forse è per questo che ho avuto così poco amore e così contorto nella mia vita, perché ne ho dato poco e lo ho dato male.
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Benvenuti a Casa Usher - la casa in cui sono imprigionato da quaranta anni -, speriamo imploda quanto prima e annichilisca quel che resta della famiglia. Cascami senza nessun valore venale o affettivo.
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La mia nuova barba, ancora cortissima e rimarrà tale, si può pettinare e prende una piega molto elegante.
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06.07.25.
Giornata ventosa, davanti a uno specchio del mio bar pasticceria di riferimento cerco di ricompormi i capelli scompigliati. Mi passo le mani sulle ciocche per  riordinarle.
‹‹Sei bello Gian, sei bello››, mi dice per canzonarmi la barista Stefi.
‹‹Bello no, ora no, forse anni fa, ma non lo garantisco. Il problema veramente grave è che non piaccio più, bello o brutto, non mi vuole più nessuna››.

domenica 6 luglio 2025

Cose viste, incontri e pedinamenti VI.

06.07.25.
All'alba il temporale mi ha liberato da un lungo e penoso dormiveglia. Tuoni secchi proprio sopra la casa inducevano una sensazione quasi piacevole, peccato per la pioggia ancora stenta.
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Sono nato con la luna nuova, il mio cielo era nero, per buon peso era pure martedì.
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05.07.25.
L'importante è avere coscienza che sono le undici del solito sabato sera trascorso da solo a casa e tra poco andrai a dormire da solo.
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Farneticazioni del sabato sera e senza nemmeno la febbre.
C'è davvero così tanta differenza tra Charles Bukowski e Mickey Spillane?
Io li odio entrambi, ma è inutile ribadirlo, si capisce.
*
Tra le tante stupidate attribuite a Charles Bukowski, oltre a quella poesiola mielosissima - "Non ho smesso di pensarti, ti penso ma non ti cerco, ricordati che pensare e cercare sono due cose diverse" e avanti con palate di melassa adolescenziale -, c'è anche una frase che recita, più o meno così "una donna non ti sfiora mai per sbaglio" (ricordiamolo sempre e bene, Bukowski era un maschilista al limite della misoginia). Va bene, la sto facendo troppo lunga.
Stamani incontro un'amica russa, era la prima volta dopo il taglio della barba.
‹‹La barba che fine ha fatto? ma come stai bene››.
‹‹L'ho tagliata, arrivano le turiste e volevo essere più attrattivo, ma non è servito, non piaccio lo stesso a nessuna››.
‹‹No, non è vero, piaci a tutte...›› e mi appoggia la mano al bicipite, poi stringe.
Subito mi è apparso il faccione rincagnato del vecchio zio Charles, a suo dire sciupafemmine di prima categoria, "Belin, allora il vecchio porco aveva ragione, questa ci prova!!!".
Tutto bello, tutto pieno di prospettive e possibilità, "dai che che ho svoltato".
Solo mi sono autoaffondato e, per buon peso, anche pisciato sui piedi. Perché le ho raccontato la mia "triste" (non) storia dei mesi scorsi? Perché? Sono abelinato o cosa?
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Shampoo e barba quotidiana (non la taglio, la marco soltanto).
Mentre mi asciugo e pettino i capelli vedo il mio viso nello specchio e mi rendo conto di essere veramente brutto e vecchio, questo spiega perché le quarantenni che guardo - timido e impacciato come un adolescente - fuggono inorridite appena si accorgono di piacermi.

"Buonasera - quel rospo là, son io", Tristan Corbière. Citazione coltissima, si capisce che ho fatto le scuole alte?
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04.07.25.
REALTÀ ROMANZESCA.
Vi ricordate quel vecchio film di Fantozzi in cui il ragionier Ugo va dallo psicologo della mutua? Alla fine della seduta lo psicologo dà la sua opinione sentenza: ‹‹Fantozzi, lei non ha il complesso d'inferiorità, lei è inferiore››.
Ieri ho chiesto a un'amica psicologa di indicarmi un terapeuta per affrontare i miei problemi e lei mi ha risposto ‹‹Perché? Tu sei così, sei sempre stato così››, sottintendendo ‹‹a cosa ti serve andare in terapia, sei irrecuperabile››.
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RICORDI LONTANI.
Era una donna libera e, lo ammetteva lei stessa, molto promiscua, si vantava con orgoglio di aver avuto più uomini che collant, ma mi temeva perché la leggevo dentro e le avevo fatto scoprire e ammettere un paio di sue perversioni molto turpi e mai confessate.
Per raggiungermi al nostro primo incontro, in campo neutro, sempre per timore suo, si presentò con venticinque gocce di ansiolitico in corpo.
Fu una storia breve, torrida, molto liberatoria e dionisiaca, poi lei si spaventò definitivamente, aveva capito, come mi confessò, che se continuava a essere la mia amante avrebbe dovuto rinunciare a cercare "l'amore della sua vita".
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03.07.25.
REALTÀ ROMANZESCA.
La ragazza mi chiede un'informazione sulle spiagge del paesello, ha un accento esotico che turba e la pelle profumata. Chiacchieriamo, al Bar dei cavallini lei accetta un Estathé mentre io bevo il solito caffè. Lei non sembra infastidita dai miei capelli sale e pepe.
Al momento di separarci, le ultime battute.
Io: ‹‹Cosa fai stasera, scendi alla festa, per i fuochi e l'incendio del castello?››.
La giovane turista: ‹‹Scusami, ma non cerco figure paterne...››.
BRANG!!! (rumore della mascella e delle gonadi che colpiscono l'asfalto rosa del Lungomare).
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I fascisti mi inducono, prima di tutto il resto, un fastidio fisico, sono repellenti.
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02.07.25.
Questo è un raccontino che pubblicai più di dieci anni fa nel blog che curavo per la rivista on line Mentelocale.
Avevo intenzione di spiegare che non amo questo stile di scrittura così zuccheroso. Una maniera di raccontare che, come mi ha detto poco fa un'amica, può fare anche commuovere. Preferirei una scrittura più dura, però il discorso si farebbe lungo e il solito mix di pigrizia, accidia e depressione mi blocca, quindi per ora lascio perdere, magari, forse, ci tornerò sopra in tempi migliori (se mai ci saranno).
 
I palloncini di Olga.
 
Oggi è la festa del paesello dove vivo. Si venera la Madonna di Montallegro e si festeggia la sua apparizione sulla collina che domina Rapallo.
Tre giorni di festeggiamenti, dal primo al tre luglio: devozione popolare, fuochi d'artificio, sparate di mortaretti, la fiera con i banchetti dei giocattoli, lo zucchero filato e i dolciumi, i venditori di palloncini e, l'ultima sera, la processione solenne con i portatori dei Cristi e ancora un tripudio di fuochi artificiali.
Questa, che racconto, sembra quasi una favola ma è una storia vera, parla della mamma ancora giovane, di mia sorella Fiorenza bambina e di un lutto inesauribile.
Quando Fiorenza aveva, credo, tre o quattro anni, mamma ebbe una gravidanza difficile, il parto poi fu lungo, doloroso e tragico. Nacque una bimba che morì dopo pochi minuti, era desiderata e attesa, papà e mamma avevano deciso di chiamarla Olga come la sorella preferita di mio padre. La bimba è sempre stata ricordata come la "sorellina", nell'album di famiglia è ancora conservata l'unica fotografia della piccolina; nonostante la sofferenza del parto podalico, il suo viso è rilassato e sembra quasi che sorrida, è adagiata in mezzo a tanti piccoli garofani bianchi, le suore infermiere le hanno ricomposto i folti capelli neri e le hanno messo il vestitino di pizzo bianco preparato per il battesimo.
Negli anni successivi alla tragedia famigliare, mamma portava Fiorenza alle feste di Luglio, guardavano insieme i banchetti. Le comprava il croccante o, forse, uno stecco di zucchero filato – all'epoca, parlo di più di cinquanta anni fa, era soltanto bianco, nessun aromatizzante e colorante, era un po' stucchevole ma ai bimbi piaceva anche così -. Mentre la bimba si tuffava nella matassa di zucchero, le due si avviavano verso il venditore di palloncini, mamma comprava alla piccola Fiorenza un palloncino rosso – il classico coniglietto con le orecchione lunghe lunghe -, lo legava al suo polso perché non volasse via, poi ne prendeva un altro e chiedeva se lo volevano mandare in cielo alla sorellina.
Il palloncino volava verso l'alto, ballonzolava nell'aria, scartava e si impennava veloce, sempre più piccolo, fino a quasi sparire nel cielo, verso la "sorellina".
Adesso io e mia sorella siamo quasi anziani. Fiorenza è la preservatrice delle memorie famigliari e ha mantenuto viva, anche dopo che mamma e papà sono mancati, questa tenera tradizione. Passano gli anni ma ad ogni festa della Madonna di Montallegro compra un palloncino e lo lascia volare via verso la piccola Olga.
Così il ricordo di mamma e della piccola Olga, che ha vissuto solo qualche minuto, continua e non si spegne.
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01.07.25.
Consigli per ipocondriaci.
Non usate mai asciugamani rossi per asciugarvi le parti intime, perché poi se trovate negli slip pelucchi rossi e vi sembrano macchioline di sangue vi spaventate. Ricordatelo sempre e bene: siete ipocondriaci! 
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Il fiore di cactus è l'emblema dell'impermanenza. Quanto tempo passa da quando sboccia a quando sfiorisce? Poco, troppo poco.
Il fiore mentre appassisce piange, mugolando, "troppo presto, troppo presto".
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30.06.25.
PRIMO TENTATIVO DI VANVERISMO DADAISTA EXTRA FB.
Una bottiglia di Fiuggi al giorno toglie la Renella di torno.
Andrei volentieri a fare le acque alle Terme di Fiuggi, mi blocca l'eventualità di dover andare da solo, quale ragazza non si annoierebbe, per una settimana o più, insieme a un uomo anziano guardandolo bere bicchieroni d'acqua e poi correre al bagno? 
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Non ci sono persone cattive, solo persone stupide e io non sono cattivo.
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All'improvviso, mentre nel mattino già torrido spalanco le persiane, il primo canto di una cicala solitaria.
Sento la mia lussuria, così a lungo repressa, sfrenarsi in fantasie luride e perverse dimenticate da troppo tempo. Se i pittospori fossero ancora in fiore e spandessero il loro profumo inebriante sarebbe un momento dionisiaco e insieme mistico.
Volerei, ebbro di suoni ed effluvi d'oblio, finalmente libero dal peso del dolore. 
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Notte tra Domenica 29 e Lunedì 30 Giugno.
PENSIERINO DELLA SERA.
Non avremo e non vedremo nulla di quello che abbiamo sognato durante la giovinezza.
Forse è meglio così, magari erano solo stupidate inessenziali o, ancora peggio, ora non le vorremmo più.
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29.06.25.
Sono libero, senza più legami, impegni, obblighi. Ho fatto in modo, aiutato dalle controfortune della vita, di rimanere completamente solo, non ho rapporti sentimentali, nessuna donna mi pensa o desidera e io non penso più o desidero nessuna. I pochi amici veri sono andati, ognuno di noi ha seguito la sua via e le vie non erano parallele. Sono solo e libero, posso fare quello che voglio, ma non so se voglio ancora qualcosa e, in caso, cosa voglio. 
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Scrivo sempre di ragazze che mi piacciono o non mi piacciono più, celio e mi prendo in giro da solo, in realtà non saprei da dove incominciare una seduzione perché sono stato fedele a mia moglie per tutti i diciannove anni che la vita ci ha concesso e, soprattutto, ogni volta che guardo con interesse, sessuale o per la sua personalità, una donna mi sembra di fare uno sgarbo a Claudia, quasi di tradirla.
Sarà molto dura staccarmi da lei e lasciarla andare. 
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...già, oggi la mia prima fidanzatina, quella che sperperò i suoi giorni migliori con me, compie sessantanove anni. Non fu una bella storia, la nostra, doveva indorare l'adolescenza di ricordi dolci e, adesso, nostalgici, ma non fummo capaci, almeno io, con il cervello così pieno di stupidate, non ci riuscii. Ora, quando ci incrociamo per strada, non ci salutiamo nemmeno, lei forse vorrebbe scambiare un saluto o quattro chiacchiere, ma che senso avrebbe? Lei ricorda e rimpiange un uomo che non esiste più da oltre quaranta anni e io parlo di una donna diversa da quella di adesso.
Coltivo tiepidi sensi di colpa verso di lei, non mi comportai bene, ero giovane e stupido.
Io sono un collezionista di dolore.
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Oggi è il 29 Giugno, il santo del giorno è San Pietro che, secondo la leggenda popolare, se ne porta uno dietro.
Progettavo una sontuosa frittura di totani bagnata da una bottiglia di vino bianco ghiacciato, per poi farmi subito una bella nuotata, digestiva e corroborante, tagliando la Baia di San Michele dalla Spiaggia degli archi, noi indigeni la chiamiamo con un nome più arcaico ma fa lo stesso, verso le secche delle Tre pietre.
I tre scogli sono proprio sotto alla collina del cimiterino, con vista mare, del paese. Meglio di così cosa posso pretendere?

sabato 28 giugno 2025

Cose viste, incontri e pedinamenti V.

28.06.25.
Avevo altre "Cose viste, incontri e pedinamenti", ma nei sabati pomeriggi estivi sguazzo parecchio nella desolazione e la voglia è svaporata, ne scriverò da domani nel prossimo post.
Chiudo con una serie di vecchi appunti trovati nel portafoglio, cercavo un pezzo di carta per farne un sotto segnalibro per i Momenti d'ozio di Kenkō e ho trovato queste brevi considerazioni assolutamente inutili, ma non si butta via niente (siamo o non siamo genovesi?).
"Farinetti, un venditore di fumo. Diego Fusaro è vivo e lotta insieme a noi.
Al compagno Marco Rizzo piace la gnocca, non la donna come persona, solo il buco.
"Flebili urla". Un ossimoro bellissimo e, con molta probabilità, involontario.
Veltroni nuovo giallo, Magalli memoria autobiografica. Due marchettoni da una pagina del CdS. W.V. nella sezione cultura".
Mentre le copiavo mi è sorto il dubbio di aver già trascritto da qualche parte queste banalità. 
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Desideri irrealizzabili.
Mi piacerebbe riuscire a compilare queste Cose viste, incontri e pedinamenti alla maniera dei Momenti di ozio del prete buddhista Kenkō.
Temo sia una speranza vana.
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Facebook mi propone il ricordo di un mio post dell'anno scorso:
"Oggi ho cambiato pettinatura, credevo di dover usare il gel ma non è servito.
Tra qualche giorno pubblicherò la foto nel profilo, mi sento bellissimo.
Durante la passeggiata pomeridiana le turiste mature mi lanciavano sguardi pieni di passione carnale".
Troppo ottimismo, cosa inusuale per il mio carattere, troppe aspettative. Le turiste mature piene di voglie si ridussero ben presto a una ultrasettantenne inguainata in un tubino leopardato, con due orrende lucertole tatuate attorno alle caviglie. Mi attaccava dei bottoni inesauribili mentre mi mostrava le sue cosce incartapecorite e bruciate da troppe abbronzature. Pensandoci bene anche le mie sono deturpate da un numero eccessivo di estati passate a grigliarmi in spiaggia.
...poi, a inizio Autunno, vidi per caso *** e i miei poveri neuroni superstiti presero una sbiellata terrificante, roba non ancora restaurata dopo quasi un anno.
La senilità toglie il senso della misura, della possibilità e del ridicolo.  
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Notte tra il 27.06. e il 28.
Se non fosse desolante sarebbe quasi divertente.
Da un paio di settimane ho accorciato a quasi zero la barba lasciata crescere per più di due anni e arrivata a oltre trentatré centimetri, non passa giorno che amici, conoscenti o perfetti sconosciuti si complimentino per il taglio. Il commento più frequente è "sei ringiovanito di dieci anni", o cose simili.
L'unica persona rimasta silente nei nostri, ormai, rari e contingenti incontri è la ragazza che mi piace(va): nessuna reazione. Sembra quasi non abbia notato il barbone di prima e il taglio radicale di ora, sembra voglia dimostrare il suo assoluto disinteresse verso di me.
Va bene, ne prendo atto.
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27.06.25.
Vivo da solo e, quindi, parlo da solo troppo spesso. Non è cosa sana, mi do sempre ragione e manca il confronto delle opinioni.
In più è una pratica noiosissima, so già cosa sto per dirmi.
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26.06.25.
Non l'ho mai confessato a nessuno, nemmeno a me stesso. Ho sempre rifiutato il sesso senza amore, non so se ho fatto bene, se mi sono comportato da uomo o da stupido.
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Giusto per fare due chiacchiere e sprecare qualche minuto dico a C*** ‹‹la vita mi annoia›› e lui mi consiglia una vacanza in Thailandia, insomma un bel viaggio mirato al turismo sessuale.
Che caspita di persone frequento? 
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Ascoltato in un reel: "Se ami qualcuno devi dirglielo..."
Bravo furbo, così al novanta per cento rischi una bella figura di merda e di sprofondare nel ridicolo, roba da chiuderti in casa per sei mesi.
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Appena dopo mezzanotte.
Come ogni sera mi illudo e spero in un messaggio, anche solo di saluto, che non arriverà. Lei non ha nessuna intenzione di scriverlo.
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25.06.25.
Avevo un paio di incontri interessanti da raccontare e l'idea mi piaceva, aspettavo l'ora giusta per scrivere con calma e gusto. Scrivere è stato per anni una delle poche cose che mi piaceva fare, ma anche questo piacere va scemando. Sarà la depressione? Non so dire.
Poco fa i miei pochi neuroni, frollati dal tempo e logorati dalle bastonate della vita, mi hanno lanciato un'intuizione dirompente, di quelle difficili da neutralizzare.
Passerò da solo il mio poco resto di vita e sarà un declino terribile, frustrante e molto doloroso. Non ci sarà tregua per me, niente lenirà la mia pena.
Da molto tempo mi arrovello per capire quale peccato irredimibile è all'origine della dannazione della famiglia. 
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24.06.25.
Oggi ho interpretato la parte dello sciupafemmine macho e all'antica, una maschera che non mi si confà e ho rifiutato per tutta la vita, non so se essere orgoglioso di me o provare una forma di ribrezzo nei miei confronti.
Il risultato di questa mia farsa è nullo, ma non speravo in chissà quali reazioni da parte della ragazza che mi piace(va) e a cui faccio orrore. 
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23.06.25.
Non forzare mai il cambiamento in chi non è ancora pronto a cambiare.
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Solo Claudia intuì tutto il mio dolore dopo avermi guardato la prima volta negli occhi e nemmeno sapeva chi fossi.
L'empatia e la compassione pulsavano forte nella sua anima.
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Mi avvio a diventare un eremita di città e la cosa non mi dispiace affatto. Certo, devo mimetizzarmi un po' e fingere socialità, ma va bene così.
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Vorrei non dover essere io a dare informazioni al mio libraio, preferirei che ne sapesse più di me di libri - deve saperne di più, è il suo lavoro - e mi guidasse nelle letture, anche perché si ricorda cosa mi interessa e cosa studio o leggo.