Senza orario, né bandiera.
Un'avvertenza.
Tutto il post è stato scritto sotto una pioggia torrenziale di tristezza appiccicosa, per favore, siate clementi con me.
20.07.25.
Ognuno deve seguire la strada che ha scelto in gioventù, non sono previsti o accettati ripensamenti, la mia è senza sbocco.
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Chissà perché ci innamoriamo sempre delle rivoluzioni sudamericane?
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19.07.25.
La favoletta consolatoria abbracciato alla quale ho sprecato tutta la serata di ieri me la sono portata dietro anche nel sogno, che non ho vissuto come sogno ma come riflessione da sveglio (sogno nel sogno: sognavo di essere sveglio).
A*** mi raccontava vari episodi della vita di *** e io consideravo il racconto credibile.
[Questo appunto mi rivela troppo stupido, annaspo nel ridicolo, non so se lo pubblicherò, forse è meglio autocensurarmi e cancellarlo].
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"È mezzanotte, anzi lo era..." .
Peggioro, ho cominciato a credere alle favolette consolatorie che, di tanto in tanto, mi racconto.
Ho passato la serata aspettando accadesse un fatto che mi ero raccontato possibile.
Un vero fesso integrale.
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18.07.25.
I grandi misteri del cosmo.
Domande che affiorano passeggiando nel Cimitero degli elefanti, mentre il sole picchia martellate di calore sui neuroni attempati.
Quante volte puoi crederti innamorato nel corso della tua vita e quante volte puoi dire "ti amo" a una persona, prima di sentirti ridicolo o, peggio, un falsone?
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17.07.25.
Non capisco, con un orecchino da pirata come quello che sfoggio da qualche giorno, le turiste mature che bivaccano nel Cimitero degli elefanti e anche quelle giovani della Spiaggia dei cavallini dovrebbero offrirsi naturalmente e dirmi "prendimi dammiti, dammiti e prendimi, cuccurucù", invece niente.
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Nemmeno ti avessi mandato la foto del mio membro virile teso in un gesto plastico verso il cielo, se si potesse ammazzare con lo sguardo sarei già morto da mo'.
Io non ti chiederò mai perché, di punto in bianco, hai cambiato atteggiamento nei miei confronti.
Va bene così, se scrivo ancora di te è solo per prendermi in giro.
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La consapevolezza di essere, forse, la prima generazione a lasciare il mondo peggiore di come lo ha trovato dovrebbe sprofondarci nella disperazione assoluta e nel silenzio più desolato e vergognoso.
"La nostra generazione ha fatto veramente schifo", diceva Gianni Perego, nel 1974, perché non poteva immaginare quanto schifo avremmo fatto noi.
Un giorno, se ne avrò l'energia, scriverò quali sono le prime due parole che mi vengono in mente al momento del risveglio. La sequenza dipende da se penso prima alla vita o a me stesso.
Aggiunta che non c'incastra niente con quello scritto sopra:
ho vissuto la scena della nottata davanti alla scuola, con il chiarimento fuori tempo massimo tra Gianni Perego e Luciana Zanon. Ho vissuto anche un'altra scena del film, ma questa è ancora inconfessabile anche se chi conosce la mia storia può intuire quale sia.
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Appunti manoscritti presi mentre agonizzo nel "Cimitero degli elefanti", il Lungomare del paesello, dal 14 al 17 Luglio.
La mia vita decade sempre più in uno squallore infinito, sono sempre fuori sintonia e mi sento sempre fuori posto. Un vero reietto.
Israele è in mano a una banda di canaglie. I sionisti vogliono la terra dal mare all'Eufrate, sono convinti che il loro dio gliela abbia promessa migliaia di anni fa.
Certo, leggere le Rubʿayyāt di Omar Khayyâm e non bere vino o altri alcolici da più di undici anni è una cosa un po' inquietante.
Ho reso la mia vita un inferno, sguazzo nel mio Stige con gusto e ormai non c'è più tempo per recuperare.
Niente e pace così.
Sono stato contemporaneo di questo Signore, se non lo riconoscete è inutile che vi spieghi chi era e cosa faceva in questa foto, adesso sono contemporaneo di un gruppo di rozzi sociopatici mezzi gangster, di un deficiente che gira con la motosega, di un drogato che fa figli come un coniglio, di un altro bel gruppo di macellai criminali assassini, possono girarmi un po' le scatole?
È evidente, qualcosa non è andata per il verso giusto.
...e già e già.
Il 14 luglio (1789) i francesi hanno preso la Bastiglia, in pratica hanno fatto la Rivoluzione, il 14 luglio (1938) in Italia abbiamo promulgato le leggi razziali.
Per questo motivo, con buona pace di tutti i nazionalisti e patrioti nostrani, dirò sempre Vive La France!
A proposito, mi piace la baguette e il Brie è uno dei miei formaggi preferiti.
Perché le nostre azioni, anche se siamo in buonafede, creano sempre dolore?
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14.07.25.
Questo è un reperto trovato in un cassetto della scrivania, siamo liguri e non buttiamo via nulla.
Ieri, nel tardo pomeriggio, chattavo bonariamente per fare l'ora di cena quando la mia corrispondente, una romantica donna inglese (*), mi ha accusato di non essere più "sessualmente attivo".
Io preferisco definirmi casto per scelta e, in parte, contingenza.
*) Qui casca il boomer: film di Joseph Losey del 1975 da un romanzo del 1971 di Thomas Wiseman.
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Il dolore è solido, liquido o gassoso?
È appiccicoso come il miele, come il bitume.
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Già sveglio dalle cinque, sento tutto il peso di una vita vuota e, quindi, senza senso. È un correre sul posto e il respiro è sempre più affannato.


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