lunedì 21 luglio 2025

Cose viste, incontri e pedinamenti VIII.

Senza orario, né bandiera.
Un'avvertenza.
Tutto il post è stato scritto sotto una pioggia torrenziale di tristezza appiccicosa, per favore, siate clementi con me.

20.07.25.
Ognuno deve seguire la strada che ha scelto in gioventù, non sono previsti o accettati ripensamenti, la mia è senza sbocco.
***
Chissà perché ci innamoriamo sempre delle rivoluzioni sudamericane?
**
19.07.25.
La favoletta consolatoria abbracciato alla quale ho sprecato tutta la serata di ieri me la sono portata dietro anche nel sogno, che non ho vissuto come sogno ma come riflessione da sveglio (sogno nel sogno: sognavo di essere sveglio).
A*** mi raccontava vari episodi della vita di *** e io consideravo il racconto credibile.
[Questo appunto mi rivela troppo stupido, annaspo nel ridicolo, non so se lo pubblicherò, forse è meglio autocensurarmi e cancellarlo].
*
"È mezzanotte, anzi lo era..." .
Peggioro, ho cominciato a credere alle favolette consolatorie che, di tanto in tanto, mi racconto.
Ho passato la serata aspettando accadesse un fatto che mi ero raccontato possibile.
Un vero fesso integrale.
**
18.07.25.
I grandi misteri del cosmo.
Domande che affiorano passeggiando nel Cimitero degli elefanti, mentre il sole picchia martellate di calore sui neuroni attempati.

Quante volte puoi crederti innamorato nel corso della tua vita e quante volte puoi dire "ti amo" a una persona, prima di sentirti ridicolo o, peggio, un falsone?
***
17.07.25.
Non capisco, con un orecchino da pirata come quello che sfoggio da qualche giorno, le turiste mature che bivaccano nel Cimitero degli elefanti e anche quelle giovani della Spiaggia dei cavallini dovrebbero offrirsi naturalmente e dirmi "prendimi dammiti, dammiti e prendimi, cuccurucù", invece niente.
****
Nemmeno ti avessi mandato la foto del mio membro virile teso in un gesto plastico verso il cielo, se si potesse ammazzare con lo sguardo sarei già morto da mo'.
Io non ti chiederò mai perché, di punto in bianco, hai cambiato atteggiamento nei miei confronti.
Va bene così, se scrivo ancora di te è solo per prendermi in giro.
*****
La consapevolezza di essere, forse, la prima generazione a lasciare il mondo peggiore di come lo ha trovato dovrebbe sprofondarci nella disperazione assoluta e nel silenzio più desolato e vergognoso.
"La nostra generazione ha fatto veramente schifo", diceva Gianni Perego, nel 1974, perché non poteva immaginare quanto schifo avremmo fatto noi.

Un giorno, se ne avrò l'energia, scriverò quali sono le prime due parole che mi vengono in mente al momento del risveglio. La sequenza dipende da se penso prima alla vita o a me stesso.
Aggiunta che non c'incastra niente con quello scritto sopra:
ho vissuto la scena della nottata davanti alla scuola, con il chiarimento fuori tempo massimo tra Gianni Perego e Luciana Zanon. Ho vissuto anche un'altra scena del film, ma questa è ancora inconfessabile anche se chi conosce la mia storia può intuire quale sia.
****
Appunti manoscritti presi mentre agonizzo nel "Cimitero degli elefanti", il Lungomare del paesello, dal 14 al 17 Luglio.

La mia vita decade sempre più in uno squallore infinito, sono sempre fuori sintonia e mi sento sempre fuori posto. Un vero reietto.

Israele è in mano a una banda di canaglie. I sionisti vogliono la terra dal mare all'Eufrate, sono convinti che il loro dio gliela abbia promessa migliaia di anni fa.

Certo, leggere le Rubʿayyāt di Omar Khayyâm e non bere vino o altri alcolici da più di undici anni è una cosa un po' inquietante.

Ho reso la mia vita un inferno, sguazzo nel mio Stige con gusto e ormai non c'è più tempo per recuperare.
Niente e pace così.

Sono stato contemporaneo di questo Signore, se non lo riconoscete è inutile che vi spieghi chi era e cosa faceva in questa foto, adesso sono contemporaneo di un gruppo di rozzi sociopatici mezzi gangster, di un deficiente che gira con la motosega, di un drogato che fa figli come un coniglio, di un altro bel gruppo di macellai criminali assassini, possono girarmi un po' le scatole?
È evidente, qualcosa non è andata per il verso giusto.

...e già e già.
Il 14 luglio (1789) i francesi hanno preso la Bastiglia, in pratica hanno fatto la Rivoluzione, il 14 luglio (1938) in Italia abbiamo promulgato le leggi razziali.
Per questo motivo, con buona pace di tutti i nazionalisti e patrioti nostrani, dirò sempre Vive La France!
A proposito, mi piace la baguette e il Brie è uno dei miei formaggi preferiti.

Perché le nostre azioni, anche se siamo in buonafede, creano sempre dolore?
***
14.07.25.
Questo è un reperto trovato in un cassetto della scrivania, siamo liguri e non buttiamo via nulla.
Ieri, nel tardo pomeriggio, chattavo bonariamente per fare l'ora di cena quando la mia corrispondente, una romantica donna inglese (*), mi ha accusato di non essere più "sessualmente attivo".
Io preferisco definirmi casto per scelta e, in parte, contingenza.
*) Qui casca il boomer: film di Joseph Losey del 1975 da un romanzo del 1971 di Thomas Wiseman.
**
Il dolore è solido, liquido o gassoso?
È appiccicoso come il miele, come il bitume.
*
Già sveglio dalle cinque, sento tutto il peso di una vita vuota e, quindi, senza senso. È un correre sul posto e il respiro è sempre più affannato.

domenica 13 luglio 2025

Cose viste, incontri e pedinamenti VII.

13.07.25.
In realtà siamo tutti più o meno infelici, ci sono quelli che, come faccio io, lo ammettono e quelli che raccontano e si raccontano favolette consolatorie.
È un'infelicità nemmeno troppo insopportabile, è come un brusio continuo di sottofondo, basta abituarsi.
***
12.07.25.
Sabato sera tardi e ormai sfebbrati.
**
Cascami e materiali di risulta recuperati da Fb e rielaborati.

Non ho mai requie, anzi quando dormo i miei demoni, non più controllati, hanno campo libero, cantano in coro e mi urlano contro, sperando di farmi cadere dal ponte tibetano dei morti.
Non so più chi sono, ammesso di averlo mai saputo, cosa sono, cosa voglio, se voglio ancora qualcosa e cosa posso volere.
Leggo e studio in modo ossessivo, ma senza un vero e serio progetto, Non so perché faccio quel che faccio, forse per ammazzare il tempo prima di essere ammazzato da lui.
 Lunedì andrò a Genova a sottoscrivere l'abbonamento alla nuova stagione del teatro, ma in realtà non so se lo userò mai.

Ho finito l'antidepressivo e la ricetta è scaduta da dieci giorni.
*
VANVERISMO DADAISTA.
Da qualche giorno chatto spesso con Cecilia, una vedova quarantasettenne canadese portata dagli avversi casi di un destino cinico e baro a vivere nel Midi della Francia, mi ha mandato anche delle foto caste, è carina, ma sospetto che il suo vero nome sia Ernesto o Ugo.
**
Sfoglio il mio diario manoscritto per passare il tempo e, datato 20 Luglio 2022, trovo questo appunto quasi consapevole:
"...(Chissà se quello che sto scrivendo ha un senso?)".
***
11.07.25.
Da quanti anni non ti tocco? Da quanto le tue mani non scorrono sulla mia pelle? Da quanti anni non riempi il mio abbraccio e io il tuo?
Perché il desiderio continua a mordermi? Perché non si affievolisce mai? Perché non ho ancora trovato un sorriso luminoso come il tuo, perché mi manca la tua risata cristallina? E i tuoi discorsi lievi?
Perché non riusciamo a lasciarci liberi?
Così è una condanna, è solo disperazione.
****
A un piccione morto.
Maledetta nonviolenza. Ti ho lasciato agonizzare tre giorni, quando era evidente che non avevi speranze, era un gesto più pietoso finirti, ma non ne sono stato capace.
*****
10.07.25.
Mi parli perché devi e cerchi di non guardarmi, io ogni volta che posso tento di inchiodare i miei occhi nei tuoi, ma oggi, questo gioco inutile, mi induce ilarità e ho un sorriso sardonico mentre facciamo questa sciocca pantomima.
****
Consapevolezze mattutine.
Sì, è vero, con lei per mesi sono stato un accattone. A mia difesa e a mio merito, ho smesso immediatamente quando sono arrivati i segnali negativi e mi sono allontanato senza piagnucolare.
Accattone, sì, ma sempre con dignità.
***
09.07.25.
Per ammazzare il tempo prima che lui ammazzi me guardo una trasmissione dedicata all'ansia e alla depressione. Una signora racconta della sua ansia e dei medicinali assunti nel periodo del Covid.
Sorrido come un ebete, magari aiutato dalle amiche Benzo, il Covid nel momento massimo dell'epidemia per me era poco più di un forte raffreddore con sinusite e un po' di catarro, io vivevo con una persona che aveva quarantatré metastasi sparse nei due polmoni.
...ma cosa te lo racconto a fare?
**
Passeggio nel giardino tra le piante morenti, morente anche io schiacciato dalla depressione e dal senso di colpa per non saper reagire, per essermi lasciato sommergere dall'inerzia e dal dolore.
*
Faccio lo stordito, mi diverte, ma non sono scemo e le cose le intuisco.
Sapevo di andare verso un disastro cosmico, una specie di esplosione di supernova esistenziale, vedevo tutte le condizioni avverse e nessuna a favore, ma tant'è! Ho stretto bene tra le mani il timone, ho puntato la prua verso quella secca evidente ed evitabile e l'ho centrata in pieno.
Peggio del piroscafo Sirio.
**
Metti insieme due capricorni e, i casi sono due, passano tutta la vita insieme, non si perdono mai più di vista e muoiono entrambi nello stesso momento oppure fanno a cornate fino a scoperchiarsi il cranio e a distruggersi. Non credo ci siano misure intermedie.

Detto questo, lo ribadisco ancora, io condivido l'opinione di Margherita Hack sull'astrologia: "So' tutte bischerate".
***
08.07.25.
Dubbi notturni, è quasi mezzanotte, sulla mia intelligenza e sulle mie tecniche di seduzione, ovvero: sono o sarò mai uno sciupafemmine?
Non so decidere. È normale durante una telefonata a una ragazza raccontare che leggi tomi seri e impegnativi sul Lungomare, proprio davanti alla Spiaggia dei cavallini e, spesso, ti distrai dalla lettura perché guardi le turiste in bikini a perizoma e spiegare, per buon peso, anche la natura del tuo turbamento?
****
Conversazioni assolutamente vere e inutili.
Mi dice:
‹‹Se hai bisogno di qualcosa avvertimi››.
‹‹Avrei bisogno di tornare alla Primavera del 1974, devo dire delle cose importanti a una ragazza fragile, puoi aiutarmi?››.
‹‹Eh...››.
‹‹Allora, non mi serve niente...››.
*****
Dubbi mattutini.
Che fine ha fatto il mio quasi coetaneo Marco Minniti, quel tizio che faceva il piacione con "GIORGIA, DONNA, MADRE, ITALIANA, CRISTIANA!" e che fine avrà fatto quella ragazza tunisina, militante Femen, che si fotografava a seno nudo e salutava con il pugno chiuso durante il suo processo?
Notizie di Sibilla, quella cantante che non pubblica un disco da trenta anni?
Gary Glitter sarà ancora in galera o è tornato nel Sud est asiatico a fare danni?
Di Marco Rizzo invece si sa tutto, è molto presente in Rete, da comunista a rossobruno ed ora, a mio modo di vedere, direi bischero comune. 
Mah! Ora arrivano le mie amiche Benzodiazepine e mi rimettono in bolla.
****
0.7.07.25.
"...and in the end the love you take is equal to the love you make".
Forse è per questo che ho avuto così poco amore e così contorto nella mia vita, perché ne ho dato poco e lo ho dato male.
***
Benvenuti a Casa Usher - la casa in cui sono imprigionato da quaranta anni -, speriamo imploda quanto prima e annichilisca quel che resta della famiglia. Cascami senza nessun valore venale o affettivo.
**
La mia nuova barba, ancora cortissima e rimarrà tale, si può pettinare e prende una piega molto elegante.
*
06.07.25.
Giornata ventosa, davanti a uno specchio del mio bar pasticceria di riferimento cerco di ricompormi i capelli scompigliati. Mi passo le mani sulle ciocche per  riordinarle.
‹‹Sei bello Gian, sei bello››, mi dice per canzonarmi la barista Stefi.
‹‹Bello no, ora no, forse anni fa, ma non lo garantisco. Il problema veramente grave è che non piaccio più, bello o brutto, non mi vuole più nessuna››.

domenica 6 luglio 2025

Cose viste, incontri e pedinamenti VI.

06.07.25.
All'alba il temporale mi ha liberato da un lungo e penoso dormiveglia. Tuoni secchi proprio sopra la casa inducevano una sensazione quasi piacevole, peccato per la pioggia ancora stenta.
****
Sono nato con la luna nuova, il mio cielo era nero, per buon peso era pure martedì.
***
05.07.25.
L'importante è avere coscienza che sono le undici del solito sabato sera trascorso da solo a casa e tra poco andrai a dormire da solo.
**
Farneticazioni del sabato sera e senza nemmeno la febbre.
C'è davvero così tanta differenza tra Charles Bukowski e Mickey Spillane?
Io li odio entrambi, ma è inutile ribadirlo, si capisce.
*
Tra le tante stupidate attribuite a Charles Bukowski, oltre a quella poesiola mielosissima - "Non ho smesso di pensarti, ti penso ma non ti cerco, ricordati che pensare e cercare sono due cose diverse" e avanti con palate di melassa adolescenziale -, c'è anche una frase che recita, più o meno così "una donna non ti sfiora mai per sbaglio" (ricordiamolo sempre e bene, Bukowski era un maschilista al limite della misoginia). Va bene, la sto facendo troppo lunga.
Stamani incontro un'amica russa, era la prima volta dopo il taglio della barba.
‹‹La barba che fine ha fatto? ma come stai bene››.
‹‹L'ho tagliata, arrivano le turiste e volevo essere più attrattivo, ma non è servito, non piaccio lo stesso a nessuna››.
‹‹No, non è vero, piaci a tutte...›› e mi appoggia la mano al bicipite, poi stringe.
Subito mi è apparso il faccione rincagnato del vecchio zio Charles, a suo dire sciupafemmine di prima categoria, "Belin, allora il vecchio porco aveva ragione, questa ci prova!!!".
Tutto bello, tutto pieno di prospettive e possibilità, "dai che che ho svoltato".
Solo mi sono autoaffondato e, per buon peso, anche pisciato sui piedi. Perché le ho raccontato la mia "triste" (non) storia dei mesi scorsi? Perché? Sono abelinato o cosa?
**
Shampoo e barba quotidiana (non la taglio, la marco soltanto).
Mentre mi asciugo e pettino i capelli vedo il mio viso nello specchio e mi rendo conto di essere veramente brutto e vecchio, questo spiega perché le quarantenni che guardo - timido e impacciato come un adolescente - fuggono inorridite appena si accorgono di piacermi.

"Buonasera - quel rospo là, son io", Tristan Corbière. Citazione coltissima, si capisce che ho fatto le scuole alte?
***
04.07.25.
REALTÀ ROMANZESCA.
Vi ricordate quel vecchio film di Fantozzi in cui il ragionier Ugo va dallo psicologo della mutua? Alla fine della seduta lo psicologo dà la sua opinione sentenza: ‹‹Fantozzi, lei non ha il complesso d'inferiorità, lei è inferiore››.
Ieri ho chiesto a un'amica psicologa di indicarmi un terapeuta per affrontare i miei problemi e lei mi ha risposto ‹‹Perché? Tu sei così, sei sempre stato così››, sottintendendo ‹‹a cosa ti serve andare in terapia, sei irrecuperabile››.
****
RICORDI LONTANI.
Era una donna libera e, lo ammetteva lei stessa, molto promiscua, si vantava con orgoglio di aver avuto più uomini che collant, ma mi temeva perché la leggevo dentro e le avevo fatto scoprire e ammettere un paio di sue perversioni molto turpi e mai confessate.
Per raggiungermi al nostro primo incontro, in campo neutro, sempre per timore suo, si presentò con venticinque gocce di ansiolitico in corpo.
Fu una storia breve, torrida, molto liberatoria e dionisiaca, poi lei si spaventò definitivamente, aveva capito, come mi confessò, che se continuava a essere la mia amante avrebbe dovuto rinunciare a cercare "l'amore della sua vita".
*****
03.07.25.
REALTÀ ROMANZESCA.
La ragazza mi chiede un'informazione sulle spiagge del paesello, ha un accento esotico che turba e la pelle profumata. Chiacchieriamo, al Bar dei cavallini lei accetta un Estathé mentre io bevo il solito caffè. Lei non sembra infastidita dai miei capelli sale e pepe.
Al momento di separarci, le ultime battute.
Io: ‹‹Cosa fai stasera, scendi alla festa, per i fuochi e l'incendio del castello?››.
La giovane turista: ‹‹Scusami, ma non cerco figure paterne...››.
BRANG!!! (rumore della mascella e delle gonadi che colpiscono l'asfalto rosa del Lungomare).
****
I fascisti mi inducono, prima di tutto il resto, un fastidio fisico, sono repellenti.
***
02.07.25.
Questo è un raccontino che pubblicai più di dieci anni fa nel blog che curavo per la rivista on line Mentelocale.
Avevo intenzione di spiegare che non amo questo stile di scrittura così zuccheroso. Una maniera di raccontare che, come mi ha detto poco fa un'amica, può fare anche commuovere. Preferirei una scrittura più dura, però il discorso si farebbe lungo e il solito mix di pigrizia, accidia e depressione mi blocca, quindi per ora lascio perdere, magari, forse, ci tornerò sopra in tempi migliori (se mai ci saranno).
 
I palloncini di Olga.
 
Oggi è la festa del paesello dove vivo. Si venera la Madonna di Montallegro e si festeggia la sua apparizione sulla collina che domina Rapallo.
Tre giorni di festeggiamenti, dal primo al tre luglio: devozione popolare, fuochi d'artificio, sparate di mortaretti, la fiera con i banchetti dei giocattoli, lo zucchero filato e i dolciumi, i venditori di palloncini e, l'ultima sera, la processione solenne con i portatori dei Cristi e ancora un tripudio di fuochi artificiali.
Questa, che racconto, sembra quasi una favola ma è una storia vera, parla della mamma ancora giovane, di mia sorella Fiorenza bambina e di un lutto inesauribile.
Quando Fiorenza aveva, credo, tre o quattro anni, mamma ebbe una gravidanza difficile, il parto poi fu lungo, doloroso e tragico. Nacque una bimba che morì dopo pochi minuti, era desiderata e attesa, papà e mamma avevano deciso di chiamarla Olga come la sorella preferita di mio padre. La bimba è sempre stata ricordata come la "sorellina", nell'album di famiglia è ancora conservata l'unica fotografia della piccolina; nonostante la sofferenza del parto podalico, il suo viso è rilassato e sembra quasi che sorrida, è adagiata in mezzo a tanti piccoli garofani bianchi, le suore infermiere le hanno ricomposto i folti capelli neri e le hanno messo il vestitino di pizzo bianco preparato per il battesimo.
Negli anni successivi alla tragedia famigliare, mamma portava Fiorenza alle feste di Luglio, guardavano insieme i banchetti. Le comprava il croccante o, forse, uno stecco di zucchero filato – all'epoca, parlo di più di cinquanta anni fa, era soltanto bianco, nessun aromatizzante e colorante, era un po' stucchevole ma ai bimbi piaceva anche così -. Mentre la bimba si tuffava nella matassa di zucchero, le due si avviavano verso il venditore di palloncini, mamma comprava alla piccola Fiorenza un palloncino rosso – il classico coniglietto con le orecchione lunghe lunghe -, lo legava al suo polso perché non volasse via, poi ne prendeva un altro e chiedeva se lo volevano mandare in cielo alla sorellina.
Il palloncino volava verso l'alto, ballonzolava nell'aria, scartava e si impennava veloce, sempre più piccolo, fino a quasi sparire nel cielo, verso la "sorellina".
Adesso io e mia sorella siamo quasi anziani. Fiorenza è la preservatrice delle memorie famigliari e ha mantenuto viva, anche dopo che mamma e papà sono mancati, questa tenera tradizione. Passano gli anni ma ad ogni festa della Madonna di Montallegro compra un palloncino e lo lascia volare via verso la piccola Olga.
Così il ricordo di mamma e della piccola Olga, che ha vissuto solo qualche minuto, continua e non si spegne.
**
01.07.25.
Consigli per ipocondriaci.
Non usate mai asciugamani rossi per asciugarvi le parti intime, perché poi se trovate negli slip pelucchi rossi e vi sembrano macchioline di sangue vi spaventate. Ricordatelo sempre e bene: siete ipocondriaci! 
*
Il fiore di cactus è l'emblema dell'impermanenza. Quanto tempo passa da quando sboccia a quando sfiorisce? Poco, troppo poco.
Il fiore mentre appassisce piange, mugolando, "troppo presto, troppo presto".
**
30.06.25.
PRIMO TENTATIVO DI VANVERISMO DADAISTA EXTRA FB.
Una bottiglia di Fiuggi al giorno toglie la Renella di torno.
Andrei volentieri a fare le acque alle Terme di Fiuggi, mi blocca l'eventualità di dover andare da solo, quale ragazza non si annoierebbe, per una settimana o più, insieme a un uomo anziano guardandolo bere bicchieroni d'acqua e poi correre al bagno? 
***
Non ci sono persone cattive, solo persone stupide e io non sono cattivo.
****
All'improvviso, mentre nel mattino già torrido spalanco le persiane, il primo canto di una cicala solitaria.
Sento la mia lussuria, così a lungo repressa, sfrenarsi in fantasie luride e perverse dimenticate da troppo tempo. Se i pittospori fossero ancora in fiore e spandessero il loro profumo inebriante sarebbe un momento dionisiaco e insieme mistico.
Volerei, ebbro di suoni ed effluvi d'oblio, finalmente libero dal peso del dolore. 
*****
Notte tra Domenica 29 e Lunedì 30 Giugno.
PENSIERINO DELLA SERA.
Non avremo e non vedremo nulla di quello che abbiamo sognato durante la giovinezza.
Forse è meglio così, magari erano solo stupidate inessenziali o, ancora peggio, ora non le vorremmo più.
****
29.06.25.
Sono libero, senza più legami, impegni, obblighi. Ho fatto in modo, aiutato dalle controfortune della vita, di rimanere completamente solo, non ho rapporti sentimentali, nessuna donna mi pensa o desidera e io non penso più o desidero nessuna. I pochi amici veri sono andati, ognuno di noi ha seguito la sua via e le vie non erano parallele. Sono solo e libero, posso fare quello che voglio, ma non so se voglio ancora qualcosa e, in caso, cosa voglio. 
***
Scrivo sempre di ragazze che mi piacciono o non mi piacciono più, celio e mi prendo in giro da solo, in realtà non saprei da dove incominciare una seduzione perché sono stato fedele a mia moglie per tutti i diciannove anni che la vita ci ha concesso e, soprattutto, ogni volta che guardo con interesse, sessuale o per la sua personalità, una donna mi sembra di fare uno sgarbo a Claudia, quasi di tradirla.
Sarà molto dura staccarmi da lei e lasciarla andare. 
**
...già, oggi la mia prima fidanzatina, quella che sperperò i suoi giorni migliori con me, compie sessantanove anni. Non fu una bella storia, la nostra, doveva indorare l'adolescenza di ricordi dolci e, adesso, nostalgici, ma non fummo capaci, almeno io, con il cervello così pieno di stupidate, non ci riuscii. Ora, quando ci incrociamo per strada, non ci salutiamo nemmeno, lei forse vorrebbe scambiare un saluto o quattro chiacchiere, ma che senso avrebbe? Lei ricorda e rimpiange un uomo che non esiste più da oltre quaranta anni e io parlo di una donna diversa da quella di adesso.
Coltivo tiepidi sensi di colpa verso di lei, non mi comportai bene, ero giovane e stupido.
Io sono un collezionista di dolore.
*
Oggi è il 29 Giugno, il santo del giorno è San Pietro che, secondo la leggenda popolare, se ne porta uno dietro.
Progettavo una sontuosa frittura di totani bagnata da una bottiglia di vino bianco ghiacciato, per poi farmi subito una bella nuotata, digestiva e corroborante, tagliando la Baia di San Michele dalla Spiaggia degli archi, noi indigeni la chiamiamo con un nome più arcaico ma fa lo stesso, verso le secche delle Tre pietre.
I tre scogli sono proprio sotto alla collina del cimiterino, con vista mare, del paese. Meglio di così cosa posso pretendere?