Non è vendetta e nemmeno giustizia.
La Francia ha arrestato e, probabilmente, ci restituirà
un gruppetto di ultrasessantenni. Erano dei bischeri, pericolosi ma comunque
stupidi, cinquanta anni fa e immagino che il tempo non li abbia migliorati.
Senza essere lombrosiani, basta guardare le loro foto giovanili, pur scattate
in momenti di crisi, di tensione o nei gabbiotti per le fototessera, per capire
che l'intelligenza non era tra le loro qualità. Suppongo che l'arresto faccia
parte di un giuoco geopolitico del presidente Macron in cerca di simpatia e
collaborazione dalla sponda italiana, il gruppo di rantegosi attempati è
imprigionato in queste dinamiche come, quattro o cinque decenni fa, era usato,
inconsapevole, nei giochi politici della Guerra fredda in fase matura e in
quelli del Sud Europa mediterraneo. Qualcuno gli lasciava credere di fare la
rivoluzione e loro, narcisi beoti, erano tutti contenti. Lavoravano per gli
avversari, facevano il lavoro sporco, ma non se ne accorgevano.
Un contatto Fb, mio quasi coetaneo e molto più saggio di me, scrive, tra le altre cose, del tentativo di annichilimento di una generazione. Non credo. Arrivati alla nostra età il tempo in un breve torno provvederà alla bisogna senza tanto strepito o scene. Questi facevano parte di una minima minoranza della nostra generazione e, fatto "saggio" dai giorni perduti, credo che il resto non fosse quel granchè.
Questo post è scritto con il metodo "buona la prima", lo lascio così, ci sarà tempo per riflettere meglio ed evitare sbrodolamenti vari di reduci, giustizialisti, amanti del linciaggio e della tortura e cercare di avere un occhio di riguardo per le reazioni, più o meno lucide, dei parenti delle vittime.
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