Qualche giorno fa era la Giornata del ricordo dello sterminio degli zingari. La cosa è passata abbastanza sotto silenzio, solo qualche anziana "zecca" buonista e nostalgica degli anni Settanta ha avuto un sussulto.
Non mi piace sparare numeri a caso ma se dico che
il novanta per cento dei miei compaesani odia gli zingari temo di essere vicino
alla realtà.
Va bene. Allora io vi sbatto in faccia,
a mo' di schiaffone terapeutico, la fotografia di Maria Bihari detta Miezi.
Miezi, quando i nazisti l'hanno rastrellata, aveva otto
o nove anni, dall'espressione che ha nella foto si capisce che era
terrorizzata, non capiva cosa succedeva e voleva la sua mamma.
La bimba, con molta probabilità, è passata per il
camino, insieme agli altri 2.896 zingari internati a Birkenau, la notte del 2
agosto 1944. Se è stata fortunata non è finita nelle mani di Mengele, quella
sottospecie di uomo ossessionato dai gemelli, che tentava di riarianizzare gli
zingari.
Pensiamoci ogni tanto: è successo, può succedere ancora
e i tempi sembrano quelli giusti.

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