Ieri è caduto il cinquantesimo dalla morte di Luciano Bianciardi e, visto che era un vero dannato e non la caricatura classica e innocua del finto intellettuale maledetto, nessuno lo ha ricordato.
Per qualche anno gestì una libreria antiquaria nel paesello dove abito, lui viveva in periferia e il gestore del Bar Passatempo raccontava che verso le dieci del mattino era già abbastanza carico di alcol.
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