Sì, è vero, lo sappiamo, già dai tempi del concerto per il Bangladesh organizzato da George Harrison nel '71, i concerti di beneficenza non risolvono nulla. Occorrerebbero altre azioni e, soprattutto, una critica radicale al modello economico dominante, non certo canzonette pop plastificate.
Per molti musicisti la partecipazione a questi eventi è solo pubblicità gratis.
All'epoca, metà anni Ottanta, quelli della mia età si sentivamo già parecchio ciancicati, era finito quasi tutto ed era finito abbastanza male, il momento magico era passato. Eravamo anche fuori tempo massimo per il Club dei 27, ammesso che qualcuno ancora tenesse all'ammissione.
I pannosi anni Ottanta scorrevano lenti e posticci...
Il Live aid fu una baracconata senza senso, forse l'unico sincero che ci credeva seriamente era Bob Geldof.
Seguii quasi tutto il concerto, ore e ore di musica su due fusi orari diversi. Spesso mentre ascoltavo sul mio viso spuntava qualche pallido sorriso e un lieve tranquillo senso di resa mi pervadeva l'anima.
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