Spengo la radio e la lampada da comodino, aspetto che il sonno mi avvolga e annulli, per aiutarlo ho preso anche una decina di gocce di Valium, così per cinque o sei ore non ci sarò più.
Il buio e il silenzio stanotte pesano molto, sfrangono i freni di difesa. Senso di solitudine e angoscia, schegge di memoria scabre e piene di spunzoni affilati, immagini che vorresti non aver visto e non rivedere.
L'ultima visita delle due giovani dottoresse dell'assistenza domiciliare oncologica, molto fredde e distaccate, forse già in burn-out, il sorrisino - imbarazzato o sciocco? - dopo avermi detto "...è chiaro che è alla fine del suo percorso".
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