28.06.25.
Avevo altre "Cose viste, incontri e pedinamenti", ma nei sabati pomeriggi estivi sguazzo parecchio nella desolazione e la voglia è svaporata, ne scriverò da domani nel prossimo post.
Chiudo con una serie di vecchi appunti trovati nel portafoglio, cercavo un pezzo di carta per farne un sotto segnalibro per i Momenti d'ozio di Kenkō e ho trovato queste brevi considerazioni assolutamente inutili, ma non si butta via niente (siamo o non siamo genovesi?).
"Farinetti, un venditore di fumo. Diego Fusaro è vivo e lotta insieme a noi.
Al compagno Marco Rizzo piace la gnocca, non la donna come persona, solo il buco.
"Flebili urla". Un ossimoro bellissimo e, con molta probabilità, involontario.
Veltroni nuovo giallo, Magalli memoria autobiografica. Due marchettoni da una pagina del CdS. W.V. nella sezione cultura".
Mentre le copiavo mi è sorto il dubbio di aver già trascritto da qualche parte queste banalità.
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Desideri irrealizzabili.
Mi piacerebbe riuscire a compilare queste Cose viste, incontri e pedinamenti alla maniera dei Momenti di ozio del prete buddhista Kenkō.
Temo sia una speranza vana.
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Facebook mi propone il ricordo di un mio post dell'anno scorso:
"Oggi ho cambiato pettinatura, credevo di dover usare il gel ma non è servito.
Tra qualche giorno pubblicherò la foto nel profilo, mi sento bellissimo.
Durante la passeggiata pomeridiana le turiste mature mi lanciavano sguardi pieni di passione carnale".
Troppo ottimismo, cosa inusuale per il mio carattere, troppe aspettative. Le turiste mature piene di voglie si ridussero ben presto a una ultrasettantenne inguainata in un tubino leopardato, con due orrende lucertole tatuate attorno alle caviglie. Mi attaccava dei bottoni inesauribili mentre mi mostrava le sue cosce incartapecorite e bruciate da troppe abbronzature. Pensandoci bene anche le mie sono deturpate da un numero eccessivo di estati passate a grigliarmi in spiaggia.
...poi, a inizio Autunno, vidi per caso *** e i miei poveri neuroni superstiti presero una sbiellata terrificante, roba non ancora restaurata dopo quasi un anno.
La senilità toglie il senso della misura, della possibilità e del ridicolo.
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Notte tra il 27.06. e il 28.
Se non fosse desolante sarebbe quasi divertente.
Da un paio di settimane ho accorciato a quasi zero la barba lasciata crescere per più di due anni e arrivata a oltre trentatré centimetri, non passa giorno che amici, conoscenti o perfetti sconosciuti si complimentino per il taglio. Il commento più frequente è "sei ringiovanito di dieci anni", o cose simili.
L'unica persona rimasta silente nei nostri, ormai, rari e contingenti incontri è la ragazza che mi piace(va): nessuna reazione. Sembra quasi non abbia notato il barbone di prima e il taglio radicale di ora, sembra voglia dimostrare il suo assoluto disinteresse verso di me.
Va bene, ne prendo atto.
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27.06.25.
Vivo da solo e, quindi, parlo da solo troppo spesso. Non è cosa sana, mi do sempre ragione e manca il confronto delle opinioni.
In più è una pratica noiosissima, so già cosa sto per dirmi.
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26.06.25.
Non l'ho mai confessato a nessuno, nemmeno a me stesso. Ho sempre rifiutato il sesso senza amore, non so se ho fatto bene, se mi sono comportato da uomo o da stupido.
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Giusto per fare due chiacchiere e sprecare qualche minuto dico a C*** ‹‹la vita mi annoia›› e lui mi consiglia una vacanza in Thailandia, insomma un bel viaggio mirato al turismo sessuale.
Che caspita di persone frequento?
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Ascoltato in un reel: "Se ami qualcuno devi dirglielo..."
Bravo furbo, così al novanta per cento rischi una bella figura di merda e di sprofondare nel ridicolo, roba da chiuderti in casa per sei mesi.
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Appena dopo mezzanotte.
Come ogni sera mi illudo e spero in un messaggio, anche solo di saluto, che non arriverà. Lei non ha nessuna intenzione di scriverlo.
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25.06.25.
Avevo un paio di incontri interessanti da raccontare e l'idea mi piaceva, aspettavo l'ora giusta per scrivere con calma e gusto. Scrivere è stato per anni una delle poche cose che mi piaceva fare, ma anche questo piacere va scemando. Sarà la depressione? Non so dire.
Poco fa i miei pochi neuroni, frollati dal tempo e logorati dalle bastonate della vita, mi hanno lanciato un'intuizione dirompente, di quelle difficili da neutralizzare.
Passerò da solo il mio poco resto di vita e sarà un declino terribile, frustrante e molto doloroso. Non ci sarà tregua per me, niente lenirà la mia pena.
Da molto tempo mi arrovello per capire quale peccato irredimibile è all'origine della dannazione della famiglia.
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24.06.25.
Oggi ho interpretato la parte dello sciupafemmine macho e all'antica, una maschera che non mi si confà e ho rifiutato per tutta la vita, non so se essere orgoglioso di me o provare una forma di ribrezzo nei miei confronti.
Il risultato di questa mia farsa è nullo, ma non speravo in chissà quali reazioni da parte della ragazza che mi piace(va) e a cui faccio orrore.
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23.06.25.
Non forzare mai il cambiamento in chi non è ancora pronto a cambiare.
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Solo Claudia intuì tutto il mio dolore dopo avermi guardato la prima volta negli occhi e nemmeno sapeva chi fossi.
L'empatia e la compassione pulsavano forte nella sua anima.
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Mi avvio a diventare un eremita di città e la cosa non mi dispiace affatto. Certo, devo mimetizzarmi un po' e fingere socialità, ma va bene così.
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Vorrei non dover essere io a dare informazioni al mio libraio, preferirei che ne sapesse più di me di libri - deve saperne di più, è il suo lavoro - e mi guidasse nelle letture, anche perché si ricorda cosa mi interessa e cosa studio o leggo.




















