14.06.25.
Sabato sera, verso le nove, la casa è già chiusa e pronta per la notte.
...e anche oggi A*** mi cercherà, forse ma non garantisco niente, domani o dopodomani o quando si ricorderà di quel fesso sempre a disposizione, quello con mille sensi di colpa per aver tradito con lei, anche solo con il pensiero, tutte le donne che ha frequentato dopo che lo ha lasciato.
E mentre scrivo mi sento molto stupido e molto ridicolo, un vero paria intoccabile.
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13.06.25.
Dubbi serali di un uomo solitario.
È proprio così sicuro che Orfeo volesse riportare dagli inferi Euridice?
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‹‹Gian...››.
‹‹Bri... ogni tanto ti guardo, ma sono sguardi vacui, dentro c'è solo la nostalgia per il tempo perduto...››.
‹‹Fai bene a guardarmi, sono bellissima...››.
‹‹Certo, guardo solo le ragazze belle››.
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12.06.25.
La consapevolezza rende irredimibile il dolore, lo trasforma in una colata lavica che non lascia vivo nemmeno uno stelo d'erba e distrugge tutti i formicai.
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Momento autoironia.
Aver tagliato la barba, contrariamente a Sansone, mi ha dato energia e coraggio incontenibili. Oggi ho cercato la ragazza che mi piace(va) e a cui temo di fare orrore, dall'alto del mio nuovo look da maschio maturo ben conservato le ho detto ‹‹guarda che bel pezzo di manzo hai rifiutato›› lei mi ha guardato perplessa, anche un po' stranita, dopo una pausa di qualche secondo mi ha risposto secca ‹‹se devo essere del tutto sincera, continuo a vederti come il torso di broccolo di prima››.
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11.06.25.
Lungomare, seduto su una panchina con il solito libro di poesie nelle mani. Alzo gli occhi dalla lettura distratto da giovani donne in vacanza, agili gazzelle dalle cosce bianche non ancora brunite dal sole. Le guardo ma loro non guardano me.
Passa un gruppo organizzato, l'accompagnatore è già pieno di noia, le turiste attempate lasciano intravedere i resti dei loro corpi un tempo, forse, desiderabili. Mi guardano e io le guardo senza voglie.
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10.06.25.
Concita de Gregorio parla in televisione degli anni Settanta, "gli anni delle grandi libertà" e io le inveisco contro gridando "ma se ora siamo corrotti e decaduti vuol dire che in potenza lo eravamo già quaranta o cinquanta anni fa, possiamo girarla come vogliamo ma aveva ragione Pier Paolo. Certo, abbiamo perso, è chiaro, ma ci siamo anche adattati, mimetizzati e allineati tranquillamente e con di molto gusto".
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No!!!
Si avvicina il Bloomsday, il giorno in cui tutti millantiamo di aver letto e capito l'Ulisse di Joyce.
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9.06.25.
Il tempo e l'esperienza non rendono saggi, quasi sempre, con l'inutile consapevolezza, si diventa soltanto un poco più infelici.
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Spiaggia dei cavallini; i cavallini non ci sono più da decenni.
Tipica spiaggia da turismo popolare, odiata dai nativi del paesello.
Guardo, come un vecchio bavoso prigioniero delle sue foie senili, le bagnanti dalla pelle ancora eburnea e noto una grande diffusione di bikini con lo slip a perizoma.
Per un accidente non cercato e nemmeno sperato durante il passeggio del mattino ho incontrato la ragazza di cui ero (forse sono ancora) invaghito e che, appena si è accorta di piacermi, ha smesso di chiacchierare con me e dà segni di fastidio quando le parlo. Non ci siamo salutati. Chiaro, ho evitato, non voglio essere invadente e mi adeguo subito alle situazioni.
L'effetto collaterale di questo incontro imprevisto è stato un lieve rigurgito di dolore dal profondo dell'anima a cui ho dato conforto infilandomi in libreria per una spesa compulsiva, ho preso tutti i Bianchi Einaudi di Patrizia Cavalli che erano in negozio. Un buon acquisto, Cavalli, insieme a Vivian Lamarque è una delle mie poete preferite.
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Notte tra l'otto e il nove giugno 2026.
Pigrizia, accidia e depressione, le mie tre amanti preferite.



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