8.06.25.
Racconto di qualche minuto.
Pensava alla donna ossessione della sua vita, era un pomeriggio domenicale di quasi Estate.
Lo so bene perché ho abdicato con te. Perché mi hai lasciato, ripreso e lasciato ancora ogni volta che hai voluto farlo, ti ho permesso di darmi per scontato, di annullare le conseguenze del tuo comportamento verso di me. Ho continuato ad amarti nonostante le tue improbabili e disastrate storie sentimentali e sessuali che di tanto in tanto, bontà tua, mi raccontavi come si raccontano a un'amica e ho continuato ad avere sentimenti d'amore, disperato, per te anche quando hai avuto una bimba da un uomo che credevi "affidabile e non lo era". Quando mi chiamavi, io correvo da te, quando mi cercavi mi trovavi subito e sempre. Ho tradito con te tutte le ragazze con cui sono stato negli ultimi venti anni.
Volerti bene è logorante, me ne rendo conto ora, nel momento in cui non ce la faccio più.
Pensava alla donna ossessione della sua vita, era un pomeriggio domenicale di quasi Estate.
Lo so bene perché ho abdicato con te. Perché mi hai lasciato, ripreso e lasciato ancora ogni volta che hai voluto farlo, ti ho permesso di darmi per scontato, di annullare le conseguenze del tuo comportamento verso di me. Ho continuato ad amarti nonostante le tue improbabili e disastrate storie sentimentali e sessuali che di tanto in tanto, bontà tua, mi raccontavi come si raccontano a un'amica e ho continuato ad avere sentimenti d'amore, disperato, per te anche quando hai avuto una bimba da un uomo che credevi "affidabile e non lo era". Quando mi chiamavi, io correvo da te, quando mi cercavi mi trovavi subito e sempre. Ho tradito con te tutte le ragazze con cui sono stato negli ultimi venti anni.
Volerti bene è logorante, me ne rendo conto ora, nel momento in cui non ce la faccio più.
Basta, ora basta, ti prego, lasciami andare.
Pensava alla donna ossessione della sua vita, era un pomeriggio domenicale di quasi Estate.
Pensava... ...ma sapeva non sarebbe cambiato nulla.
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5.06.25.
Passo davanti al bar degli ubriaconi dopo aver portato i rifiuti nel cassonetto della spazzatura.
Il ragazzo ha lo sguardo annebbiato e il fiato da birrone già alle sei del pomeriggio.
‹‹Pippo, ciao Pippo...››.
‹‹Ciao, ma non so chi sei, non ti conosco››.
‹‹Io invece ti conosco, sei Pippo››.
Decido di non insistere e chiuderla lì, ‹‹Se vuoi così... ciao››.
Mentre apro il cancello di casa, ‹‹L'umanità sta involvendosi in modo preoccupante. Questo è già cotto di birra alle sei››.
*****
Bri, la ragazzina albanese barista della Pasticceria La Riviera oggi sfoggiava un paio di occhiali da vista molto grandi ed eleganti, mettevano in evidenza il suo sguardo ancora incantato sul mondo e pieno di aspettative, appena arrivato al bancone le dico ‹‹Bri, con gli occhiali sei molto affascinante, sembri una liceale timida e tenerina, l'apparecchio per i denti, poi, non fa che confermare la sensazione che dai...››.
‹‹Grazie!››, mi ha risposto grata, mentre un soffuso rossore le ricopriva il viso.
‹‹L'hai fatta arrossire...›› ha commentato, sorridendo bonariamente, una cliente.
‹‹Potrei essere suo nonno, le voglio bene come a una nipotina...››.
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4.06.25.
Non darmi per scontato.
Non posso e non voglio più accontentarmi delle briciole come i piccioni sul Lungomare o di bocconi biascicati come i cani sotto una tavolata, allora è meglio restare solo, mi basto e non ci soffro più.
Non darmi per scontato, ti prego.
***
3.06.25.
Non pretendevo mi dicesse subito ‹‹dammiti prendimi, prendimi e dammiti, cuccurucù››, però non immaginavo si offendesse quando ha capito di piacermi.
2.06.25.
Forse siamo tutti già morti, forse siamo dei dannati e quella che crediamo vita è la nostra pena, è l'inferno.
*
Senza data, un recupero dai fogli volanti dispersi in disordine sulla scrivania.
Sono un Boomer viziato e che non vuole lasciare la sua posizione di privilegio.
Questo è un breve elenco molto incompleto di quello che mi ricordo dall'infanzia alla giovinezza.
La strage del Vajont e le suore che ci facevano pregare per i morti. Colpa del caso e della natura maligna.
La crisi di Cuba e la grande paura di saltare tutti in aria, le immagini in bianco, nero e grigio, un po' fuori fuoco e sgranate, del telegiornale.
Un Miracolo economico dopato, il Benessere mal distribuito.
Mia madre che mi ripeteva "siamo poveri".
Ermanno Lavorini e Milena Sutter. La Banda Cavallero, Cristina Mazzotti e Saronio.
Genova 1960, il Piano Solo, Piazza Fontana, il golpe Borghese...



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