21.06.25.
Solstizio d'Estate alla quattro e tre quarti della notte appena finita.
Le tortore grugano a distesa nella prima alba d'Estate.
Perplesso, come sempre, realizzo che in giardino non ho mai avuto il Bastone di San Giuseppe e nemmeno la Malva, solo tanti, troppi ibischi siriaci. Il mio orgoglio è quello con i fiori completamente bianchi.
Vorrei un uliveto, trenta anni fa lo avevo e l'ho venduto, adesso chi lo curerebbe?
Il garrito straziante dei gabbiani, intrecciato allo zirlo mistico delle rondini, mi costringe a riaprire gli occhi.
Ci fosse il drone acuto e inesauribile delle cicale avremmo un perfetto grumo di tempo fermo e cristallizzato.
Forse si paleserebbero anche Milarepa e Santoka.
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20.06.25.
DUBBI ESISTENZIALI MATTUTINI.
La trovatella di Milano era la gemella separata alla nascita della trovatella di Pompei?
Altre domande senza risposta: ...ma la cieca di Sorrento e la muta di Portici erano cugine?
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19.06.25.
Ti accorgi che sei al capolinea quando ti emozioni e commuovi mentre ascolti la tua musica, quella del magic moment esaurito tanto tempo fa, canti le parole singhiozzando ma non sei ubriaco di Porto o di Guinness, stai bevendo acqua Fiuggi per controllare la renella.
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Al chioschetto della Spiaggia dei Cavallini.
‹‹Prendi il caffè, Gian?››.
‹‹Non voglio niente, sono innamorato... ...di quattro ragazze contemporaneamente››.
‹‹...e nessuna delle quattro te la dà››.
‹‹Fammi capire, vanno in giro a mettere i manifesti con scritto: A Gian non la molliamo nemmeno fosse l'ultimo uomo della Terra››.
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Avrei deciso, forse, non so dire ancora, - chissà? - di non scrivere più di ***.
Un po' di ridicolo mi diverte anche, ma alla lunga e se non cambia nulla mi stucca.
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Ieri sono iniziati gli esami di maturità.
Frilletti!
Ai miei tempi, iniziavano il Primo Luglio e si proseguiva fino a sfinimento per disidratazione. Ricordo che l'orale lo sostenni verso mezzogiorno del 23 e i quadri uscirono il 3 Agosto.
Fu l'ultima Estate quasi serena, fu l'ultimo anno da ricordare, dopo solo un continuo ripetersi, una lentissima decadenza.
Il 6 Agosto, per festeggiare, andai con la mia fidanzata dell'epoca, giovane gazzella dalla pelle profumata e ora matura signora, ad ascoltare un concerto di musica andina alla Festa de l'Unità.
Che noia!!!
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18.06.25.
All'improvviso mi rendo conto e accetto l'idea: sono troppo anziano e sfiancato per atteggiarmi a giovane Werther. Rischio solo di rendermi ridicolo (e lo sono già di mio).
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Perplessità. Ascolto una playlist blues di YT.
Muddy Waters urla Everything, everything, everything is gonna be all right this morning e subito dopo John Lee Hooker ribatte I hated the day i was born.
Ho sempre creduto il Blues la musica dei dannati e queste visioni contrapposte aumentano la mia confusione mentale, dal vecchio zio Muddy non mi aspettavo questa botta di ottimismo.
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17.06.25.
‹‹DON LET MI DAUN... DON LET MI DAUN...››, canto a squarciagola insieme a Paul e John sul rooftop.
‹‹DON LET MI DAUN... DON LET MI DAUN...››, ma si sa che non canto mai per allegria, canto solo per rabbia o quando la tristezza mi sommerge.
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Amica mia, negli ultimi due mesi mi hai bombardato di segnali negativi e tolto tutti i minimi "privilegi" che presumevo mi avessi concesso, quando ci incontriamo per strada non puoi aspettarti che ti saluti per primo e andartene con l'espressione della donna oltraggiata se ti guardo, senza aprire bocca, aspettando di capire cosa vuoi fare.
Va bene, è vero, l'invaghito sono (ero) io e tu la ragazza "che non si dà a tutti", ma la situazione la hai creata tu e io mi sono adeguato per rispetto, non mi piace e mi ha indotto una blanda sofferenza, ma non farò nulla per cambiarla.
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16.06.25.
La mia fu una famiglia infelice, sempre. Scrivo fu perché, dei tanti, siamo rimasti in due e per fortuna nessuno dei due ha fatto figli. La famiglia si estinguerà a breve e a medio termine finirà anche il ricordo.
Tutti noi della famiglia eravamo infelici, ognuno a modo suo ma infelice e irrecuperabile. Questo lo penso io, inguaribile realista, l'altra persona tende a riscrivere la storia, sua e della famiglia, rimpiangendo un Eldorado e un'era di Acquario mai esistite per noi.
Per farla breve, anche perché, non voglio ammorbarvi con il mio dolore, non ricordo un giorno di tranquillità o, tantomeno, felice.
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Mettiamola così, resto come sono ormai da anni: solo, quasi mai preso in considerazione e, in quei pochi casi, rifiutato con schifo. La mia situazione non cambia.
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Seduto davanti alla spiaggia dei cavallini leggo di un mistico tibetano e guardo i glutei lattei e carnosi di una turista forse tedesca, la mia brama mai domata strappa le deboli catene e si lancia in fantasie carnali perverse.
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15.06.25.
Il 15 Giugno di cinquanta anni fa era Domenica come oggi, ma cosa ve lo dico a fare? Tanto nessuno si ricorda.
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Continuo con gli acquisti compulsivi - è la frustrazione del vivere una vita così vuota -, ho preso un paio di orecchini ad anello molto vistosi e, forse, troppo femminili.
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Vasca domenicale nel Carrugio principale, maccaja tremenda, si evapora passeggiando ricoperti da un sottile strato di sudore. Per uno strano accidente, credevo fosse alla messa delle dieci, incrocio la ragazza che mi piace, sì proprio quella che si offese quando si accorse di piacermi.
Abbiamo finto di non vederci, io mi adatto ma non vivo bene in queste situazioni, preferirei mi dicesse ‹‹guarda, ho capito che di carattere sei uno stronzo ed esteticamente mi fai schifo, secondo me i porci quando ti guardano vomitano››. Dubito sia in grado di fare riferimenti culturali così estremi, ma non si può mai dire e continua a piacermi lo stesso, anche se non ha letto i Canti di Maldoror.







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