sabato 30 novembre 2019

Greta.

Qualcuno sa che fine ha fatto la ragazzina Greta? Casiraghi la ha riportata a casa o deve tentare la traversata transoceanica con un dinghy?



venerdì 29 novembre 2019

Giacomo Puccini.

Novantacinque anni fa moriva Giacomo Puccini, in gioventù ho molto amato la sua Tosca. Un'opera così sanguigna, piena di vitalità, truce ed energica, che termina quando tutti i protagonisti sono morti. Gran bella musica fusa a una storia piena di passione.
Da qualche anno, ascolto più volentieri la Bohème. L'opera che racconta di giovani in amore, liberi e poveri, l'opera del gelo che pervade tutto e spegne ogni fuoco; forse amo quest'opera proprio perché non sono più giovane. Adoro la tenue d'amore tra Mimì e Rodolfo, bellissimi i loro duetti sommersi sempre dal freddo e dalla neve. Mi piace molto l'amore evidente, carnale e sempre negato tra Musetta e Marcello, i duetti tra loro sono gli unici che scaldano un po' l'atmosfera sempre gelida e presaga della morte.
Ascolto spesso anche Butterfly, è un'operina più tenue, mi prende meno ma la musica è bella.
Del Trittico la mia preferita è Gianni Schicchi e anche il soffocante, tragico, Tabarro mi affascina molto.

giovedì 28 novembre 2019

Black friday.

Corre obbligo avvertire i fieri difensori della tradizione, quelli che tremano sempre per la nostra identità attaccata da germi alieni, che il Black friday non è proprio in linea. Già il nome, in una lingua non nostra, dovrebbe far venire qualche dubbio.
no?

P.S.
Lo so, è giovedì e non venerdì ma il post lo pubblico oggi così mi porto avanti con il lavoro e, se qualcuno mi controlla, faccio bella figura.

mercoledì 27 novembre 2019

Sepolcri imbiancati.

Un'antica fidanzata, ragazzina nei colorati anni Settanta e ora matura signora dall'espressione desolata, mi ripeteva sempre: ‹‹non è che se giri con l'Unità o il Manifesto nella tasca dei jeans diventi un compagno››.

martedì 26 novembre 2019

Attivatore di pene

Pubblicità vista in un sito porno.
"ATTIVATORE PENE +3 cm di spessore +7 cm di lunghezza FUNZIONA DOPO 10 MINUTI!".
Mah, che dire?
Toccherà fare il condono, un aumento di volumetria di questo livello è troppo evidente, mica passa inosservato e qualcuno che ti denuncia c’è sempre.

lunedì 25 novembre 2019

Italiani

In fondo, se ci pensiamo bene, Bruno Vespa è l'immagine precisa di come siamo noi italiani.
Sempre al vento come una banderuola, sempre prono di fronte al potere, severissimo verso gli altri e mai disposto ad ammettere l’errore proprio, finto raffinato ma grossolano dentro, senza orrore di se stesso.

Riflessioni inutili in un fine settimana di allarme meteo.

Giorni fa ho dato del peracottaro al gestore di una pagina Fb antirazzista, non si possono spacciare come nuove notizie del 2018.
*
Le Sardine piacciono anche a Giuliano Ferrara, la cosa mi dà da pensare.
*
Vorrei conoscere il titolista de La Verità per chiedergli opinioni da non prendere in considerazione e consigli da non seguire.
*
La cosa insopportabile è che se hai un minimo di perplessità sulla moda di turno diventi subito un vetero irredimibile e inutile.

sabato 23 novembre 2019

Irpinia 1980.

La racconto spesso, è una storia che mi è rimasta in mente e il ricordo non accenna a sbiadirsi.
Trentanove anni fa, 23 novembre 1980, ero a Livorno impegnato nel servizio militare.
Tranquilli!
Non facevo il paracadutista, ero soltanto un semplice soldatino dell'Ospedale militare, contabile nell'ufficio amministrazione, figuratevi che guerriero!
Il 23 novembre 1980 era domenica e io ero impegnato come capoguardia per tutto il fine settimana, avevo tramato per fare quel servizio: abbastanza vicino a Dicembre da garantirmi di non rischiare la licenza natalizia.
Durante tutto il pomeriggio domenicale, io e Carmine, il sergente di giornata, avevamo corteggiato la fidanzata di un nostro ricoverato.
La ragazza era giovane e molto vistosa, ricordo i suoi seni procaci, gli occhi cerulei e i lunghi capelli biondi a boccoli, ci dava corda per allungare il tempo della visita al suo fidanzato e noi, giovani torelli prigionieri dei nostri ardori, le lasciammo tutto il tempo che voleva.
Verso sera, sbolliti i fumi, ci siamo accorti che avevamo dimenticato tutte le consegne, io non avevo mandato il soldato a controllare le comunicazioni del comando militare, poteva essere scoppiata la guerra e noi non lo sapevamo, Carmine non aveva guidato la ronda di ispezione - c'era, lo abbiamo scoperto dopo, il vetro di una finestra rotto e non lo segnalò -, nessun controllo sulle entrate e le uscite; insomma, eravamo un po' preoccupati.
Erano le venti quando incominciarono ad arrivare le telefonate dei soldati napoletani, in licenza e in fuga, ci avvertivano che non sarebbero rientrati e di coprirli al controllo del mattino: un terremoto aveva spianato l'Irpinia e fatto ballare mezza Napoli.

venerdì 22 novembre 2019

Presunzioni.

Mi è capitato di vedere un pezzo del marchettone televisivo di Bruno Vespa. L'attempato giornalista, buono per tutte le stagioni, presentava il suo libro natalizio, un tomo dedicato al fascismo e alla sua banalizzazione. Tra le altre cose, l'uomo che annunciò che Valpreda aveva confessato, ha ripetuto che Mussolini non arrivò al potere con la violenza.
E io che presumevo di essere un esperto di Storia contemporanea...

giovedì 21 novembre 2019

XTC, Polyrock, Sade e altre musiche dimenticabili.

Poco fa, tra l'alba e la colazione, ascoltavo Drums and wires, il disco degli XTC uscito nel 1979. All'epoca erano presentati come i nuovi Beatles, onestamente non credo che, oltre a noi fanatici musicofili, qualcuno ancora li ricordi e li collochi nel proprio Pantheon personale. La loro è una musica piacevole, precotta e quasi predigerita, con il senno di poi si può tranquillamente dire che preannunciava l'inutile musica di plastica del decennio che stava per incominciare.
L'industria discografica aveva, forse ha ancora, bisogno di questi finti fenomeni che annunciano, ogni volta, una nuova era musicale. Ricordo, qualche anno dopo, metà degli Ottanta, la povera Sade - cantante, nei suoi limiti, più che dignitosa - presentata come la nuova Billie Holiday.
Immaginati tu! 
*
Ora ascolto il primo ellepì dei Polyrock, alba degli anni Ottanta. Un gruppo preso in considerazione, già all'epoca, soltanto perché prodotto da Philip Glass. La firma del musicista extracolto americano dava una posticcia aura pseudo sperimentale al gruppo.
Come quella degli XTC, la musica dei Polyrock è, in una parola, inutile. Scorre senza indurre nessuna emozione, fredda e inerte come la plastica.

Quando è moda è moda II.

Come sono teneri quelli che vedono la Rivoluzione in ogni piazza.
Chissà se si ingioiavano così anche per i Forconi?
QUANDO È MODA È MODA (Giorgio Gaber).

martedì 19 novembre 2019

Quando è moda è moda.

Lo ho detto in tempi non sospetti che Greta avrebbe fatto la fine del marziano a Roma, ormai non se la fila più nessuno. Ora siamo tutti sardinisti.
Fino alla prossima moda.

lunedì 18 novembre 2019

Ascolti mattutini da evitare.

Poco fa ascoltavo, tentavo di ascoltare, la Symphony Natura di Christiansen. Ho smesso dopo qualche minuto. Va bene, sono un musicofilo con una carriera pluridecennale dietro le spalle, sono abituato all'ascolto di ogni suono, spesso temo di essere onnivoro ma certa roba all'alba non la reggo più.
Sarà l'età.

domenica 17 novembre 2019

Lenicia Berselli

Si chiamava Lenicia Berselli e si suicidò settanta anni fa, bevve la tintura da scarpe e non so se riuscirono a salvarla, i giornali dopo il trafiletto iniziale non seguirono più la notizia. A chi importava in quei giorni della sorte di una reietta?
Era disoccupata e povera, dopo un'altra mattinata spesa in giro a cercare un qualsiasi lavoro la disperazione la sopraffece.
Era il Febbraio del 1949.

sabato 16 novembre 2019

Senso del ridicolo.

Per favore, cerchiamo di coltivare il senso del ridicolo e l'orrore per noi stessi.

venerdì 15 novembre 2019

giovedì 14 novembre 2019

Valentina Artaud, Anastasia Vronski, Walter Mattioli e gli Aktuala.


Poco fa ero impegnato nella mia consueta ricerca, disperata e senza progetto, di musica ancora viva e in grado di indurmi un minimo di vibrazione. Ascoltavo un pezzo di Valentina Artaud, una musicista uruguaiana che fa un noise edulcorato, niente di speciale, mi annoiavo abbastanza.
Un post Fb di Anastasia Vronski attirava la mia attenzione, la musicista russa chiedeva informazioni su dischi o libri dedicati alla "musica preistorica". Mah, così a occhio e senza controllare, mi sembra ci sia pochino in giro. Glielo scrivo, poi mi ricordo di Walter Maioli, rispettabilissimo archeomusicologo che anni fa - venti o più? - registrò un bel cd dedicato alla musica della Roma antica, naturalmente il tutto era basato su sue supposizioni e interpretazioni, serie e approfondite ma comunque sue.
Il flusso della nostalgia mi ha portato poi agli Aktuala, 1974, la mia giovinezza...

Walter Veltroni.

Ogni giorno ha la sua pena.
Verso l'alba ho scoperto che Walter Veltroni si è dato al romanzo giallo. Non ho sorriso più per tutta la giornata, solo ora, grazie a un tè al bergamotto, sto rasserenandomi.

mercoledì 13 novembre 2019

La triste e misconosciuta Ginette Marceau.

È difficile ammettere di guardare le cose dal marciapiede sbagliato, specialmente se si è convinti di essere i buoni e giusti.
Ginette Marceau, 1960-1998.

Stranezze del popolo social II.

Ne ho già parlato ieri su Facebook, mi aspettavo, almeno dalle femministe italiane, una parola di solidarietà o di sdegno per Patricia Arce, una donna cosparsa di vernice rossa, sottoposta al taglio dei capelli e messa alla gogna facendola sfilare scalza per strada.
Non ho messo, per pudore e buongusto, nessuna foto e mi rendo conto che un post social senza figure non attira l'attenzione, non è appetibile.
Ho visto anche il video del fatto e mentre guardavo mi è venuta alla mente una foto del pogrom di Leopoli: una signora matura che corre, seminuda e insanguinata, inseguita da un branco di uomini armati di bastoni.
Atroce la foto, atroce il filmato. 

SIAMO TUTTI DEI SEPOLCRI IMBIANCATI.

martedì 12 novembre 2019

Stranezze del popolo social.

Va bene, tutto o quasi tutto tace sui social.
Patricia Arce non ha la bellezza delle soldatesse curde, è pingue e non affascina nessuno con quel faccione da india matura, ma mi aspettavo una parola di solidarietà o di sdegno per una donna cosparsa di vernice rossa, sottoposta al taglio dei capelli e messa alla gogna facendola sfilare scalza per strada.

lunedì 11 novembre 2019

Vaneggiamenti domenicali.

Domenica pomeriggio noiosamente autunnale, la mia squadra del cuore ha pareggiato in casa e langue in fondo alla classifica.
Leggo vari articoli di analisi critica dei social, leggo lento, mi annoio e forse, ogni tanto, mi assopisco.
Poco fa ascoltavo, tenendolo a volume basso, Sol invictus il disco 2019 dei Raven legacy, roba che Metal-archive definisce “Symphonic black metal”. In parole povere, una musica monocorde, inessenziale e dimenticabile.

domenica 10 novembre 2019

Pensierini per il fine settimana.

Chissà perché ai media mainstream piace molto la piazza di Hong Kong e non interessa punto quella cilena?
*
Sospetto che, se devono scegliere, gli italiani tra un libro di Fortini e un video di Pornhub preferiscano svagarsi con il secondo.
*
…ma qualcuno riesce a capire quello che scrive Oreste Scalzone?

sabato 9 novembre 2019

Predappio e il Treno della memoria.

Il comune di Predappio, terra natia di quel tizio che tolse l'onore all'Italia, ha negato un contributo di trecentosettanta (370euro al Treno della memoria perché, secondo il sindaco Roberto Canali, sarebbe di parte.
Come sempre noi italiani, anche mentre prepariamo una tragedia, restiamo ridicoli e inaccostabili.

venerdì 8 novembre 2019

Peonie.

Mamma coltivò per qualche anno una peonia color rosa pallido, non la curò per tutto il tempo che avrebbe desiderato perché morì.
Ereditai io le piante di mia madre ma in pochi anni le sterminai tutte, mamma non mi trasmise il suo pollice verde. Con me vivono floride solo le Belle di notte, l’Erba miseria e le Crassule, tre piante perniciosamente infestanti.


Siamo fatti così.

L'Italia è quel paese dove una sopravvissuta ai campi di sterminio deve avere la scorta di protezione.
E il bello è che siamo convinti di essere i migliori…
UNA PRECE

giovedì 7 novembre 2019

Passato che riemerge in superficie.

Non capisco perché una rivista interessante e abbastanza seria come Carmilla dia così tanto spazio a Cesare Battisti, un cascame inutile degli anni Settanta, un personaggio centrato su se stesso, che non è mai riuscito a sviluppare un minimo di autocritica e continua ad assolversi senza nessun orrore per i danni che ha causato.

martedì 5 novembre 2019

Proviamo a riflettere?

Proviamo a riflettere, qualcuno ce lo ha spiegato a tempo debito.

"Bloggare è una forma di vanità: si possono adoperare termini eleganti, parlare di “cambio di paradigma” o “tecnologia dirompente”, ma la verità è che i blog sono sbrodolature adolescenziali senza senso. Adottare lo stile di vita del blogger è l’equivalente letterario di attaccare nastri colorati al manubrio della bicicletta. Nel mondo dei blog “0 comments” è un dato inequivocabile: significa che una certa cosa non interessa assolutamente a nessuno. La terribile verità dei blog è che le persone che scrivono sono molte di più di quelle che leggono."

Stodge.org, The Personal Memoirs of Randi Mooney, postato il 5 maggio 2005, citato in Geert Lovink, Zero comment. Teoria critica di internet.

Desideri.

…ma io non desidero nulla di quello che offrite.

domenica 3 novembre 2019

Più bagatelle di così non so…

Siamo in allerta arancione, un arancione che sembra, al massimo, un giallone carico. Piove a scrosci, è una pioggia che le mamme di qualche decennio fa liquidavamo con un ‹‹preparati, vai a scuola, che tra poco smette››. Ah… le madri spicce degli anni Settanta!

Ho la pressione alta da quattro giorni e la pastiglia la riduce con poca energia, per un ipocondriaco è un’occasione di panico. Come, forse, ho già scritto, sono un ipocondriaco anomalo che non consulta l’enciclopedia medica o i siti di pseudo medicina, però accuso sintomi di malattie ancora da scoprire e, questa è la mia forza, se non muoio entro una settimana perdo interesse alla cosa e passo oltre.

Dalla finestra verso ponente un cielo grigio e pochissima luce. Suoni di gocce e scoli dalle grondaie, rimbomba qualche tuono in lontananza. Il furin e lo scacciaspiriti restano silenti.

Ho un disco split di AnastasiaVronski e Ricardo Alrucini da ascoltare ma, per ora, non ne ho voglia. Più tardi? Stasera o domani? Poi decido.
L’unico appuntamento è con la maratona di New York, dalle tre del pomeriggio, sempre che Rai sport la trasmetta.

Leggevo ieri, in un dotto articolo della Crusca dedicato alla lingua italiana nei social network, che il punto e virgola, appunto nella scrittura social, è definitivamente scomparso. Me ne dolgo. Ho amato molto il punto e virgola e ne ho fatto un uso smodato. Lo ho usato secondo regola e anche solo per allungare il periodo e non chiuderlo. Perdiamo il sacro punto e virgola ma acquistiamo l’odioso asterisco e le faccine sorridenti o ammiccanti. È un ritorno, non consapevole, alla pittografia?
Amo molto anche la "d" eufonica ma, come direbbe Carlo Lucarelli, questa è un'altra storia.

Mentre, abbandonato a questo sterile e stento flusso di coscienza, scrivo e sbrodolo sciocchezze, dalla radio apprendo che in Montenegro è tollerato l’aborto selettivo delle figlie femmine.

Tuoni, tuoni e ancora tuoni, vorrei uscire per una passeggiata di salute.

sabato 2 novembre 2019

I figli crescono...

Pare che il figlio di Vespa abbia scritto e pubblicato un libro confessione.
Oh, qui in Italia scrivono tutti e non legge nessuno.

venerdì 1 novembre 2019

Due al prezzo di uno.

In fondo noi italiani siamo rimasti un popolo di magliari.
Carogne come pochi altri.
*
Non parliamo di xenofobia, è misoxenia e basta. Nello schifo, cerchiamo di essere sinceri.