Ho la pressione alta da quattro
giorni e la pastiglia la riduce con poca energia, per un ipocondriaco è un’occasione
di panico. Come, forse, ho già scritto, sono un ipocondriaco anomalo che non
consulta l’enciclopedia medica o i siti di pseudo medicina, però accuso sintomi
di malattie ancora da scoprire e, questa è la mia forza, se non muoio entro una
settimana perdo interesse alla cosa e passo oltre.
Dalla finestra verso ponente un
cielo grigio e pochissima luce. Suoni di gocce e scoli dalle grondaie, rimbomba
qualche tuono in lontananza. Il furin e lo scacciaspiriti restano silenti.
Ho un disco split di AnastasiaVronski e Ricardo Alrucini da ascoltare ma, per ora, non ne ho voglia. Più tardi?
Stasera o domani? Poi decido.
L’unico appuntamento è con la
maratona di New York, dalle tre del pomeriggio, sempre che Rai sport la trasmetta.
Leggevo ieri, in un dotto articolo
della Crusca dedicato alla lingua italiana nei social network, che il punto e
virgola, appunto nella scrittura social, è definitivamente scomparso. Me ne dolgo.
Ho amato molto il punto e virgola e ne ho fatto un uso smodato. Lo ho usato
secondo regola e anche solo per allungare il periodo e non chiuderlo. Perdiamo il
sacro punto e virgola ma acquistiamo l’odioso asterisco e le faccine sorridenti
o ammiccanti. È un ritorno, non consapevole, alla pittografia?
Amo molto anche la "d" eufonica ma, come direbbe Carlo Lucarelli, questa è un'altra storia.
Mentre, abbandonato a questo sterile e stento flusso di coscienza, scrivo e sbrodolo sciocchezze, dalla radio apprendo che in
Montenegro è tollerato l’aborto selettivo delle figlie femmine.
Tuoni, tuoni e ancora tuoni, vorrei
uscire per una passeggiata di salute.
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