Ho iniziato, con tutta la mia buona volontà, ad ascoltare la rassegna stampa condotta da Mario Sechi, nel corso degli anni ho ascoltato chiunque, perché non lui? Il giornalista sardo legge ma spiega di più, è un metodo fastidioso ma sopportabile. Il problema è nato quando ha iniziato a leggere l'intervista a Salvini, ne ha fatto proprio l'esegesi, la ha spiegata parola per parola. Secondo me, dal gusto che si percepiva nella sua voce, ha avuto un orgasmo multiplo (come diceva il fascista trucido di Vogliamo i colonnelli "capo me ne sono venuto...").
L'ho lasciato andare, tanto il volume era basso, mi sono dedicato alle più utili pulizie di casa. Verso le otto, alla fine del tempo a disposizione, ho sentito che si lamentava di non poter leggere un articolo pubblicato da Domani, il tempo lo aveva sprecato per citare e spiegare tutto il citabile e spiegabile da Libero, il Giornale, La Verità e, per buon peso, Il Tempo.
Come ho già scritto ieri da un'altra parte, Mario Sechi è un Ferrara in minore, un Ferrara de noantri.
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