domenica 6 giugno 2021

Senilità ma non quella di Italo Svevo.

Ascolto musica sinfonica che non riconosco. Un tempo avrei, con molta probabilità, detto subito titolo e autore, ora no e temo sia il sintomo di una senilità precoce incipiente e inesorabile. Sembrerebbe, è tutto quello che riesco a capire, una musica di fine Ottocento o un Novecento di retroguardia, chissà?

Oggi pomeriggio ho annaffiato le piante del giardino, era la prima volta della stagione. Giorni e giorni di previsioni di pioggia in arrivo, che poi non arrivava, cominciavano a mandare in sofferenza le ortensie e non voglio che i fiori si secchino prima del loro tempo. Quest’anno ho seguito i consigli del giardiniere Fenelli, ho potato secondo il suo metodo, la fioritura è abbondantissima in tutte le sei piante superstiti, forse la siepe che copre la vista della strada avrà fiori più piccoli, non giganti e pochi come negli ultimi anni, ne sono contento.

La musica è, nel frattempo, terminata e il conduttore della trasmissione mi informa che era la Sinfonia n.1 di Edward Elgar, un minore o, meglio, un compositore non certo d’avanguardia tra Ottocento e Novecento, il pezzo è del 1907/’08. Qualcosa di sensato ancora riesco a scrivere.

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