venerdì 18 giugno 2021

Senza titolo.

Ed ecco che il respiro affannato si inciampa. Una, due, tre volte, poi si ferma. La battaglia è finita, è persa. I polmoni troppo feriti si sono arresi e il cuore, coraggioso ma troppo affaticato, ha smesso di pompare.

Le accarezzo i capelli sulle tempie, sono scompigliati e sudati, morbidi, mi piace accarezzarli, è tenero ma non consola. Il viso è lo stesso di sempre, solo un po’ più stanco. Prendo le sue mani, le dita sono rattrappite come in un ultimo, inutile, sforzo di difesa, le accarezzo e provo una dolcezza che è già rimpianto. Da sotto la mascherina, sento che il mio respiro spinge a scatti. È un tentativo di far scoppiare la bolla di dolore che rimane sospesa, si espande fino a soffocarmi ma non esplode, mi riempie completamente e svuota di tutto il resto.

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