Fuori tutto.
Mi chiedo se Cynthia Myers spogliandosi per il paginone centrale di Playboy del Dicembre 1968 pensasse di partecipare alla rivoluzione mondiale. Chissà? Magari era convinta che mostrare con orgoglio le sue poppe floride e il pube ben irsuto fosse un gesto rivoluzionario.
A proposito di rivoluzionari innocui, qualcuno si ricorda ancora di Edy Williams?
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Mi chiedo anche, il dubbio mi arrovella da un po', se l'opinionista sia un vanverista più acculturato. Opinionismo e vanverismo fanno parte della grande famiglia poraccista? Mah!?! Speriamo passi presto Ferragosto e con i primi freschi i neuroni riescano a rilassarsi.
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Un altro mistero del cosmo è come fa Il Fatto a essere governativo e, contemporaneamente, d'opposizione.
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Combo de La Verità contro Renzi: "Metodo Boffo" e insieme "Metodo Fede", il titolo è un'insinuazione e nella foto, l'ex giovane ed ex rottamatore, appare come lo scemo delle barzellette di Bramieri.
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Il titolo più disonesto di oggi, 13 Agosto 2020, è de La Verità.
"Islamico prende in ostaggio vigilante in Duomo".
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Nel breve lasso di tempo di mezz'ora sono incappato in due musiciste contemporanee, ometto i nomi, una suona il pianoforte preparato e l'altra presenta un pezzo per sette tuner radio, sintetizzatore e vari altri aggeggini. Tutto molto cagiano, almeno alla lontana. Se ricordo bene, ormai non posso più fidarmi della mia memoria, il buon vecchio John Cage è morto nel 1992, ventotto anni fa.
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Forse dopo aver ascoltato i suoni urticanti della MEV l'orecchio, ormai sconfitto e rassegnato, accetta qualsiasi altra cosa.
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The back seat of my car, una vecchia canzone di Paul McCartney, certo non è tra le più ricordate. Giusto qualche anziano e nostalgico completista può, forse, fischiettarla mentre è sotto la doccia o si fa la barba.
Non mi spiego perché è apparsa tra le brume della memoria proprio stasera e nemmeno ho voglia di tentare una spiegazione. La canzone è l'ultima traccia dell'ellepì Ram, roba di quasi cinquanta anni fa, "la malinconica, impennata finale dell'album".
Acquistai Ram nel Settembre 1971, il primo disco preso con il denaro della mia paghetta, all'epoca costava 3600 lire ed era una cifra già alta per un ragazzino.
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Oggi, 14 Agosto, i quattro fogli inaccostabili sbattono il fattoide in prima pagina.
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"Voto sì al terzo mandato… …il Movimento si evolve" e io mi avvio ai quaranta e mica posso tornare a vendere bibite allo stadio.
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Quanto è stata aiutata la musica elettroacustica dal personal computer e dall'elettronica di massa? Di tutta questa enorme produzione musicale quanto resterà? Credo, temo, poco o nulla.
Uno dei primi effetti dell'elefantiasi della produzione musicale contemporanea è la mitridatizzazione degli ascoltatori e dei musicofili.
In questo momento, proprio mentre scrivo, ascolto Cairo primo di Alberto Boccardi, una raccolta di vari pezzi elettroacustici anche interessanti, ma mi chiedo se sono un grado di discernere questo autore, che appare preparato e rigoroso, da un Gennaro Quagliarulo qualsiasi.
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A metà degli anni Ottanta, decennio comunque tra i più stupidi del Novecento, le modelle di Playboy mostravano i segni chiari del reggipetto e delle mutandine, il pube era naturalmente peloso e, grazie a Dio, non avevano tatuaggi o piercing.
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La Verità, Ferragosto 2020. A Marcello Veneziani manca Cossiga. Che dire? Ce ne faremo una ragione.
Cossiga manca anche a quel bel tomo di Paolo Guzzanti.
Per la serie "A volte ritornano", Il Riformista pubblica un'intervista a Giuliano Urbani.
Io ho sempre preferito, sono gusti personali, Massimo Urbani.
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Ferragosto 2020. Solo Libero, fogliaccio lercio che più lercio non si può, continua a cavalcare il fattoide.
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Leggo del rapimento, del probabile stupro e dell'assassinio di Rosa Monso, fatti accaduti nel salernitano quarantatré anni fa, Ferragosto 1977. All'epoca non ero interessato alla cronaca nera e infatti la cosa non trovò posto nella mia memoria. Non ho ricordi di questa storia, vero è che in quei giorni forse era impegnato in altre cose, ma mi pare che anche quelle non lasciarono segni indelebili.
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Nell'Estate del 1971 in Italia si denunciavano ancora "per atti contrari alla pubblica decenza” le turiste straniere in hot-pants. Chi è curioso può consultare il numero di Ferragosto de La Stampa, a pagina 8.
Cinquanta anni fa non volevamo che le donne stessero troppo scoperte, erano "atti contrari alla pubblica decenza", ora non vogliamo che stiano troppo coperte, lo facciamo per difendere la loro libertà.
Allora come ora siamo comunque noi uomini a voler controllare il corpo delle donne. Coperto o scoperto?
Nel 1971, una donna che mostrava troppa pelle rischiava, in base all'art. 726 del codice penale, un mese di arresto e un'ammenda da quattromila a quarantamila lire.
Sempre nello stesso 1971 facevano notizia tre "turiste straniere" che entravano a "San Pietro coi pantaloni lunghi".
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Importa qualcosa a qualcuno della conversione di Flavia Vento e della sua attuale castità? (Fonte: Libero, 17 Agosto 2020).
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Quarantatré anni fa Loredana Beretta, quindicenne figlia dei suoi tempi, era in fuga da casa per la seconda volta. Loredana, se è sopravvissuta alla sua adolescenza stropicciata e ai pericoli di quegli anni, ha ormai cinquantotto anni, chissà cosa pensa di se stessa ragazzina?
Sempre quarantatré anni fa e sempre in questi giorni Antonio Spagone, piccolo spacciatore ventiduenne, era arrestato in flagrante per la terza volta.
La Stampa, alla faccia della privacy, pubblicava nome e foto del delinquentello incapace. Qui, se mi permettete, mi azzardo a ipotizzare che la vita di Antonio non sia stata lunghissima.
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Dalla foto che La Stampa pubblica il 17 Agosto 1978, Benedetta Carbone appare già una persona distrutta. Poco meno che trentenne, mamma di due bimbi piccoli, drogata, alcolizzata, prostituta, laureata e sorella del nappista Claudio Carbone, reduce da tre tentativi di suicidio, non sembra che la sua vita avrà sbocchi diversi da una fine suicida. Benedetta potrebbe essere una delle icone esemplari della mia generazione e di quegli anni.
Il fratello, implicato nel 1980 nell'omicidio in carcere di un supposto pentito-confidente – all'epoca la "giustizia proletaria" trovava il suo ambiente preferito nelle celle dei carceri -, si suicidò nel 1993.
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