Ascolto un disco di Michiko Kusaki, nom del plume della musicista francese Anne Laplantine. È elettronica leggera, molto leggera, degli anni Novanta del secolo scorso, il tutto scorre lieve, inutile e innocuo come un bicchiere di spuma sanguinella. Nell'ultimo decennio del secolo breve ma pesante, la musica era stanca. Tutti eravamo stanchi e in attesa di una ripartenza che non arrivò, nessuno di noi si rendeva conto di essere a un passo dall'orrido e di non avere più gli strumenti per evitare il disastro. I due primi decenni del nuovo millennio hanno fatto tabula rasa di tutte le nostre residue illusioni e delle speranze in una vita migliore.
Da giovane sognavo un mondo costruito sulla benevolenza e
sulla bellezza. Sognavo, appunto. Di tutto questo Anne Laplantine è
assolutamente incolpevole, ella era solo parte del flusso.
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