Il professor Mogentale mi insegnò il gusto per le parole, mi insegnò che se la lingua italiana ne ha così tante è perché servono e si possono usare, la professoressa Bucci mi insegnò la libertà di scrivere quello che pensavo, senza autocensure, perché lei doveva giudicare come scrivevo e non le mie idee, la professoressa Sverzellati mi insegnò il gusto della lettura e quindi dello studio; tutto questo accadeva durante la mia adolescenza, ormai cinquanta anni fa.
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