Mi sembra di aver capito, stavo tirando la cera sul parquet e posso essermi distratto, che secondo Cerasa - direttore de Il Foglio - in Italia c'è in circolazione una nuova consapevolezza e che il nostro paese potrebbe essere a breve, forse, voltairianamente, il migliore dei mondi possibili.
Sì, è una fase già vista e vissuta. A noi anziani non la si fa. Ricordate il 1982?
Venivamo da dei disastri inenarrabili, il paese era disastrato - ora, quelli che parlano "bene", direbbero "asfaltato" -, ma bastò che Martellini potesse urlare "Campioni
del mondo! Campioni del mondo! Campioni del mondo!" e una nuova
"consapevolezza" discese su di noi come lo Spirito Santo discese sugli apostoli. Di lì a
poco arrivarono le imprese di Azzurra, era il giocattolo di Gianni Agnelli ma
la sentivamo tanto nostra. Così, novelli Pangloss, per tutto il decennio degli
Ottanta vivemmo come se l'Italia fosse il migliore dei mondi possibili (avevamo
anche - ricordate? - il campionato più bello del mondo), per svegliarci
all'inizio dei Novanta e accorgerci che Milano non era da bere per tutti, solo
qualcuno se l'era bevuta, e noi eravamo ancora più carogne di prima.
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