Rimbomba la voce salmodiante di un pretone, non arriva dalla chiesa dei Somaschi sulla collinetta proprio dietro casa, è la mia vicina M*** che ascolta Tele Pace. Il volume della sua televisione è sempre un po' alto, la signora M*** ha qualche problema d'udito a causa dell'età.
Amo la musica da chiesa, so che negli ultimi anni è in
corso una diatriba pesante tra gli innovatori, quelli che vogliono introdurre canti
moderni e nuovi, non certo quelli della vecchia e pacchiana Messa beat, e i tradizionalisti duri e
puri, che non transigono dall’elenco classico dei canti. Ho ancora presente,
tra i miei ricordi di bambino, il coro delle beghine che intonava “Noi vogliam
Dio, vergin maria…”.
Per il resto tutto è sospeso, sul consueto rumore di
fine pomeriggio sembra che domini il silenzio.
Anche il bassotto resta perplesso, annusa l’aria fresca
di questa Estate strana.
Solo la coppia di merli continua ad accudire il suo
pullo.
Ho aspettato che da dietro l’angolo del palazzo
rispuntasse il sole, in un attimo tutto il giardino è inondato di luce e
calore. Il lunghissimo tramonto sarà spettacolare come sempre. Ora posso
rientrare in casa.
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