Una vecchia canzone di tanti anni fa, ai tempi della mia adolescenza pazza e sballata, iniziava in un modo che era un pugno nello stomaco.
“Un giorno credi di esser giusto e di essere un grande
uomo, in un altro ti svegli e devi cominciare da zero”.
Ricordo, la ascoltavamo e ci sentivamo immersi nella situazione. Affascinati e terrorizzati dal cominciare da zero.
Era solo teoria, accademia, se non affettazione, non avevamo ancora perso nulla, anzi avevamo tutto, almeno, per possibilità. La più grande perdita poteva essere la ragazzetta che “non ci stava”.
Ora è tutto
diverso, la vita e il tempo si sono impegnati molto e ci hanno tolto tutto, adesso, sì, siamo a zero senza sapere se abbiamo l'energia e le
motivazioni per ricominciare.
Ricominciare? A che scopo? Ammesso ci fossero ancora energia, voglia,
motivazione e visione, manca il tempo. I giorni sono agli sgoccioli, facciamo
finta di guardare avanti ma è dietro alle spalle che si accumulano i detriti calcinati di
tutti i disastri che abbiamo attraversato. È la nostra vita che sfarina.
Betelgeuse forse è già morta anche se continuiamo
a vedere la sua luce malata.
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