Il cielo è quasi tutto coperto di nuvole, nessun bombo impegnato a succhiare i fiori della canna indica. Peccato, sarebbe un buon inizio per queste mie meditazioni. Il merlo e la merla continuano a nutrire il loro pullo, il nido è ben nascosto dentro all’arbusto di alloro, quello che poto a forma di palla o uovo per decorarlo con le lucette natalizie durante le feste. In realtà, non lo ho mai fatto e penso che nemmeno quest’anno lo farò.
Nessuna tortora dal collare gruga per fare da coro alla
mia desolazione. Le tortore sono delle profughe, solo da qualche anno vivono
nel nostro quartiere. In un tempo dorato, vivevano nel loro Paradiso privato,
il convento delle Carmelitane protetto da alte, massicce e inespugnabili, mura.
Dovrò decidermi, prima o poi, a raccontare la loro storia e, soprattutto, dovrò
decidermi a fare lo spoglio di quel che resta della mia vita e capire cosa
voglio fare di questi resti, se voglio farne ancora qualcosa.
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