lunedì 25 dicembre 2023

Il Natale di uno spostato.

Natale, 8 e 16.

Nella letterina a Babbo Natale ho chiesto la forza di andarmene da questa casa ma “il coraggio se uno non ce l'ha mica se lo può dare.

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Conversazioni-soliloquio di mattina presto.

‹Buon Natale Trudina, riduci e riduci, siamo rimasti io te ma tu se mi sopravvivi non hai problemi, con due moine trovi subito una nuova famiglia. Era il bassotto ad andare incontro a grossi guai, non lo voleva nessuno, solo io lo amavo›.

*

Però, mica male per un vecchio rantegoso! Una vedova dominicana, ancora piacente e appetibile, mi ha chiesto di fidanzarmi con lei e si è pure incazzata, mi ha tolto l'amicizia Fb, quando le ho detto che non cerco nulla e mi limito a fare finta di sopravvivere. Le ho spezzato il cuore e rovinato la festa.

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Già, tocca ribadirlo: sta vincendo Erode.


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Poco prima di mezzogiorno.

Durante la passeggiata di salute ho visto un cagnone tripode fierissimo e molto bello.

Ho visto anche molti cuccioli, spero non siano regali di Natale

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Qualche minuto fa ero in coda all'Ekom, prima di me c'era un senzatetto con pesanti problemi psichiatrici, una signora gli ha regalato una busta di prosciutto. Era molto contento, ha ringraziato con il suo sorriso sdentato.

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Alle 16 e 30.

Mi sono addormentato sul divano - anche oggi! -, ora sono infreddolito, sento dentro un gelo mortale, temo di non reggermi in piedi. Mi fa male la gola.

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18 e 41, già cenato. Nemmeno nei peggiori ospedali di Caracas.

Fuori è già buio e ho chiuso casa.

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A proposito di difensori della religione e della tradizione. Vi ricordate quando qualche anno fa Salvini aspettava la letterina di Babbo Natale (sic!). Nemmeno le basi...

Egli è un sepolcro imbiancato e, lasciatemelo dire, un povero bischero.

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21 e 54.

La casa è immersa nel silenzio, nessun rumore nemmeno da fuori, solo il tic tac del pendolo increspa il nulla.

Il post natalizio potrebbe finire qui ma mi accorgo di non avere detto niente, ho scritto solo banalità.

domenica 24 dicembre 2023

Buon Natale a tutti, anche se Erode sta vincendo (per ora).

È bello scrivere in un blog che non legge nessuno, se hai voglia puoi dire quello che vuoi senza censurarti.

Buon Natale a tutti, anche se Erode sta vincendo (per ora).

* * *

È noto che se proibisci a un tizio di pregare il dio di sua preferenza smette di farlo, si rabbonisce e talvolta, ma questo non è sicuro, si converte al tuo.

A proposito, ieri ero distratto dal coro dei miei demoni e deve essermi sfuggito, mi dicono che qualcuno ha proposto l'obbligo, per legge, del presepe, suppongo lo voglio imporre nelle scuole e negli uffici statali (è una replica stagionale dell'obbligo del Crocifisso).

Credevo che non ci fosse più una religione di stato dai tempi del vecchio Craxi - do you remember 18 February 1984? - e non sapevo di vivere in una teocrazia (come in Iran ma più fine e mimetizzata).

Spero sia una bufala.

Qualcuno si strappa i vestiti per difendere la nostra tradizione. Vorrei ricordargli che il Babbo Natale che difende nasce da un'antica pubblicità della Coca Cola.

...e va bene, nessuno nasce “studiato”.

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Poco fa, per dieci secondi, mi sono sentito libero da uno dei miei demoni, uno molto longevo e aggressivo, ora devo mettere a tacere gli altri duecentotrentaquattro.

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Qualcuno dovrebbe avvertire quei ritardati dei leghisti che Giuseppe è il padre putativo.

Almeno le basi! Insomma, sapere di cosa parli.

* * *

Pausa poesia

...Perché il Male ed il Potere hanno un aspetto così tetro?

Dovrei anche rinunciare ad un po' di dignità,

Farmi umile e accettare che sia questa la realtà?

Il Potere è l'immondizia della storia degli umani

E anche se siamo soltanto due romantici rottami,

Sputeremo il cuore in faccia all'ingiustizia giorno e notte...”.

Francesco Guccini.

*

La pecorina di gesso,

sulla collina in cartone,

chiede umilmente permesso

ai Magi in adorazione.

Splende come acquamarina

il lago, freddo e un po’ tetro,

chiuso fra la borraccina,

verde illusione di vetro.

Lungi nel tempo, e vicino

nel sogno (pianto e mistero)

c’è accanto a Gesù Bambino,

un bue giallo, un ciuco nero.”.

Guido Gozzano.

sabato 23 dicembre 2023

Tre bagatelle in croce scritte l'antivigilia, giusto per scrivere qualcosa.

Oggi non ho voglia di guardare i quotidiani, sarà grave?

* * *

I GRANDI MISTERI DEL COSMO.

Come si spiega che un chitarrista insulso e senza arte come Eric Clapton ha avuto successo e una carriera di oltre cinquanta anni mentre Rory Gallagher, chitarrista dalla tecnica superiore, sincero, pieno di energia blues e che concedeva pochissimo alle mode restò di nicchia per tutta la vita e fu subito dimenticato dopo morto?


*

In Rete di Giuseppina Marcinnò, operaia sessantacinquenne morta schiacciata da una pressa mentre lavorava, si trova sono una foto tessera un po' sfuocata.

L'importante è che siamo pieni di immagini di quella tizia che, insieme al marito, fa beneficenza in favore di telecamera.

Viva il capitalismo del Terzo millennio, viva il migliore dei mondi possibili (non oso pensare al peggiore).

*

Servirebbe quel minimo di cultura, aver letto giusto quattro libri seri, per abbandonare gli influencer al loro nulla ma non la abbiamo, ormai siamo sprofondati in un abisso di ignoranza, completamente annichiliti.

venerdì 22 dicembre 2023

Cose viste e appunti da Facebook.

Farneticazioni all'alba, leggendo la rassegna stampa.

L'Etica della comunicazione, questa sconosciuta.


"SBIANCHETTANO NATALE

Cucù. Gesù non c'è più".

Libero ma serve specificarlo?

*

"I VESCOVI DI MEZZO MONDO SI RIBELLANO AL PAPA SUI GAY".


"Clandestino stupratore...". Stesso stile, stessa scuola, di "Donna uccisa da kosovaro".

La Verità e chi se no?

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Attenzione: caduta gonadi.

"MES in scena finita".

Il Tempo. Nemmeno alle elementari.

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La fiaccola della stupidità ha appiccato fuoco al mondo!

"MES-SINSCENA ELETTORALE".

"MESPACCO".

"GESÙ CUCÙ ALLA RECITA NON C'È PIÙ RELIGIONE".

L'Identità lascia senza parole.

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Anche il Riformista di Renzi:

"MESsinscena".


Cambiate mestiere!!! Questo non siete capaci a farlo.

* * *

Cose viste. Incontri e pedinamenti. 

Durante la passeggiata pomeridiana, obbligatoria perché rimanere a casa mi avrebbe indotto al suicidio, scendevo verso il centro lungo Via Mameli e ho incrociato, mentre risaliva verso la periferia, una Fiat 500c Belvedere - antica auto pre miracolo economico -.

Era ben conservata, senz'altro restaurata, tenuta benissimo. Papà, nel corso degli anni Cinquanta e fino agli inizi dei Sessanta, ne ebbe tre, le usava come auto da lavoro, ogni mattina andava a Genova al mercato del pesce. All'epoca non c'era l'autostrada, ogni mattina percorreva l'Aurelia, strada piena di curve e, se trafficata, pericolosa.

Ricordo bene quella macchinina sferragliante, con il motore anteriore, i finti pannelli laterali verniciati con un tono diverso dal colore del corpo della macchina, poteva avere le finestre posteriori oppure no, tipo camioncino. Per complicare le cose esisteva la 500c Giardiniera, era la stessa macchina ma con i pannelli laterali di legno lucido, era un'auto da passeggio domenicale per il popolo.


*
Questo è un pedinamento di qualche giorno fa, ho dimenticato di raccontarlo ieri e, visto che mi piace, lo inserisco qui oggi.
Dolce, molto dolce, la mamma musulmana che fotografava il figlio dentro alla slitta di Babbo Natale. Mi ha dato speranza per qualche attimo.
*
[...]
Anche oggi mi autocensuro per gli stessi motivi di ieri, nell'appunto "sbianchettato" racconto cose che non mi piace aver fatto, anche se i miei demoni mi spingono a farle. Non ci faccio una bella figura, quindi mi astengo dal renderle pubbliche.
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Dalle quattro e ventisette minuti della notte scorsa siamo in Inverno e domani è antivigilia.
Inutile rimpiangere i solstizi di qualche decennio fa, quando cercavo di vedere il sole all'alba, altrettanto inutile rimpiangere i Natali andati, quelli da bambino e ragazzino, quando anche l'aria era tiepida per il cuore e profumava di buono e di pace.
* * *
Sono solo bagatelle, scritte con la mano sinistra, lo dice anche il titolo del blog.

giovedì 21 dicembre 2023

Appunti dal mio diario digitale, da quello manoscritto e dal profilo Fb.

Forse tutto quello che sta accadendo, in Yemen, in Ucraina, nel Congo, nel Mediterraneo, nel Vicino Oriente e in tanti posti nemmeno presi in considerazione e ricordati non è altro che uno dei sogni dell'orrido dio demente Azathoth; egli dorme al centro dell'universo, cullato da suoni di flauti e di campanelle e sogna i suoi sogni malati. Se si risvegliasse distruggerebbe l'universo.

* * *

Cose viste. Incontri e pedinamenti. (I pedinamenti non ammettono che sono uno stalker, sono un riferimento al vecchio Zavattini).

Da qualche giorno ho preso l’abitudine di uscire a metà pomeriggio, nel momento in cui comincia a imbrunire, sulla via del ritorno vedo le lucine natalizie delle case dei terrazzi e dei balconi. Non mi piacciono molto, sono troppo rapide nei loro giuochi, io sono rimasto legato alle luci a intermittenza, quelle che si accendevano e spegnevano lentamente accompagnate dallo sfrigolio della resistenza interna alla spina. Era tutto, niente fantasmagorie, ma il senso di pace, di tepore familiare ti avvolgeva.

Le decorazioni luminose mi sembrano, ogni anno, sempre più tristi. Sarà la mia infelicità proiettata verso l’esterno?

*

La femmina in cerca di un compagno o, più probabile, di un amante e sesso facile, mi dice ‹‹buon Natale, se non ci vediamo più...›› e io le rispondo rapido e senza fermarmi che c’è tempo e ci incontreremo senz’altro. La colpa è mia, dopo anni di freddezza e saluti cortesi ma distaccati le ho attaccato bottone e ho dato corda alle sue farneticazioni. È abbastanza stupida, fosse almeno attraente.

*

[...]

Qui dovrebbe esserci un racconto troppo intimo e in cui non faccio bella figura. La scrittura social è scrittura esposta e sempre autocensurata.

*

In coda alla cassa del superette canticchio, a bocca chiusa come il coro della Butterfly, Good king Wenceslaus – in questi giorni la mia canzone natalizia preferita – e poi passo a un “piri piri piri pì” in sordina molto bassa, una signora indaffarata e frettolosa mi guarda malissimo, quasi fossi un senzatetto ubriaco di quelli che bivaccano e dormono nel vicino scalo merci della stazione.

Sono io che ho perso o proprio non conosco il nuovo senso moderno del Natale.

*

È più brutta la solitudine o una convivenza frustrante? Io ho sempre preferito restare solo, per tanti e non tutti sani motivi psicologici e materiali. Ora, da buon ipocondriaco anziano, la solitudine mi pesa e spaventa.

* * *

Come ogni giovedì, alle sei e un quarto passa per la prima volta la macchina lavastrade. Tra poco si replica.

* * *

Farneticazioni mattutine, leggendo le prime pagine dei quotidiani.

Assalto alla Cgil, condannati sette fascisti di Forza nuova.


Trump escluso dalle primarie de Colorado.


La prima pagina di Libero, as usual, fa vomitare. Suppongo che il resto non sia più appetibile e digeribille.


Scandalo!!!

"BERGOGLIO SI SCHIERA CON CASARINI", firma Fabio Amendolara per La Verità.

Avvertenza: fino da Genova 2001 ho considerato Casarini un fesso comune, un cascame fuori tempo massimo degli anni Settanta.


Allarmi!!!

"I presidi vogliono continuare a vietare i presepi", firma Paolo Del Debbio per La Verità.

Argomento un po' stazzonato dagli anni ma non si butta via niente, poi gli italiani sono così ignoranti e stupidi che vale tutto.


Il Tempo raschia il fondo del barile e dà due bastonate a Boldrini.

Lo dicevo io, Ferragni finisce come il marziano di Flaiano.


Pausa. Non c'entra nulla con la rassegna stampa.

I miei vicini hanno fatto uscire la cana Luna e si sono riaddormentati, lei è davanti alla porta e abbaia in modo lento e metodico. Ha quindici anni, deve gestire le energie.


Non ho visto, tranne le solite, grandi reazioni social all'assassinio di Samira, oggi spero di leggere qualcosa di più appassionato e interessante.


...ma la nuova Unità di Sansonetti si troverà nelle edicole? Se sì, in quali?


Secondo il manifesto "A Gaza i morti sono più di ventimila" ma è un quotidiano comunista, lo ammette lui stesso, pure un po' vetero.

* * *

Mortaretto finale, non so se Luigi Nono approverebbe.

AL GRAN SOLE CARICO D'AMORE.

Il solstizio d'Inverno sarà nella notte tra giovedi 21 e venerdì 22 Dicembre alle 4 e 27.

sabato 2 dicembre 2023

Ferie e restauri.

Mi prendo qualche giorno di ferie e chiudo per restauri, non sto bene e aspetto che mi passi il torcicollo.

domenica 26 novembre 2023

Appunti del fine settimana.


Dopo un rapido controllo mi sono reso conto che il dieci per cento dei miei contatti Fb sono morti nel giro di pochi anni, se qualcuno mi toglie il saluto e recita "terque quaterque testiculis tactis..." posso comprenderlo e non protesterò.


Quattro anni fa, Claudia comprò un tubero di peonia, non ha avuto il tempo di vederlo fiorire. 

La peonia è una pianta estremamente fragile e lenta, il primo anno sviluppò solo il fusto e le foglie, l'Estate dopo, ma ormai era tardi, aprì due fiori rosa bellissimi.


25 Novembre.

Io continuo a commemorarle a ogni anniversario ma, mi chiedo, chissà se tra le ragazze che oggi scenderanno in piazza qualcuna si ricorda delle Mariposas? Le tre sorelle Mirabal uccise a bastonate dai sicari del dittatore dominicano Trujillo.


Qualche giorno fa ho letto - fonte Ansa - che l'anno prossimo inizierà un altro processo per il rapimento e l'uccisione di Cristina Mazzotti.

Solo noi vecchi boomer irriducibili possiamo ricordarcela, la ragazza fu rapita nel giugno del 1975 e morì di stenti un paio di mesi dopo. Fu la prima donna rapita dalla  'ndrangheta.

Ricordo che la vicenda colpì molto la mia generazione, il Settantacinque fu, per tutto quello che successe, un vero spartiacque e, lasciatemi passare l'espressione, un disastroso anno di merda.


Se "la lettura attenta è fondamentale per scrivere meglio" i social sono luoghi da evitare nel modo più assoluto e severo.


Venerdì pomeriggio le azioni Leonardo hanno chiuso con un più settantanove per cento (79%) rispetto a inizio anno, qualche giorno prima erano a più ottantuno (questi lievi ribassi si chiamano prese di beneficio).

Due guerre belle in vista in un anno, tutto grasso che cola.


Secondo fonti non proprio fededegne, Libero il Giornale e La Verità, ieri le femministe si sono menate e minacciate tra loro, in più - scandalo! - hanno assaltato i Pro-vita.

I fogli appena citati gongolavano nel dare la notizia.

Ho visto anche una schifezza in prima pagina de il Fatto ma ora mi sfugge e non ho voglia di riaprire la schermata.


Stamani, visto che era presto per fare tardi, prima di passare all'Ekom ho fatto una passeggiata sul Lungomare e ho capito, ma già lo sospettavo da tempo, perché passo ventidue ventitré ore al giorno chiuso in casa. Non sopporto lo spettacolo dei miei sodali umani, mi fanno sentire un alieno e, qualche volta, un alienato. L'unica che mi ha strappato un sorriso è stata Penny, la figlia del libero amore tra un bassotto e una jack russell, giovane amica di Otto.

mercoledì 22 novembre 2023

Appunti prima dell'alba...

...sempre scritti con la mano sinistra e comunque assolutamente inutili.

1) Come si chiamava quella bimba inglese su cui abbiamo sproloquiato per una settimana abbondante?

Tra una settimana ci chiederemo: chi era quella ragazza ammazzata dall'ex? Come era successo?


2) Ho dato una scorsa rapida ai quotidiani, ahimè sono lo specchio della nostra irreversibile decadenza.


3) Nessun rumore nel quartiere, gli uccelletti non cantano ancora, solo il suono della saracinesca del bar squarcia per un attimo il silenzio.


4) Vorrei evidenziare il benaltrismo del titolo di prima pagina de La Verità:

"MACCHÈ PATRIARCATO, PENSATE ALLE BOLLETTE" (firma questa perla Paolo Del Debbio) ma mi chiedo se servirebbe a qualcosa.

***

Appunti di metà mattinata, proprio dopo aver finito i lavori di casa.

5) A proposito di culture dominanti.

Ve lo ricordate Amore mio aiutami, il film con Alberto Sordi e Monica Vitti?

Che ridere quella scena, anche bella lunga, quando lui prende a pugni la moglie innamorata di un altro. "Lo ami?", "Sì, che lo amo...", boom, un pugno. "Lo ami?", "Sì, che lo amo...", boom, un altro pugno... Fino a che lei dice "No, non lo amo più!". Le risate. Nella scena successiva lei, oltre a tutti gli altri segni, ha anche un collare di quelli per i traumi al collo.

Mi piace ricordare uno dei capolavori, restiamo sempre in campo cinefilo, di Lina Wertmüller - la regina degli stereotipi e delle macchiette -, Travolti da un insolito destino nell'azzurro mare d'agosto. La scena stupenda dove Giannini, terrunciello maschilista, prende a schiaffi e calci nel culo Mariangela Melato, sciura milanese ricca e viziata, e poi la stupra, lei gradisce talmente che dopo gli chiede di sodomizzarla.

Grande film.

Per non dire nulla di Bellissima, regia di Rossellini mica Quagliarulo, dove il marito di Anna Magnani la prende a schiaffi in pubblico (tanto c'era lo jus corrigendi).


6) Stendo, per carità umana, un velo pietoso su quei sottosviluppati mentali della Trap, che parlano a ragazzini adolescenti inconsapevoli, basici e ignoranti come capre.


7) Un aneddoto antico, lontano nel tempo e nello spazio. 1981, nei giorni del mio servizio militare: i commenti di un sottufficiale dei parà su Donatella Rettore che aveva "preso cazzi da negri e da cavalli". Combo insuperabile, miscela venefica di misoginia e razzismo.

***

Appunti immediatamente dopo cena.

8) Due stati per due popoli, chi ci crede più? A proposito si è capito che da almeno quaranta anni i governi di Israele mirano alla Cisgiordania, zona più vasta e più ricca di quella schifezzina di Gaza?


9) Sciarelli, un tempo giornalista seria e ora sul confine tra informazione e televisione spazzatura, ci fa ascoltare un audio in cui Giulia Cecchettin, la ragazza uccisa, parla del suo ex e delle sue paure.

È informazione o spettacolarizzazione del male e del dolore?

***

10) Mi accorgo di aver tralasciato l'argomento a cui tenevo di più, forse perché è quello più intimo e personale, quello più malinconico, quello che è più doloroso perché dovrei raccontare di un'ultima volta con Claudia.

Domattina, con calma e, spero, serenità ne farò un post a se.



martedì 21 novembre 2023

Appunti scritti con la mano sinistra. Se ci riuscite leggeteli fino alla fine perché mutano in corso d'opera.

Siamo sulla Rete, il regno del vuoto e del narcisismo, se riusciamo cerchiamo di evitare di tirarcela sempre da figli intelligenti di Kant, spacciando banalità tremende, livello Bacio Perugina, come nuovi passi verso la "Verità" e la soluzione del problema vita.


Appunti mattutini.

1) Ho finito i cioccolatini, devo ricordarmi di comprarli. Li prendo dall'Ekom, risparmio ma fanno schifo, oppure da La Riviera?

Deciso, faccio lo sborone, ieri ho visto che Patrizia ha in vetrina anche le Palle di Mozart, ne prendo un paio con un misto di Lindt e aggiungo qualche cremino Fiat e due Cuneesi, dall'Ekom compro una busta di boeri.

2) I Mozart li ho provati da Aida a Vienna con Claudia. Dicembre 2011, dodici anni fa, come corre il tempo! Non ricordo più come si chiamavano quei wafer speciali in quella confezione rosa molto elegante. A già, i Manner!

Incominciavo a essere ipocondriaco, ancora poca roba ma i sintomi c'erano tutti - d'altra parte a Maggio avevamo scoperto la malattia di Claudia -.

3) Stamani verso le sette ho calcolato quanto mancava per arrivare all'ora di andare a letto. Non è pigrizia, è depressione.

4) Tra un mese siamo in Inverno, devo ricordarmi di prendere il cacao in polvere da sciogliere nel latte al mattino (colazione per aiutare l'umore).

5) Trudy, forse, sente la mancanza del suo compagno di tutta la vita, si sdraia sul tappetino che Otto usava per aspettarmi quando uscivo (in corridoio proprio di fronte alla porta), cerca anche di imitarlo ma non le piace farsi prendere in braccio e abbracciare, mi lascia fare per un minuto e poi se ne va.

6) Nel pomeriggio poto l'alloro a palla per decorarlo come albero di Natale, lo preparo ogni anno ma non lo decoro mai. Meno male che il mio vicino confinante mette le luci sul suo ulivo e rallegra il pezzo di strada davanti alle nostre due case.

Ai tempi di Claudia mettevamo le lucette sulla siepe del gelsomino, dodici metri lungo tutto il cortile dalla porta di casa al cancello. Erano luci moderne, molto "psichedeliche" e troppo ossessive, non mi piacevano molto, non inducevano nessun senso di pace natalizia.

6 bis) - (Appunto pomeridiano) - I lavori in giardino, due ore in totale, si sono rivelati, al solito, devastanti. Non ho più né fisico, né resistenza per questo tipo di fatiche. Tra l'altro, potando gli allori, mi sono fatto male al mignolo della mano destra. Ora è gonfio e duole.

7) Ieri pomeriggio pensavo di andare a farmi una nuotata in mare davanti alla spiaggia degli archi a San Michele, guardavo in televisione la pubblicità di un fesso che si depilava per tuffarsi nell'acqua ghiacciata di un lago. La voglia di nuotare fuori stagione mi viene di solito verso Ottobre e progetto, senza poi farlo mai, di nuotare tutto l'Inverno, ma quest'anno è arrivata in ritardo.

Appunti serali.

8) Quante parole inutili sui social, scritte seduti sui nostri comodi divani. Da giorni gli argomenti principali sono due, inutile che dica quali, chissà tra un mese o poco più di cosa blatereremo?

8 bis) È un bis proprio per metterlo bene in evidenza. La chiacchiera sui social è assolutamente inutile, non cambia le situazioni, non prepara il cambiamento, non innesta nessuna rivoluzione.

9) Vorrei ricordare a quelli che negano l'esistenza della cultura patriarcale che nel nostro paese, fino alla metà degli anni Cinquanta  (1956) esisteva lo jus corrigendi.

9 bis) Fino al 1958, sempre nel nostro paese lo stato metteva a disposizione dei maschi, previo pagamento, corpi femminili da usare. Questo accadeva in comode case dette "casini" o "bordelli".

9 ter) Per legge, fino al 1975 con l'approvazione del nuovo diritto di famiglia, l'uomo era il capo di casa.

quatēr) Nel 1981 erano ancora in vigore le leggi sul delitto d'onore e sul matrimonio riparatore. In parole povere, se ti rodevano le corna sulla fronte o tua mamma e tua sorella erano "poco serie" le potevi ammazzare con molte attenuanti. Se dopo aver stuprato una donna la convincevi a sposarti ti scapolavi la galera. Per non dire nulla sui vergognosi processi per stupro.

Lo stupro fu, sempre nel nostro bel paese, delitto contro la morale pubblica e non contro la persona fino al 1996.

10) Visto che non esiste l'educazione sessuale nelle scuole, i giovani si acculturano guardando i video porno nei siti Internet.

Vorrei fare notare che il porno non è più quello di quando ero ragazzino io, cioè filmati di sesso ridotto a "ginnastica", girati con grande uso di primissimi piani e dettagli. Il porno contemporaneo è violentissimo verso il corpo femminile, basta guardarne, se avete stomaco, qualche minuto per capirlo.

***

Naturalmente, come ho scritto all'inizio e al punto 8 bis di questo interminabile sbrodolamento, anche il mio post è assolutamente inutile.

venerdì 17 novembre 2023

Venerdì 17...

Non sono superstizioso, non credo alla fortuna e nemmeno al destino, come potrei? A ogni modo, oggi è venerdì 17 e, per buon peso, siamo nel mese dei morti, sono uscito rapido per le due solite commissioni mattutine e nel pomeriggio, per non correre rischi inutili, non ho messo proprio il muso fuori casa.

Il problema è che mi sono addormentato sul divano verso le due del pomeriggio, ascoltavo musica mia e i miei droni elettronici sono molto noiosi, mi sono risvegliato ben dopo le quattro. Oltre all'indolenzimento fisico dovuto alla posizione scomoda, sentivo un gelo interno preoccupante, sarà così l'istante prima della morte?

Per rianimarmi ho dovuto bere un tazzone di latte e orzo bollente, corretto con cacao amaro.




giovedì 16 novembre 2023

Io mi precetterei!

Martedì o forse mercoledì, pomeriggio e sera.


Oggi l’accidia morde forte, azzanna nel profondo dell’anima. Tra le altre cose mi sono addormentato sul divano, solo un’oretta niente di speciale ma mi sono risvegliato con un grande senso di freddo. Il patetico tentativo di caffè all’americana non mi ha rianimato più di tanto.

Passo le ore che mi separano dalla cena ascoltando un disco di Marja Ahti, una musicista sperimentale finlandese, poco fa il suono allungato all’inverosimile, suppongo con mezzi elettronici, piazzato proprio all’inizio di un suo pezzo ha attirato la mia attenzione per una ventina di secondi, poi il tutto si è trasformato in un lento e noioso collage di registrazioni simil musique concrète - roba già sentita decine e decine di volte negli ultimi settanta anni -.

[...]

Mi sono perso, non volevo scrivere di musica ma l’argomento, al solito, mi ha preso la mano...

...a già, ora ricordo.

Lo scopo era di avvertire i miei quattro lettori che l’accidia mi toglie la voglia di fare.

Fannullone e pigro! Io mi precetterei.



mercoledì 15 novembre 2023

Questo post ne sostituisce un altro non ancora completato.

...e a un tratto ho voglia di sentire Meddle dei Pink Floyd, la prima volta lo ascoltai, probabilmente con una minuscola radiolina Philips, nell'Autunno del 1971 nella sala biliardi del bar di un gay mimetizzato.



Post appena abbozzato o, peggio, abortito.

Note scritte ascoltando in sequenza la Sinfonia n°3, Liturgica, di Arthur Honegger e la Sinfonia da Requiem di Benjamin Britten. Due sinfonie quasi coeve, divise da soli cinque anni e da una guerra così distruttiva da convincere i sopravvissuti della possibilità di concepire e mettere in pratica il progetto dello sterminio totale di un intero popolo e dell’estinzione completa dell’umanità (per capirci meglio: Auschwitz e Hiroshima).

*

Il boicottaggio dei prodotti di un paese mi sembra una cosa inutile e stupida, ancora peggio è l'embargo a un paese “nemico”, inutile stupido e crudele perché colpisce gli incolpevoli e non di certo chi ha voluto la guerra.

*

Leggo pochissimo, quasi non leggo più e questo mi preoccupa molto. Da Agosto ho letto tre romanzi e nessun saggio serio, quel giallo ambientato a Parma con la periodizzazione sbagliata che rendeva i personaggi tutti ultrasessantenni o, addirittura, quasi centenari, il bel libro memoria famigliare di Maria Grazia Calandrone e il deludente Bocca del lupo di Remigio Zena Non capisco questa caduta di voglia e interesse, quasi non mi importasse più nulla di nulla e aspettassi solo di arrivare al capolinea.

[...]

lunedì 13 novembre 2023

Gilberto Guizzato, Corradino Mineo e Raniero La Valle lo spiegano meglio.

Gilberto Guizzato

MI SONO FATTO QUESTA IDEA.

Che l'ultradestra religiosa israeliana, consapevole del fatto che Netanyahu era agli sgoccioli e che con tutta probabilità nuove elezioni avrebbero determinato nuovi rapporti di forza dentro la Knesset, con la nascita di un nuovo governo da cui sarebbe stata esclusa, abbia deciso di giocarsi il tutto per tutto sfruttando la comprensibile onda emotiva di massa che ha sconvolto il mondo ebraico il 7 ottobre con il massacro perpetrato dai  miliziani integralisti islamici di Hamas.

Ricattando lo stesso Netanyahu, passibile di processi multipli per corruzione, lo hanno costretto a una furibonda guerra (che rischia di essere suicida per Israele e per tutto l'ebraismo) per dare attuazione, in extremis, prima della caduta del governo di estrema destra, al fanatico sogno neomessianico del "grande Israele" esteso fino ai confini del mitico regno di Davide e Salomone, che gli stessi storici e archeologi laici di Israele hanno dimostrato non essere mai esistito.

Una guerra dunque tesa all'annientamento non solo di Hamas ma della stessa presenza arabo/cristiana palestinese nella striscia di Gaza: non è mistero che il progetto della destra israeliana sia la pulizia etnica di questo territorio e l'occupazione ebraica stabile di Israele con espulsione dei non ebrei.

Che il "grande Israele" messianico sia il sogno della estrema destra religiosa ebraica è confermato dall'espansione progressiva e mai fermata da Netanyahu dei coloni Israeliani in Cisgiordania e nel Golan, dove impunemente spadroneggiano da almeno vent'anni.

Sì, questa è, nella sua vera sostanza, una guerra "religiosa", speculare a quella condotta dagli islamisti palestinesi, che vogliono cancellare Israele, spalleggiati in questo dall'Iran degli Ayatollah.

Una guerra che può essere solo contenuta dalle diplomazie internazionali, perché gli integralismi etnico-religiosi non si fermano davanti a nulla.

Del resto sappiamo bene che se anche in questi mesi Hamas sarà decapitata dalle bombe e dai tank di Israele, rinascerà con nuovi capi e nuovi miliziani reclutandoli fra le centinaia di giovani e bambini palestinesi che, a causa di questa immane carneficina oggi in corso, già stanno introiettando un odio implacabile per Israele che durerà per altre generazioni.

La storia eterna di Davide e Golia (nell'immagine di Caravaggio), questa volta a parti invertite. 

Una guerra che dunque non avrà mai fine fino a quando, dentro e fuori Israele, non saranno l'opinione pubblica e i partiti laici a prevalere sui fanatismi religiosi di entrambe le parti che si odiano a morte. Ci vorranno, forse, decenni, o un intero secolo.


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Corradino Mineo

Netanyahu è alla frutta. Dice no all'Onu e alla tregua, ma annuncia che l'esercito non sparerà per 4 ore al giorno ai palestinesi che fuggono da Gaza verso sud. Ieri un blitz a Jenin,  Cisgiordania, ha fatto altri 14 morti. La polizia arresta esponenti palestinesi, prima di tutto se manifestano per la pace. Ma una manifestazione di Israeliani e di parenti degli ostaggi ha accerchiato la casa di Netanyahu e ha provato ad entrare.

"Il tempo di Israele a Gaza sta per scadere", dicono generali e politici americani. New York Times riporta la notizia. E Brown, uno dei responsabili dello Stato maggiore, avverte che per ogni altra vittima civile si rischia di veder nascere un altro miliziano di Hamas. Mossad e CIA stanno trattando -con chi se non con Hamas?- per la liberazione degli ostaggi E preoccupa il ritorno dell'antisemitismo nel mondo. L'università di Harvard ha promesso di prendere delle misure. Anche contro l'islamofobia. 

Ma tutto ciò è politica, contesto, notizia che serve per capire cosa potrebbe succedere. Resta il massacro degli abitanti di Gaza. Haaretz conta 10.800 vittime. Più quasi 200 ammazzati a Gerusalemme e dintorni. L'assedio, che è di per sé un crimine, riduce i sopravvissuti allo stremo. Ieri Piazza Pulita ha diffuso un bellissimo servizio da Gaza con ragazzi e bambini che fanno tutto sulla spiaggia, si lavano -non c'è acqua nei centri per i rifugiati-, fanno i bisogni, provano a mangiare qualcosa. Quando finirà?


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Raniero La Valle

Per un nuovo Israele

Per comprendere tutte le dinamiche che concorrono a determinare la tragedia in corso a Gaza, bisogna ricordare che lo Stato di Israele non è uno Stato come tutti gli altri, sicché i suoi atti e le loro motivazioni non sono paragonabili a quelli di qualsiasi altro Stato; di conseguenza i discorsi e i giudizi politici che li concernono sono spesso carenti, non informativi e privi di rapporto con la realtà effettuale. 

La differenza consiste nel fatto che lo Stato di Israele è per origine e per scelta uno Stato etnico. Quanto all’origine, com’è noto essa sta nello scempio della Shoà e nello sgomento che ne è ricaduto sull’intero popolo ebreo e sulla stessa comunità internazionale che attraverso l’ONU ne ha stabilito la fondazione. Quanto alla scelta essa sta in una serie di atti successivi, il primo dei quali, come ha narrato uno dei protagonisti, Jacob Taubes, fu nel 1947 la decisione di non procedere alla stesura di una Costituzione, perché la legge fondamentale era da considerarsi la Legge biblica, e al di là delle  norme laiche che lo Stato si sarebbe dato, gli istituti fondamentali come il matrimonio, il ripudio, la proprietà, dovevano essere forgiati dalla legge halachica, che è una derivazione normativa della Torah ebraica. Si può citare poi un tentativo del governo Netaniahu nel 2010  di inserire nella legge sulla cittadinanza una norma che obbligava ogni nuovo cittadino israeliano a prestare giuramento a Israele “Stato ebraico e democratico”; facendo così dell’ebraicità un carattere dello Stato tutelato da un giuramento; e si può ricordare come tutto ciò sia confluito il 19 luglio 2018. (primo ministro Netanyahu) in una legge di rango costituzionale, approvata di misura dalla Knesset con 62 voti favorevoli e 55 contrari, in cui lo Stato di Israele era definito come lo “Stato nazione del Popolo Ebraico”, e si sanciva che “La Terra di Israele è la patria storica del popolo ebraico, in cui lo Stato di Israele si è insediato”, che “Lo Stato di Israele è la patria nazionale del popolo ebraico, in cui esercita il suo diritto naturale, culturale, religioso e storico all’autodeterminazione”  e che “Il diritto di esercitare l’autodeterminazione nazionale nello Stato di Israele è esclusivamente per il popolo ebraico”.  

Questa immedesimazione di religione e Stato non è stata senza conseguenze militari e politiche: nel 2008, per una precedente operazione militare speciale contro Gaza, cosiddetta “Piombo fuso”, si dovette chiedere l’autorizzazione dei rabbini per cominciarla nel giorno di sabato, il 27 dicembre; e nel maggio 2010 per l’attacco degli incursori israeliani alla flottiglia pacifista (10 morti), che per portarvi aiuti umanitari voleva rompere il blocco di Gaza da cui Israele si era ritirato, la legittimazione per l’abbordaggio in acque internazionali fu che quella era comunque terra d’Israele.

Nel momento di una crisi suprema come quella attuale questa identificazione tra ebraismo e Stato produce tre tragedie per tutti e tre angosce per noi. La prima è quella del reciproco terrorismo di Gaza, che assimila la violenza della jihad islamica di Hamas a quella dello Tsahal israeliano e minaccia la definitiva espulsione dei palestinesi. La seconda è quella dello Stato di Israele che così spezza la società israeliana, fino alle piazze in rivolta e al “j’accuse” degli ostaggi e delle loro famiglie, perde la solidarietà di gran parte del mondo, irrita perfino gli Stati Uniti e si espone a una sfida mortale con i suoi nemici da cui potrebbe uscire dilaniato. La terza è quella dell’ebraismo, che si trova schiacciato sull’ermeneutica fondamentalista di una retribuzione incondizionata e violenta voluta dal Dio dell’Alleanza, che altera la Bibbia e rilancia l’antisemitismo perverso rimasto latente dopo il nazismo, come in Francia e perfino in Italia e in molti altri Paesi.

Si capisce allora perché, mentre è sacrosanto il diritto del popolo ebreo di difendersi e di essere difeso contro i demoni della distruzione, una gran parte delle guide religiose e dei sapienti d’Israele era contraria a una forzatura politica del messianismo e alla istituzione di uno Stato; si temeva una catastrofe e venivano invocati i “tre giuramenti” che secondo il Midrash e il Talmud Dio avrebbe fatto fare al popolo ebreo tra cui quello di “non salire sul muro” dell’esilio e di “non forzare la fine” (se ne trova la documentazione completa nell’opera di Aviezer Ravitzky, premio Israele per la ricerca filosofica, “La fine svelata e lo Stato degli Ebrei”).  Obiezione spazzata via dalla Shoà.

Dunque non c’è un’alternativa per la convivenza e una speranza di pace in Medio Oriente? Sì, ci sono, e passano attraverso una trasformazione dello Stato in una vera democrazia del Medio Oriente e una conversione religiosa: nella stessa tradizione ebraica c’è una lettura del giudaismo realizzato che sarebbe una meraviglia per il mondo intero.

Un simile cambiamento si è già avuto del resto in molti altri Stati e religioni. A cominciare dal nostro “regime di cristianità”.

domenica 12 novembre 2023

Dal mio diario digitale notturno.

Domenica 12 Novembre 2023, trentadue minuti dopo mezzanotte.

Il paesello dove abito è ben strano, due dei tre negozi di libri – non ho cuore di definirli librerie – non vendono il nuovo romanzo di Raffaella Romagnolo, uscito ormai ad Agosto (da  quello che ho capito non lo hanno mai ordinato), l’autrice non è proprio una sconosciuta, infatti qualche anno fa era nelle “semifinali” del premio Strega ed è pubblicata da Mondadori, non dalla Quagliarulo editrice.

Per buon peso, ieri ho dovuto spiegare alla mia giornalaia di riferimento, che cos’è e che cos’era AlterLinus (*), a un certo punto volevo parlarle anche di Oreste Del Buono, di Alter alter e del supplemento L'Uno ma per fortuna me lo sono risparmiato.


* Errore mio, pare sia venduto di preferenza in libreria (aggiunta delle 17 e 31).

venerdì 10 novembre 2023

Confessione quasi pubblica.

Questa è la trascrizione, forse un po' limata di uno scambio Messenger.

Mi dice "preferisco il silenzio".

Io rispondo "Anche il "la chiamata dei puniti" non è male (se non hai fatto il servizio militare, la battuta non la puoi capire).

Io non "sono una forza del passato", sono solo un finto pagliaccio che burla per non rivelare la sua resa, senza però omologarsi, e la sua infelicità da "cane senza padrone". Nota, ti prego, che cito Pier Paolo Pasolini e un vecchio film di Totò alle otto del mattino.

Tra poco saluterò le bariste del mio bar pasticceria di riferimento con una citazione proustiana e so per certo che non verrà capita.

Passerò, come ho detto sopra per, finto, pagliaccio.



giovedì 9 novembre 2023

Alessandro Gilioli lo spiega meglio.

"Allora

Mamma mia

Scusate

Antisemitismo è il razzismo verso gli ebrei; non è un'opinione, è razzismo.

Antisionismo è l'idea che gli ebrei abbiano fatto male, da Herzl in poi, a voler tornare in Palestina quasi duemila anni dopo la distruzione del Tempio. È un'opinione legittima e discutibile (e discussa anche nel mondo ebraico).

Essere contro il governo di Israele e le sue politiche è una terza cosa ancora, e stento a immaginare come si possa essere favorevoli.

Quindi (e scusate ancora la banalità):

si tratta di tre cose totalmente diverse tra loro.

Ed è l'ABC di ogni confronto sul tema.

Baci".



mercoledì 8 novembre 2023

Venticinque e venticinque gocce di Valium al giorno.

Lunedì 6 Novembre 2023, 7 e 57.

All'improvviso, mentre ascolto musica inutile per fare l'ora di scendere verso il centro, mi accorgo che non c'è nessuno scopo e mi sono stufato di tutto.

Venticinque gocce di Valium.

Tra poco mi lavo e poi esco, visto che il mio bar pasticceria di riferimento è chiuso per turno vado dal baretto delle ragazze sul Lungomare, quello vicino ai "cavallini"; le carrozze per turisti e i biroccini non ci sono più da decenni ma il nome è rimasto.

Il baretto delle ragazze è chiuso per ferie, prenderò l'orzo macchiato caldo dalle sorelle Bocchia nel Carrugio principale.

Vado a fare la spesa dall'Ekom. La cassiera simpatica, quella che traumatizzai dicendole che vivo dentro a una tranquilla disperazione, non c'è più, avrà cambiato lavoro o le sarà scaduto il contratto.

Torno a casa, pranzo velocemente e poi tento di non addormentarmi sul divano, rimando tutto quello che dovrei fare a un prossimo domani. Nel frattempo si è fatta sera, non ceno, ascolto musica senza passione fino a mezzanotte.

Venticinque gocce di Valium e poi vado a letto. Domani si replica.

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Martedì 7 Novembre, 9 e 38.

Ieri sera mi preparavo la cena e pensavo, la memoria mandava immagini, agli ultimi istanti e alle ultime parole di mia madre, di mio padre e di Claudia. Tutti e tre morti, in maniera differente, di cancro. Verso le ventuno ho scritto una lunga mail di affetto e di incoraggiamento alla mia amica operata per un carcinoma, che aspetta impaurita di incominciare i cicli della chemio. Ha una bimba molto piccola. A mezzanotte, proprio prima di andare a letto, mi chiedevo se avrei potuto fare ancora un tentativo per il bassotto, magari un'altra bomba di medicinali come il giorno prima, intanto vedevo le sue dieci crisi convulsive dell'ultima notte e ricordavo come l'ho tenuto abbracciato, ormai era già inerte, mentre lo portavo dalla veterinaria...

...poi qualcuno mi chiede come mai prendo così tanto Valium.

P,S.

Ho letto il bugiardino del mio antidepressivo, come effetto collaterale può indurre depressione.

martedì 7 novembre 2023

Alessandro Gilioli lo spiega meglio.

È un post Fb di un anno fa e la guerra è un'altra ma, in fondo, tutte le guerre fanno schifo allo stesso modo.


"Qualche guerra l'ho vista anch'io, purtroppo.

So come ci si sente: si sta, inevitabilmente, del tutto dalla parte di quelli tra cui ci si trova, con cui si divide il pane, la paura, il dolore. 

Non per la propaganda - siamo grandi, e abbastanza sgamati, dai - ma perché si vedono (solo) gli orrori commessi dalla parte opposta. I bambini morti, gli amputati, le lacrime, le vedove, gli orfani, il dolore, l'acqua sporca che viene contesa perché altra non ce n'è.

Viene naturale - e in fondo è anche giusto - pensare che non sia possibile nessuna pace e nessuna tregua senza che i mostri dell'altra parte siano sconfitti, puniti, uccisi, disintegrati. La rabbia che si prova è umana.

Io in questi mesi l'ho visto chiaramente tra persone che stimo e che testimoniano e raccontano questa guerra. Dalla nostra ma anche dall'altra parte, quella di là della linea di contatto. La mostrificazione e disumanizzazione del nemico - quindi l'ostilità a trattare - è quasi inevitabile. 

Che poi è vero: la guerra rende mostri. Disumanizza. O forse fa venire fuori il peggio del nostro essere umani, perché anche il sadismo, la violenza e la sete di sangue sono parte del nostro essere umani, purtroppo.

Difficilmente, anche per questo, poi una guerra  - con i suoi orrori - può finire nelle coscienze e per la spinta di chi ne ha visto e vissuto gli orrori. Perché è come demandare una sentenza di omicidio ai genitori o ai figli di chi è stato ucciso. Il coinvolgimento emotivo: così bello, così giusto, ma così  d'ostacolo nel cercare una soluzione.

Immagino che questo post sia pochissimo popolare, per il suo crudo realismo. E ho avuto un po' anche un po' di paura a scriverlo, perché in fondo tutti cerchiamo un po' di consenso nella vita, e perché è sempre pronta - e assai di moda - l'accusa di "stare con Putin". Che mi fa schifo da vent'anni, contro cui sono sceso in piazza dopo l'omicidio Politovskaya (eravamo in pochi, pochissimi, quel giorno a Roma) e verso il quale più che mai provo grottesco disgusto, alfiere com'è di militarismo, nazionalismo, aggressione, autocrazia, negazione dei diritti, omofobia e il peggiore capitalismo oligarchico.".

lunedì 6 novembre 2023

Onibaba.

Durante la mattinata, giusto per ammazzare la noia prima che lei ammazzasse me, ho guardato Onibaba (titolo italiano: Le assassine) di Kaneto Shindō, un film del 1964. Niente a vedere con la leggenda della donna demone Onibaba, quella che uccide le donne gravide e ruba i feti, qui la storia è più semplice anche se non meno truce. Due donne, suocera e nuora, uccidono durante una guerra non ben identificata i soldati sbandati che passano vicino alla loro casa. La giovane trova anche modo di scapricciarsi e appagare le proprie voglie con qualche soldato, scatenando le gelosie della suocera. Finale tragico come c'era da aspettarsi. Non lo inserirò nella lista dei miei cento film preferiti.

Ho trovato una copia della pellicola in lingua originale e con sottotitoli in indonesiano, la situazione è risultata goduriosa, mi sembrava di essere tornato ai tempi avventurosi e torridi dei cineclub anni Settanta.