venerdì 12 gennaio 2024

Poesia 6 - Flavio Malaspina.

Sono nato


Sono nato alla Cagnola

case popolari

dove Milano era come tutte le periferie

una dissodata prateria mobile.

Falsificazioni di case

bocciofile e circoli fumosi.

Mangiavo ghiaccioli al limone con venti lire di gelato alla crema spalmato sul ghiaccio

e mio padre vinceva qualche spicciolo al Totip.

Il cortile era di volta in volta il Maracanã o la Belga Waterloo e noi magici Pelè od eroici Dragoni.

Sono nato laggiù in fondo dove la 91 fermava all’edicola e mio padre mi comprava la “striscia di Tex”.

Là dove il tram numero 12 faceva capolinea e il “manetta” si fumava una sigaretta in pace.

Sono nato vicino alla Bovisa

a pochi passi da Villapizzone

là dove un cavalcavia ti portava a Quarto Oggiaro anche terra di spaccio e malviventi.

Sono cresciuto con i pantaloni corti

inverno ed estate

croste alle ginocchia

pane e salame

“Ce-l’hai”e “sparviero”.

La domenica mezzogiorno pasta e brasato alla sera tortelli in brodo e lesso. 

Le Serie erano gli Sceneggiati e noi tutti di fronte ad un bianco nero spettrale tremavamo alla vista del Fantasma del Louvre.

Sono nato e cresciuto in via Grigna dove le sere d’estate si passavano in cortile grandi e piccoli ad ascoltare le storie di paura raccontate dagli anziani.

D’inverno sui pianerottoli delle scale a giocare a carte 

la posta giornaletti di guerra.

Sono cresciuto vicino a piazza Prealpi dove c’era il Circolo dei “Combattenti” tutto tappezzato di bandiere rosse e foto di eroi partigiani, memorabili partite a carte dei vecchi del posto e frizzantino con le patatine.

Sono cresciuto e d’inverno ho messo l’Eskimo! E i jeans con le toppe sulle ginocchia come la foto di Neal Young  dentro “After the gold rush”. Ho camminato in corteo

corso in corteo

e spesso fuggito in corteo.

Sono cresciuto in un quartiere dove la solidarietà era la normalità e dove nessuno era mai solo

gli orti di fronte alle case erano di tutti e tutti li curavano e ne facevano uso.

Sono nato in un posto dove la “povertà” non era vergogna ma spinta per reagire e andare a farsi la doccia ai bagni pubblici non era sinonimo di “miseria” ma solo un’opportunità.

Sono nato alla Cagnola

case popolari

dove Milano era come tutte le periferie

una dissodata prateria mobile.

Falsificazioni di case

bocciofile e circoli fumosi.

Oggi non è più così ma tutte le volte che ci passo mi sembra ancora di sentire la voce di mia madre che mi chiama per cena.


Flavio Malaspina. 

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