venerdì 25 ottobre 2019

Caporetto

Alle due del mattino di centodue anni fa, 24 ottobre 1917, iniziava la battaglia di Caporetto che, di lì a poco, diventerà la "Rotta di Caporetto".

Nonno Nicolò G******a fu fatto prigioniero durante la ritirata, non so se finì a Sigmundsherberg o direttamente in Germania (visto che l'Austria non riusciva più a gestire i prigionieri); dovrei chiedere informazioni all'archivio storico del ministero della difesa.
Lui raccontava che, a un certo punto, per stanchezza si era fermato e fatto catturare, della prigionia non raccontò altro.

Nella mitologia famigliare, nonno Giovanni M*****i era un anarchico individualista e le leggende narrano che fosse disertore; io tendo a credere, ma è solo una percezione personale, che si fosse sbandato durante la ritirata.
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La Storia orale (fonti: mio padre e le due sorelle Amelia e Tina) dà materiali da trattare con attenzione. Nella Storia orale i documenti sono persone e sono fonti che mutano nel corso del tempo (memoria che falla, mutamento di prospettiva e nel giudizio del valore e dell'importanza di ciò che è accaduto. eccetera); anche i documenti cartacei d'archivio sono soggetti alle ingiurie del tempo e alla critica dei parassiti o dei ratti ma quello che riportano non cambia, può solo deteriorarsi il supporto; a patto di non voler parlare delle falsificazioni, l'esempio più eclatante avviene nei documenti fotografici o nei video (pensiamo alle foto sovietiche, che mutavano a seconda della carriera o della disgrazia dei fotografati).
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Avvertenza. Tutta la pappardella che ho scritto sopra è da prendere con le molle, la ho scritta mentre il bassotto abbaiava come un ossesso e si agitava, per tutta casa, come un indemoniato. In realtà non riuscivo ad ascoltare il mio pensiero e ho scritto a "tastoni".

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