Alle due del mattino
di centodue anni fa, 24 ottobre 1917, iniziava la battaglia di Caporetto che,
di lì a poco, diventerà la "Rotta di Caporetto".
Nonno Nicolò G******a
fu fatto prigioniero durante la ritirata, non so se finì a Sigmundsherberg o
direttamente in Germania (visto che l'Austria non riusciva più a gestire i
prigionieri); dovrei chiedere informazioni all'archivio storico del ministero
della difesa.
Lui raccontava che, a
un certo punto, per stanchezza si era fermato e fatto catturare, della
prigionia non raccontò altro.
Nella mitologia
famigliare, nonno Giovanni M*****i era un anarchico individualista e le
leggende narrano che fosse disertore; io tendo a credere, ma è solo una
percezione personale, che si fosse sbandato durante la ritirata.
*
La Storia orale
(fonti: mio padre e le due sorelle Amelia e Tina) dà materiali da trattare con
attenzione. Nella Storia orale i documenti sono persone e sono fonti che mutano nel corso del
tempo (memoria che falla, mutamento di prospettiva e nel giudizio del valore e
dell'importanza di ciò che è accaduto. eccetera); anche i documenti cartacei
d'archivio sono soggetti alle ingiurie del tempo e alla critica dei parassiti o
dei ratti ma quello che riportano non cambia, può solo deteriorarsi il
supporto; a patto di non voler parlare delle falsificazioni, l'esempio più
eclatante avviene nei documenti fotografici o nei video (pensiamo alle foto
sovietiche, che mutavano a seconda della carriera o della disgrazia dei
fotografati).
*
Avvertenza. Tutta la pappardella che ho scritto sopra è da prendere con le molle, la ho
scritta mentre il bassotto abbaiava come un ossesso e si agitava, per tutta
casa, come un indemoniato. In realtà non riuscivo ad ascoltare il mio pensiero
e ho scritto a "tastoni".
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