Parlo molto, è vero,
devo ammetterlo. Il bello, acre e doloroso, è che parlo molto di cose che non
mi interessano e di quello che mi interessa non parlo mai. Taccio per pudore,
vergogna o senso di inadeguatezza, taccio perché parlare e confessarmi sarebbe
inutile e troppo doloroso, taccio perché non saprei come spiegare, come
giustificare.
Quindi parlo, parlo
molto, continuo a parlare di cose di cui non mi importa nulla e che non servono a lenire il mio male.
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