mercoledì 22 luglio 2020

Abbiamo resistito fino ad ora, adesso arriverà mica la macaia?

Guardo molto prima dell'alba la rassegna stampa, spero di evitare certi fogliacci ripugnanti.

Oggi La Verità è inaccostabile, si rischia qualche infezione.

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Nel silenzio sospeso, al termine della notte, la tosse grassa di una nottambula sullo sfondo del rumore di un treno.

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Durante l'ultima settimana, sei morti sul lavoro. Uno al giorno.

Per almeno un paio di giorni si parlerà degli operai, poi passata la festa, gabbato lo santo.

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Il pugilato al tempo del Corona: manager, arbitro, secondi, cutmen, medico, tutti con la mascherina e i due pugili, volgare carne da macello, se le suonano di santa ragione alla vecchia maniera.

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Un mio contatto Fb, persona molto più saggia di me, si chiede qual è la differenza tra Ferragni che visita gli Uffizi e Benigni che banalizza Dante in televisione.

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Om di Zoltán Jeney, musica elettronica comunista registrata poco prima della caduta della Cortina di ferro. Zoltán Jeney utilizza il sintetizzatore Rsf Kobol, una cosa commercializzata come la risposta francese al Minimoog qui usata come un sequencer molto elementare per supportare una linea melodica altrettanto elementare. L'impressione è di una musica elettronica molto di retroguardia - come un gregario che si sfila dal gruppo salendo verso lo Stelvio -, nonostante il disco risalga alla seconda metà degli Ottanta il sapore dei suoni è decisamente vintage.

Chi vuole ascoltare questa musica, secondo me dovrebbe essere riservata solo ai musicofili estremisti, la può scaricare dal sito "Die or D.I.Y.?".

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