mercoledì 22 luglio 2020
Abbiamo resistito fino ad ora, adesso arriverà mica la macaia?
Guardo
molto prima dell'alba la rassegna stampa, spero di evitare certi fogliacci
ripugnanti.
Oggi
La Verità è inaccostabile, si rischia qualche infezione.
*
Nel
silenzio sospeso, al termine della notte, la tosse grassa di una nottambula
sullo sfondo del rumore di un treno.
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Durante
l'ultima settimana, sei morti sul lavoro. Uno al giorno.
Per
almeno un paio di giorni si parlerà degli operai, poi passata la festa, gabbato
lo santo.
***
Il
pugilato al tempo del Corona: manager, arbitro, secondi, cutmen, medico, tutti
con la mascherina e i due pugili, volgare carne da macello, se le suonano di
santa ragione alla vecchia maniera.
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Un
mio contatto Fb, persona molto più saggia di me, si chiede qual è la differenza
tra Ferragni che visita gli Uffizi e Benigni che banalizza Dante in
televisione.
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Om
di Zoltán Jeney, musica elettronica comunista registrata poco prima della
caduta della Cortina di ferro. Zoltán Jeney utilizza il sintetizzatore Rsf
Kobol, una cosa commercializzata come la risposta francese al Minimoog qui
usata come un sequencer molto elementare per supportare una linea melodica
altrettanto elementare. L'impressione è di una musica elettronica molto di
retroguardia - come un gregario che si sfila dal gruppo salendo verso lo
Stelvio -, nonostante il disco risalga alla seconda metà degli Ottanta il
sapore dei suoni è decisamente vintage.
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