mercoledì 22 luglio 2020

Suggestioni, ricordi, domande e dubbi, tutta colpa della macaia.

Una persona dalle tette prominenti e con il pene ben eretto e funzionante come si può definire? Travestito? Transessuale? Transgender? Chiedo per un amico che ha studiato dalle suore.

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Leggo dalla pagina Fb di HuffPost Italia:

"Achille Lauro parla del suo successo"

"Dormivo su un materasso per terra. Ora scelgo in che stanza passare la notte e con chi.

Tutto qui, per queste caricature vuote il successo nella vita è scegliere dove e con chi passare la notte. Il nulla, solo il nulla che atterrisce!

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Poco fa, su suggestione del sito Orrore a 33 giri, guardavo un video musicale del Divino Otelma, la cosa contribuiva ad aumentare la consueta desolazione del mio risveglio. Ascoltavo e, senza speranza di trovare la risposta, mi chiedevo: cosa si fa pur di non lavorare?

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Il solito giochino stupido proposto da Fb mi informa che in una vita passata, come se non bastasse questa, ero una balia pazza. Balia, non balia asciutta o baby-sitter, quindi ero donna e nel cambio tra le vite ho cambiato pure sesso. Ero pazza. Suppongo di aver fatto strage di cuccioli umani, forse il mio latte era tossico, questo spiegherebbe, per la legge del Karma, la mia condizione attuale.

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Secondo il solito quotidiano repellente "Siamo la nazione meno omofoba del continente". Ogni tanto pestiamo a sangue un gay ma, in fondo, lo stimiamo e gli vogliamo bene. Qualche stupro terapeutico alle lesbiche ma solo per far capire cosa si perdono.

Dire che siamo dei sepolcri imbiancati è farci un complimento.

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Il più ridicolo è, come di consueto, Il Bestio. Settanta pagine di accordi, suppongo molto tecniche e lui, uomo senza nessuna cultura o titoli accademici, specializzato solo in fuffa, ha già letto tutto, riflettuto, compreso e ci avverte che "c'è la fregatura".

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Estate, carenza di notizie, di voglia di leggerle e di voglia di cercarle. Il Giornale rispolvera e rivende ai lettori obnubilati dalla macaia e distratti dalla tanta pelle scoperta e abbronzata, la vecchia storia della stella di neutroni Geminga, detta Gh’è minga. Roba di quarantacinque anni fa.

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Gianluigi Paragone fa il suo partitino. Aumenta la schiera di generali senza esercito, tipi che sperano di poter carpire, con lo zero virgola niente, una diaria per risolvere i loro problemi gastronomici.

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Dubbi nostalgici per reduci attempati.

Che fine avrà fatto Anna del film di Grifi e Sarchielli? E la Ragazza Cioè di Casteporziano '79?

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