martedì 21 luglio 2020
Bagatelle o ricordi?
Al giro di boa tra i due millennî ero nel mezzo di una delle mie fasi peggiori,
piacevo molto a persone che non mi piacevano, in altri tempi non le avrei
frequentate. In breve facevo parecchio schifo a me stesso.
Il
venti Luglio 2001 avevo prestato la mia già vetusta Y10 a un giovane amico che
voleva trascorrere un fine settimana sentimental-sessuale con la fidanzatina
nel Ponente, non avevo intenzione di muovermi verso Genova.
Me
ne stavo in piscina e mi allenavo, preparavo i cinquemila, mentre nel capoluogo qualcuno tentava il più deciso
esperimento di sospensione della democrazia del dopoguerra in un paese
dell'Occidente libero. Era una prova tecnica di svolta autoritaria, roba da far
impallidire Scelba, la sua Celere e Tambroni.
Penso
che Carlo Giuliani fosse un ragazzo con tutti i problemi di chi pensa, spera e
vuole che un altro mondo sia possibile ma è cresciuto negli anni Novanta e non
ha l’esperienza o la stanchezza, i ricordi personali e i rimpianti di chi ha
vissuto i decenni precedenti.
Carlo
Giuliani non è un eroe - nessun eroismo in quello che ha fatto -, non è un
martire e non è nemmeno un assassino, è un'assurdità affermarlo visto che non
ha ucciso nessuno e anzi è morto sparato e qualcuno ha vilipeso il suo cadavere
steso sull'asfalto.
Carlo
Giuliani era un ragazzo che quel venerdì progettava di andare al mare.
*
Diciannove
anni fa, verso le sette di sera, la mia ex fidanzata telefonava a mia sorella
dalla Germania, era molto preoccupata e impaurita dalla possibilità che fossi finito
nel carnaio di Genova.
**
L'Italia
del Luglio 2020 è solo a qualche passo dal cancello con scritto Arbeit macht
frei.
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