sabato 25 luglio 2020

Bagatelle per una giornata di allerta gialla.

Yvette Vickers, playmate di Playboy per il numero di Giugno 1959, sessantuno anni fa, sarà ancora tra noi? Per sapere qualcosa della ragazza potrei consultare San Google o Santa Wikipedia, l'enciclopedia che banalizza tutto lo scibile umano, però fa già abbastanza caldo e sono informazioni inessenziali.

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Poi non ho resistito e ho fatto la consueta, inutile, ricerchina Google. La bella Yvette è morta una decina di anni fa dopo una vita non eclatante e dopo tre matrimoni e relativi divorzi. La sua uscita di scena induce una lieve desolazione, morì completamente sola, dimenticata anche dai parenti, il suo cadavere mummificato fu trovato un anno dopo la morte. Nessuno pensò a lei per un anno, nessuno ebbe voglia di vederla o cercarla.

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Il sito che promette energia orgonica attraverso l'odio per le donne, propone un'antologia di primi piani di sessi e ani femminili tenuti ben dilatati dalle titolari.

Per molti uomini le donne sono solo questi due orifizi.

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Nel mondo surreale dei social puoi diventare una tuttologa rinomata anche se come nome d'arte scegli Sofy La Topa.

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Domanda da un milione di euro: i social sono surreali e dada? Cubisti non direi.

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Guardiamo bene la foto dei carabinieri delinquenti, posano tutti e quattro in solluchero. Sorridono come dei deficienti ma hanno in mano due pezzi da cinquanta e altri venticinque euro. Sono soddisfatti di essersi divisi 125 euro a cranio, praticamente sono dei poveracci e dei ladri di polli violenti e psicopatici.

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