Ieri San Gennaro ha fatto il miracolo, ha liquefatto il sangue quasi subito, forse aveva fretta, magari doveva cantare in coro insieme a Santa Cunegonda.
Ad assistere al miracolo c'erano Franceschini, Di Maio - ça va sans dire -, l'irascibile ed erudito De Luca, vari altri politici assortiti e, non poteva mancare, il nuovo sindaco di Napoli (perdonatemi, non ho ancora memorizzato il suo nome).
Come si diceva? A sì, Parigi val bene una messa.
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Il Bestio spara le ultime: cancelleremo il canone Rai. Ha anche citato i comunisti a stelle e strisce, devo rifletterci un po' su.
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Marcello Pera: "La legge Ue viene dopo quella nostra". Un brivido lungo la schiena.
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Dubbi dopo l'affaire Peppa Pig e le polemichette su Bella ciao.
Chissà se dal 26 Settembre torna il Minculpop? Quesito interessante.
Si potrà ancora leggere Dylan Dog? Sì, è vero, sciupa una femmina a ogni storia, però vive con Groucho, un maschio logorroico e tabagista.
Non ho mai cantato Bella ciao, canterei volentieri L'internazionale se non mi commuovessi.
Sia come sia, so cantare Fischia il sasso, Giovinezza e per l'Inno a Roma posso organizzarmi.
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Calenda: i 5s sono il male assoluto della politica.
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Poco fa mi chiedevo ma delle donne iraniane non frega niente a nessuno?
Chi è convinto di parlare e agire per conto di Dio è solo un blasfemo irredimibile.
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Vorrei abbracciare il signore, cattolico praticante, che ha telefonato a Prima pagina e ha fatto una domanda molto impertinente sull'ascolto del cuore dei feti e sul non ascolto di quelli dei bimbi morti durante la traversata del Mediterraneo sui barconi.
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Un post Fb di Alessandro Gilioli, direttore di Radio Popolare.
"Posture leader degli ultimi giorni di campagna elettorale.
Meloni: dopo la fase roar in Spagna e la fase fusa verso Washington-Francoforte, siamo al vittimismo della falsa piccola fiammiferaia, insomma "nobody loves me", per fare tenerezza e prendersi anche il pubblico agé di Rete 4. "Sono un po' stanchina".
Salvini: imitazione disperata del Berlusconi che fu con promesse ad minchiam sul canone Rai ed equilibrio ancor più disperato tra federalismo e nazionalismo. Gioca con la grinta, la lucidità e lo spirito dell'Inter con l'Udinese.
Berlusconi: imitazione del se stesso che fu, come i comici che fanno la stessa battuta di trent'anni prima, e non capiscono che ora fa ridere proprio la ripetizione, il tormentone, l'autocaricatura.
Letta: proiezione sbagliata dell'Io. Convinto che tutto l'universo sia come lui, pensa che mostrarsi sempre moderato e ingessato possa piacere a un pianeta secondo lui altrettanto moderato e ingessato, nessuno gli ha spiegato com'è il mondo in canottiera fuori.
Conte: ha capito che all'improvviso il vento è cambiato a suo favore, un mese fa era morto ora spacca e ancora non ci crede, il che gli ha fatto un po' perdere la testa e offre tutto gratis a tutti, se passa di qui offre gratis abbonamenti al primo anello. In estasi. Solo, ogni tanto, si chiede perché nessuno gliel'aveva detto prima che a sinistra non sedeva più nessuno quindi c'era posto. Il "bonus Ferrari" non arriva solo perché non fa in tempo.
Calenda: niente, come sempre, è più forte di lui, il bullo che si prende il calcio di punizione a calcetto e lo tira, anche se nessuno ha fatto fallo, poi esulta da solo, rimette la palla al centro e dice agli avversari che sono pippe.".

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