Le tortore
grugano a distesa nella prima alba d'Estate.
Perplesso, come
sempre, realizzo che in giardino non ho mai avuto il Bastone di San Giuseppe e
nemmeno la Malva.
Vorrei un
uliveto ma chi lo curerebbe?
Il vociare
straziante dei gabbiani, intrecciato allo zirlo mistico delle rondini, mi
costringe a riaprire gli occhi.
*
L'altra sera, in
piena crisi di nostalgia, pensavo ai Forti di Forte Coraggio, a Ettorre
Ettorri, al gatto Temistocle e a Lupo De Lupis, il lupo tanto buonino, mi
veniva in mente anche Osvaldo, il dimenticabile cartone animato ungherese.
Per finire in
gloria, ho cercato su YouTube l'inno della DDR e la sigla di Radio Tirana, poi
la pena per me stesso ha preso il sopravvento.
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Ascolto, dal
benemerito canale Yt di Jack Beatrici, Robinson di Roberto Vecchioni. È un
disco del 1980 e, secondo gli utenti del canale, rappresenta l'inizio della
fase discendente di Vecchioni. Era il 1980, avevamo proprio dietro le spalle le
macerie fumanti del decennio precedente, quello della giovinezza e delle
speranze cadute, per tutti noi non poteva esserci altro che la fase discendente. Il momento magico era finito e dovevamo organizzarci per sopravvivere al disastro.
Nello stesso
anno anche Claudio Lolli registrò Extranei, un disco comunque dignitoso, certo
non era gli Zingari felici. I tempi erano cambiati e la desolazione era tanta.
***
L'universo dei
social è pieno di stupore per il voto contrario di leghisti e fratelli d'Italia
alla risoluzione del Parlamento europeo che condanna la morte di George Floyd e
ogni forma di razzismo, odio e violenza.
Il Bestio è il
capo dei razzisti nostrani e Gi Emme è la capa dei fascisti, un po' ripuliti e
mimetizzati ma sempre fascisti, mi sfugge il motivo di tutto questo stupore.
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Il solito foglio
rivoltante bercia contro tutti "quelli che odiano l'Italia" e, per buon peso,
fa l'elenco dei "peccati mortali della sinistra".
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