lunedì 8 giugno 2020

Prima dell'alba, aspettando un temporale che non viene.

Il Giornale gongola perché Guccini ha dichiarato di non essere mai stato comunista. La notizia, tra l'altro non nuovissima, la lessi già tempo fa, non sorprende chi conosce Francesco e comprende le parole delle sue canzoni.

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Credevo che l'Italia fosse il regno della speculazione edilizia, prima di vedere cosa hanno combinato i turchi a Burj Al Babas.

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Va beh, per oggi Libero lasciamolo perdere.

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Chissà perché gli italiani sognavano di ritrovarsi migliori dopo l'epidemia? Non c'era nessun motivo per crederlo, anzi. Per cambiare e migliorare gli italiani occorrerebbero decenni di duro lavoro culturale, accettato con volontà e abnegazione e noi, popolo decaduto sempre in cerca di scorciatoie, non siamo più in grado di impegnarci in un'impresa così difficile.

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Il buon vecchio Donald dice di sé, in un cinguettio di poche ore fa: “Ho costruito la più grande economia del mondo, la migliore che gli Stati Uniti abbiano mai avuto. Lo sto facendo di nuovo!”.

Nel frattempo, Condoleezza Rice gli consiglia di smetterla con Twitter e di incominciare a interessarsi della realtà.

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