lunedì 29 agosto 2022

La situazione politica in Italia è grave ma non è seria XXXIII.

All'alba leggo i giornali, per un certo tipo di fogliacci sembra che il principale problema del paese siano gli sbarchi a Lampedusa. Migliaia e migliaia di negroni che attraversano il Mediterraneo con ogni tipo di imbarcazione, per farci rabbia qualcuno arriva anche a nuoto battendo un crawl da fare invidia a Mark Spitz.

È la propaganda elettorale, una cosa ormai rivoltante, un misto di demagogia, notizie gonfiate, promesse roboanti e uso accurato della paura.

Ricordo, saranno ormai dieci anni fa, quando sembrava che frotte di maschi rumeni partissero da Bucarest con il membro virile già pronto all'uso - modello John Holmes - per venire a violentare le massaie italiche.

A Roma divenne sindaco quel tizio che gira con la croce runica attaccata alla catenina.



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Brevissima meditazione in giardino.

Ho messo la sdraio verso il mare di ponente. Cerco di rilassarmi concentrato sul respiro lento e profondo. Davanti a me la siepe alta del Gelsomino di San Giuseppe copre gran parte del cielo, in mezzo al verde intenso del fogliame noto qualche ramo secco, è la conseguenza della lieve potatura di un paio di mesi fa. Qui e là macchie gialle di fiori sbocciati molto fuori stagione. Si chiama di San Giuseppe perché è a fioritura invernale e a fine Agosto, se il clima fosse normale, sarebbe solo una siepe verde.

Rifletto su queste sciocchezze inessenziali per fingere di non ricordare che oggi è il 29 e sono passati quindici mesi dalla tragedia che ha sconquassato la mia vita (quel poco che ne restava).

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