giovedì 11 agosto 2022

Scampoli. Fondi di magazzino.

Non mi sento mai contento di me, però so nasconderlo molto bene.

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Un paio di anni fa, il Giornale, tra le tante sciocchezze, ci informava che dopo la morte di Hitler ci furono ancora "otto giorni di folle guerra" con "razzie e omicidi".

Ma pensa! Io credevo che in guerra si facesse come dopo la partita di rugby: pasticcini e tè caldo per tutti, anche tramezzini per quelli che preferiscono il salato.

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Il solito gioco stupidino di Fb mi informa, in cambio di informazioni varie dal mio profilo, che il mio doppio retrò è Clint Eastwood, attore molto sopravvalutato e regista un po' così. Per buon peso mi attribuisce un 100% di fascino, un 99% di bellezza ed eleganza e il 98% di intelligenza.

La bellezza, ammesso che ci sia stata, con gli anni è andata da mo', indosso camicie che risalgono, ben conservate, ai noiosissimi anni '90, per il fascino non saprei dire, bisognerebbe chiedere a quella mia ex fidanzata che, per evitarmi, ha scelto di espatriare e non è mai più ritornata in Italia.


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Vorrei scrivere un racconto in cui Onibaba incontra Jizo che le dona consolazione, magari metterci dentro anche Azathoth e qualche neognostico… (appunto molto autocompiaciuto).

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Yvette Vickers, playmate di Playboy per il numero di Giugno 1959, sessantatré anni fa, sarà ancora tra noi? Per sapere qualcosa della ragazza potrei consultare San Google o Santa Wikipedia, l'enciclopedia che banalizza tutto lo scibile umano, però fa già abbastanza caldo e sono informazioni inessenziali.

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Poi non ho resistito e ho fatto la consueta, inutile, ricerchina Google. La bella Yvette è morta una decina di anni fa dopo una vita non eclatante e dopo tre matrimoni e relativi divorzi. La sua uscita di scena induce una lieve desolazione, morì completamente sola, dimenticata anche dai parenti, il suo cadavere mummificato fu trovato un anno dopo la morte. Nessuno pensò a lei per un anno, nessuno ebbe voglia di vederla o cercarla.


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Nel magico mondo dei social puoi diventare una tuttologa rinomata anche se come nome d'arte scegli Sofy La Topa.

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Noi italiani ci assolviamo sempre, mai una volta che sia colpa nostra. Lo abbiamo fatto nel '45, lo abbiamo fatto nel '92, continuiamo a rifarlo ogni volta che si scoperchia il verminaio. La nostra classe politica ci ha sempre rappresentato benissimo, siamo un popolo di gretti cialtroni sempre pronti a seguire chi paga di più, come possiamo scegliere politici seri o che non siano ridicoli cialtroni?

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