Qualcuno mi ha chiesto con insistenza di spiegare cosa "non posso volere". Al mio rifiuto si è innervosito e mi ha accusato di fare giochi.
La lista sarebbe molto lunga e dentro c'è roba pure banale, dovrei raccontare pezzi di vita per spiegare la "rinuncia triste" e fa male.
Non è un gioco, anche se qualcuno lo vuole pensare - io non gioco più da tempo -.
Non sono l'angelo di Benjamin. Lui, sì, può fissare la catastrofe e le rovine dietro alle sue spalle senza inorridire, io ancora non riesco e non so se ci riuscirò mai.
Nessun commento:
Posta un commento